Gestione rifiuti in Basilicata? Un suicidio ambientale!

Un sistema ambientalmente ed economicamente insostenibile, basato essenzialmente sulla logica dello smaltimento e, quindi, lontanissimo dai principi sanciti dalla normativa europea e nazionale
2 dicembre 2008
WWF Basilicata

rifiuti in discarica L’emergenza che nei giorni scorsi ha interessato Potenza con grandi quantità di rifiuti accumulati nelle strade della città, nonostante le rituali, rassicuranti dichiarazioni delle autorità, dovrebbe farci riflettere su quello che rappresenta il sistema di gestione dei rifiuti in Basilicata. Un sistema ambientalmente ed economicamente insostenibile, basato essenzialmente sulla logica dello smaltimento e, quindi, lontanissimo dai principi sanciti dalla normativa europea e nazionale secondo i quali, una corretta gestione dei rifiuti deve passare in primo luogo attraverso politiche di prevenzione, in secondo dal recupero di materia e solo successivamente dal recupero di energia e quindi dallo smaltimento.
In Basilicata, infatti, è stata letteralmente invertita la scala gerarchica di tali azioni, privilegiando sostanzialmente lo smaltimento in discarica e l’incenerimento a discapito della prevenzione e soprattutto del recupero di materia mediante la raccolta differenziata nella quale siamo il fanalino di coda in Italia con un misero 7% di rifiuti differenziati. Rincorrere la disponibilità di discariche più o meno a norma, nelle quali sversare i nostri rifiuti, come è stato ampiamente dimostrato da esperienze pregresse, rappresenta solo la dimostrazione di una incapacità di gestire un problema di elevata rilevanza ambientale, sociale ed economica per la nostra società. Basti solo pensare ai progetti per la realizzazione di nuove discariche a Venosa, Atella, Lauria, Colobraro per farci comprendere quale attenzione dimostriamo verso il nostro territorio e soprattutto verso alcune risorse fondamentali della nostra economia locale legate proprio alla qualità dell’ambiente come, ad esempio, le acque minerali e l’aglianico del Vulture! Non dovremmo dimenticarci, inoltre, che in una situazione di gravissima crisi economica come quella attuale, la raccolta differenziata spinta dei rifiuti per il recupero di materia andrebbe a favorire tanti nuovi posti di lavoro (circa 20 volte in più dell’incenerimento!), ridurrebbe enormemente i costi ambientali legati allo smaltimento, farebbe risparmiare enormi quantità di energia, consentirebbe ai cittadini di risparmiare sulla tariffa di smaltimento.

Come WWF, da anni diffondiamo tali concetti, anche nella nostra regione, con convegni, pubblicazioni studi analitici e progetti didattici che oramai sono condivisi a tutti i livelli scientifici, economici e istituzionali. Purtroppo al di là di proclami ed obiettivi minimi peraltro disattesi, inseriti in una pianificazione regionale e provinciale ormai obsoleta, la nostra regione non ha mai dimostrato una determinazione politica, più che tecnico-istituzionale, nell’affrontare seriamente la problematica dei rifiuti. Ancora oggi, alla luce dell’emergenza vissuta dalla città di Potenza, le uniche soluzioni purtroppo ricorrenti sono rappresentante da “nuove discariche” e “nuovi inceneritori”!

La recente approvazione da parte del Consiglio Regionale della Basilicata di un disegno di legge che modifica la legge del 2001 sul ciclo dei rifiuti istituendo un Ambito unico per tutto il territorio regionale e liquidando le due ATO provinciali, sebbene riteniamo che i problemi attuali non siano legati all’organizzazione degli ambiti ma piuttosto al sostegno “politico” venuto a mancare a tali organismi, auspichiamo, con un pizzico di “residuale ottimismo”, che ci sia un cambiamento radicale nella nostra regione e che finalmente, se non altro per mero opportunismo determinato dalle pesanti penalità verso le quali andremmo incontro per le inadempienze accumulate, si dia vita ad un efficiente sistema gestionale dei rifiuti, piuttosto che, ancora una volta, a un insostenibile sistema impiantistico di trattamento e smaltimento.

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