Perché i vastesi devono accettare remissivi i suoi impianti insalubri e pericolosi a ridosso della bellissima riserva di Punta Aderci?

Puccioni come un arrogante padrone

Pubblichiamo il comunicato stampa di Rifondazione Comunista che risponde alle dichiarazioni di Cesare Puccioni, presidente nazionale di Federchimica e della Puccioni SpA, azienda che vuol realizzare a poca distanza dalla Riserva Naturale di Punta Aderci(e dall'istituendo Parco Nazionale della Costa Teatina) due impianti su cui fortissima è l'opposizione ambientalista
3 marzo 2012
Partito della Rifondazione Comunista - Circolo Sante Petrocelli Vasto

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Le dichiarazioni del sig. Puccioni dovrebbero lasciare esterrefatti e non solo per i toni, che sono stati arroganti e palesemente provocatori. Le minacce lanciate senza mezzi termini ai piccoli e medi imprenditori dell’area di Punta Penna, la cui sola colpa è quella di aver espresso ragionate perplessità in merito ai due impianti in progetto da Puccioni, non saranno certamente in stile mafioso, ma sicuramente hanno il tono di chi sa di godere di una posizione di potere in ambito industriale e, di riflesso ed in senso lato, politico. Più che il primo rappresentante di un settore industriale, Puccioni appare come un padre padrone a cui i piccoli imprenditori devono ubbidire.

A noi pare che quegli imprenditori, che si sono incontrati pubblicamente per discutere e capire quali scenari si stiano prospettando per Punta Penna, abbiano dato dimostrazione di sensibilità per le sorti di un ambiente nel quale vivono e lavorano, dell’aria che loro stessi e i loro figli e nipoti saranno costretti a respirare e del mare della cui bellezza oggi possono godere.

Una sensibilità per l’ambiente di Punta Penna che forse Puccioni non può avere, lanciando i suoi strali da centinaia di chilometri di distanza da Vasto. Ci piacerebbe però sapere se Puccioni abiterebbe una casa con affaccio su una ciminiera o se accetterebbe di buon grado una costruzione a ridosso del giardino di Boboli, che potrebbe deturpare il bellissimo parco fiorentino. Probabilmente no. E allora perché i vastesi devono accettare remissivi i suoi impianti insalubri e pericolosi a ridosso della bellissima riserva di Punta Aderci? La risposta Puccioni la lascia ben intendere, quando etichetta i timori dei vastesi come egoistici (“centrali, zone industriali? Sì, ma non davanti casa mia”, dice Puccioni) ed al tempo stesso, afferma sostanzialmente che la sua preoccupazione è solo di fare l’imprenditore (e di farlo evidentemente con l’atteggiamento mostrato), anche in un’area delicata come Punta Penna.

Ecco, atteggiamenti come quelli mostrati da Puccioni, che mostrano preoccupazione semplicemente per il profitto senza stare a pensare alle sorti della terra e degli abitanti dove operano, li chiamiamo padronali. Ed oggi Puccioni, con le sue dichiarazioni, ha fatto capire di voler essere padrone non solo della sua azienda, ma anche di Punta Penna, della salute dei cittadini vastesi e degli stessi imprenditori locali oggi da lui minacciati per il solo fatto di essere sensibili alle sorti del proprio territorio. 

Noi rivendichiamo invece, insieme a tanti cittadini, associazioni ed anche imprenditori locali, il diritto a poter partecipare alle scelte che vengono fatte sul nostro territorio, rifiutando qualsiasi forma di minaccia o tentativi di imposizione.

Note: Le osservazioni presentate alla Commissione VIA(Valutazione d'Impatto Ambientale) da Rifondazione Comunista pochi mesi fa
http://www.scribd.com/doc/72097454/PRC-Vasto-Osservazioni-Puccioni-Acido-Cloridrico


Le dichiarazioni di Cesare Puccioni a cui fa riferimento il comunicato stampa che riportiamo in questa pagina
http://www.vastoweb.com/notizie/puccioni-quotsi-vuol-far-passare-nel-torto-chi-sta-nella-ragionequot-13319.html

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