Ma vista l’esperienza passata e l’orientamento del nuovo governo, è probabile che l’Italia si tufferà nella nuova avventura inglese continuando a drenare denaro pubblico
L’adesione al programma F-35 è un fatto economico, militare e politico, risponde cioè alla possibilità di condurre una guerra aerea con armi spinte al massimo della forza
L’adesione al programma F-35 è un fatto economico, militare e politico, risponde cioè alla possibilità di condurre una guerra aerea con armi spinte al massimo della forza
nel documento del Senato si esalta la tecnologia netcentrica del velivolo (interconnessione di tutti i sistemi di comunicazione, informazione e scambio dati a disposizione) anche se si sapeva che diversi moduli software per il sistema di integrazione delle armi (che sono molto importanti per un combattente), non erano pronti e non sono tuttora pronti
Quasi 800 milioni di euro di soldi pubblici per l’hangar dove i costosi caccia F35 verranno assemblati dai privati e venduti allo Stato. Siamo entrati a vedere.
Rappresentanti di associazioni e Campagne impegnate per il disarmo, si sono recati in delegazione all’aeroporto di Cameri. Per dissentire, più di prima, rispetto all’assemblaggio dell’aereo da guerra F35.
Il riarmo non può essere giustificato né da ragioni occupazionali né economiche. Risponde solo a logiche di potenza militare. Se i miliardi per il caccia F35 fossero investiti in fonti rinnovabili si creerebbero più di 100mila posti di lavoro
Giorgia Meloni, durante la comunicazione alla Camera sul Consiglio europeo, ha attaccato il Manifesto di Ventotene confermando la sua avversione ai valori antifascisti e la visione nazionalista del governo che presiede.
Sulla sua pagina Facebook la Fondazione esprime forte disappunto per il clima di ostilità subito nella piazza "pro-Europa" convocata da Michele Serra. Ma la scelta di partecipare all'evento ha ricevuto molteplici critiche.
Oggi, mentre gli Stati Uniti cercano canali di comunicazione con Mosca, c'è chi in Europa reagisce con isteria mentre occorre solo gioire perché si sta allontanando lo spettro della guerra nucleare, pericolosamente sfiorata nel 2022.
"Interdizione" non è sinonimo di "interposizione". Non siamo di fronte a un'operazione di pace, ma a un intervento che, per la Russia, equivale a una dichiarazione di guerra. L'invio di truppe occidentali in Ucraina sarà considerato un atto ostile, con conseguenze militari imprevedibili.
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