Palestina

Conferenza Stampa

Organizzazioni Israeliane chiedono di cambiare la politica adottata nei confronti dei prigionieri politici palestinesi

Ai prigionieri in sciopero della fame viene negate la possibilita’ di ricevere sali, cure mediche e l’accesso ad assistenza legale.
In una conferenza stampa tenutasi all’Alternative Information Centre di Gerusalemme, varie organizzazioni israeliane hanno discusso delle condizioni di salute dei prigionieri al dodicesimo giorno del loro sciopero della fame e delle azioni legali adottate per porre fine alla violazione dei loro diritti umani.
26 agosto 2004
Fonte: Aheret/Acher - Israeli Palestinian Joint Media Center

Abeer Baker, avvocato di Adalah (Centro di assistenza legale per i diritti della minoranza araba in Israele) oggi ha presentato un ricorso alla Corte Suprema, chiedendo di vietare al Servizio Carcerario Israeliano (Israel Prison Service), di requisire il sale dalle celle dei prigionieri.
Adalah ha anche presentato un ricorso sulla questione del diritto dei minori detenuti, ad avere contatti fisici con i loro genitori e, insieme all’Associazione per i diritti civili in Israele, ACRI, ha chiesto che siano rese disponibili delle chiare linee guida sull’accesso degli avvocati ai loro clienti. Abeer Baker ha inoltre criticato la scelta dell’autorita’ carceraria di distribuire la foto di Marwan Barguti, considerato un leader dal popolo palestinese, con la scritta “Aderisce o non aderisce allo sciopero della fame?”. Secondo l’avvocato di Adalah, con questa mossa l’autorita’ carceraria ha cercato di influenzare l’opinione pubblica palestinese che supporta lo sciopero della fame dei prigionieri politici.

L’avvocato Lea Tsemel ha parlato della sua visita di ieri, alla prigione di Beer Sheva, dove, l’unica “cura medica” ammessa per i prigionieri in sciopero, e’ l’assunzione di cibo. Lea Tsemel ha dichiarato “I prigionieri sono rinchiusi in camere per cinque ore, nel corso delle quali viene loro offerto del cibo. Se si rifiutano di mangiare, i prigionieri vengono riportati nelle loro celle senza che sia loro fornita alcuna cura medica”. Inoltre, le guardie carcerarie cucinano carne di fronte alle celle, per stimolare l’appetito dei detenuti ai quail viene concessa solo un’ora di liberta’ ogni giorno.

Maher Talhami dell’organizzazione “Physicians for Human Rights” ha sottolineato la richiesta rivolta dalla sua organizzazione all’autorita’ carceraria, di garantire che i prigionieri abbiano accesso a cure mediche e che vengano curati da personale medico imparziale, eticamente responsabile sia nei confronti dei prigionieri che nei confronti dello stato. L’organizzazione per i diritti umani e’ a conosenza di una nota informativa distribuita ai prigionieri, firmata dai medici delle carceri, nella quale vengono date false informazioni; si dice, per esempio che lo sciopero della fame causa impotenza.

Ahmad Jaradat del Centro di Informazione Alternativa di Gerusalemme, (AIC) e prigioniero poltico nel passato, ha evidenziato che la solidarieta’ ai prigioneri politici, espresso attraverso proteste e scioperi, e’ molto diffusa in tutti i Territori Occupati.

Hannah Friedman direttrice della “ Public Committee Against Torture in Israel” (PCATI), ha parlato della protesta rivolta dalla sua organizzazione alle autorita’ carcerarie, per aver vietato la distribuzione di acqua nella prigione di Be’er Sheva. Hannah Friedman ha dichiarato che Israele sta violando I diritti dei prigionieri sanciti in strumenti internazionali per i diritti umani di cui e’ parte.

Note: Per maggiorio informazioni, contattare: Ayelet Bechar, AIC media coordinator: +972 052-3448566, o Yasser Akawi, +972 050-8564093
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