Petrolio in Basilicata: Villa d'Agri, la Baku lucana

Continuando su questa strada Villa d'Agri e l'intero territorio lucano sembrano destinate ad un gemellaggio con la capitale dell'Azerbaijan, Baku, che straripa di mistificanti petrolieri.
26 gennaio 2009

I danni causati dal petrolio Qualche giorno fa la OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista) – Coordinamento apartitico territoriale di Associazioni, Comitati, Movimenti e Cittadina - ha denunciato, a mezzo stampa, l'assurda autorizzazione - da parte della Giunta Regionale della Basilicata - di messa in produzione di 4 nuovi pozzi petroliferi, ricadenti nel perimetro del Parco Nazionale Appennino Lucano Val d'Agri-Lagonegrese.

Alla luce di questo, la OLA intende rimarcare come, unitamente, all'aggiramento dei vincoli imposti dal Decreto Istitutivo del Parco - ricorrendo all'espediente dell'accordo sottoscritto nel 2001 fra Ministero dello Sviluppo Economico e Regioni, per la concessione di coltivazione di idrocarburi in Val d'Agri (ex Volturino) – il Governo regionale, continua a violare il basilare principio della tutela della salute dei cittadini dando il via libera al Pozzo Eni “Alli 2 Or.” - Concessione Val d'Agri (ex Volturino), con Deliberazione n.2218 del 29 Dicembre 2008. In attesa che vengano sistemate le “carte”, nonché gli “ultimi dettagli” di natura urbanistica, i “soviet regionali” impongono – con “Alli 2 Or.” - un'installazione petrolifera a meno di 500 metri dall'ospedale di Villa d'Agri e a ridosso del quartiere residenziale di Villa al Sole.

Con questi presupposti, Villa d'Agri e l'intera regione sembrano destinate ad un gemellaggio con la capitale dell'Azerbaijan, Baku, che straripa di mistificanti petrolieri. Chissà cosa scriverebbe questa volta la famosa guida turistica “Lonely Planet”.Non ci sono giustificazioni alcune, per sollevare dalle responsabilità l'impropria “Duma lucana”, che come unico obiettivo ha quello di perseguire interessi lobbistici e multinazionali, senza guardare in faccia nessuno. Chissà se a qualcuno fischieranno le orecchie sentendo i dati stimati sull’altissima incidenza dei tumori tra i lucani, addirittura superiore a quella che si registra nel resto della penisola.

L'ennesimo colpo basso al territorio e alla popolazione ha dell'incredibile, se consideriamo anche il recente caso di Marconia, nel cui centro abitato si erge il pozzo “Metaponto 1” e i 4 pozzi sopraccitati, in piena area protetta e vicino al paese di Marsiconuovo e sopra l'omonima diga. Insomma, “errare è umano, perseverare è diabolico”. E tutto questo nel silenzio-assenso di molti amministratori, che pur di evitare i “gulag” repressivi, preferiscono tenere cucite le bocche e tifare per il tanto agognato sconto sulla benzina che - carta e penna alla mano – risulta essere meno conveniente delle offerte speciali You&Agip, valide su tutto il territorio nazionale. Nella nostra regione, invece, il bonus sulla benzina altro non è che l'oppio trasversale degli opposti schieramenti toccati al popolo lucano.

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