"Alla preghiera del Rosario desidero ancora una volta affidare la grande causa della pace. Siamo davanti a una situazione internazionale gravida di tensioni, a tratti incandescente. In alcuni punti del mondo dove lo scontro è più forte - penso in particolare alla martoriata terra di Cristo - si tocca con mano che a poco valgono i tentativi della politica, pur sempre necessari, se gli animi restano esacerbati e non si è capaci di un nuovo sguardo del cuore per riprendere con speranza i fili del dialogo."
"Disponiamoci, cari Fratelli e Sorelle, a vivere con intensa partecipazione la Giornata di preghiera e di digiuno per la pace, che celebreremo mercoledì prossimo. Domanderemo la pace per il mondo, in particolare per l’Iraq e la Terra Santa, specialmente mediante la recita del Rosario, che coinvolgerà santuari e parrocchie, comunità e famiglie."
"Invito, pertanto, tutti i cattolici a dedicare con particolare intensità la giornata del prossimo 5 marzo, Mercoledì delle Ceneri, alla preghiera e al digiuno per la causa della pace, specialmente nel Medio Oriente"...
"La data del 14 dicembre coincide altresì con la fine del Ramadan, durante il quale i seguaci dell'Islam esprimono col digiuno la loro sottomissione all'Unico Dio. Auspico vivamente che il comune atteggiamento di religiosa penitenza accresca la comprensione reciproca tra cristiani e musulmani, chiamati più che mai, nell'epoca attuale, ad essere insieme costruttori di giustizia e di pace."
Sappiamo che la preghiera acquista forza se è accompagnata dal digiuno e dall'elemosina. Così insegna già l'Antico Testamento ed i cristiani, fin dai primi secoli, hanno accolto questa lezione e l'hanno applicata, particolarmente nei tempi di Avvento e di Quaresima. Da parte loro, i fedeli dell'Islam hanno appena iniziato il Ramadan, mese consacrato al digiuno e alla preghiera. Noi cristiani ci avvieremo tra poco nell'Avvento per prepararci, nella preghiera, alla celebrazione del Natale, giorno della nascita del "Principe della pace". In questo tempo opportuno chiedo ai cattolici che il prossimo 14 dicembre sia vissuto come giorno di digiuno, durante il quale pregare con fervore Dio perché conceda al mondo una pace stabile, fondata sulla giustizia, e faccia sì che si possano trovare adeguate soluzioni ai molti conflitti che travagliano il mondo. Ciò di cui ci si priva nel digiuno potrà essere messo a disposizione dei poveri, in particolare di chi soffre in questo momento le conseguenze del terrorismo e della guerra. Vorrei inoltre annunciare che è mia intenzione invitare i rappresentanti delle religioni del mondo a venire ad Assisi il 24 gennaio 2002 a pregare per il superamento delle contrapposizioni e per la promozione dell'autentica pace. Ci si vuol trovare insieme, in particolare, cristiani e musulmani, per proclamare davanti al mondo che la religione non deve mai diventare motivo di conflitto, di odio e di violenza.
Si tratta di un'emergenza mondiale, che non può tuttavia farci dimenticare che in altre parti del mondo permangono purtroppo condizioni di grave indigenza e impellente necessità. 3. Dinanzi a queste situazioni, non è sufficiente limitarsi ad iniziative straordinarie. L'impegno per la giustizia richiede un autentico cambiamento dello stile di vita, soprattutto nelle società del benessere, come pure un più equo governo delle risorse, sia nei Paesi ricchi che in quelli poveri. Gli attuali pesanti squilibri, infatti, alimentano conflitti e minacciano in modo irreversibile la terra, l'aria, le acque, che Dio ha affidato alla custodia dell'umanità.
"Nel nome di Dio ripeto ancora una volta: la violenza è per tutti solo un cammino di morte e di distruzione, che disonora la santità di Dio e la dignità dell’uomo"
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