"L'Assessore Vincenzo Santochirico deve dimettersi!"

L'Associazione Lucana Internazionale chiede a Vito De Filippo (Governatore della Regione Basilicata) a mezzo stampa, le dimissioni immediate dell’Assessore all’Ambiente Vincenzo Santochirico.
29 gennaio 2009
Associazione Internazionale Lucana

l'assessore all'Ambiente della Regione Basilicata, Vincenzo Santochirico La Presidenza dell’Associazione Lucana Internazionale chiede a Vito De Filippo (Governatore della Regione Basilicata) a mezzo stampa, le dimissioni immediate dell’Assessore all’Ambiente Vincenzo Santochirico. Inoltre, la suddetta Associazione non riconosce l’assessorato all’ambiente lucano, visti i pessimi risultati dimostrati negli ultimi anni: in alcun modo è stato tutelato l’ambiente lucano e la salute dei lucani a causa delle estrazioni petrolifere ed i vari incidenti amibentali che ne sono susseguiti.

Si precisa che in questi anni non è stato mantenuto l’accordo stipulato fra Stato, Regione ed Eni, che prevedeva una profonda azione di monitoraggio ambientale. L’unico „Ente“ da noi riconosciuto per il monitoraggio ambientale è la OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista), unico organo competente che può dare l’unica consulenza sulla tutela ambientale lucana.

L’Assessore all’Ambiente Santochirico si dovrebbe dimettere soprattutto dopo l’incidente ambientale occorso nel mese di novembre del 2008 dove nelle falde idriche l’Arpab ha rinvenuto sostanze pericolose inquinanti, con molta probabilità derivanti dall’attività petrolifera.

A poche centinaia di metri più a monte è presente il pozzo Cerro Falcone 2 dell’Eni e nella stessa area si effettuano lavori per la posa nel terreno di oleodotti, reti di reinezione e nuove postazioni petrolifere.

In tanti anni, grazie anche all’operato di S.O.S. Lucania sono stati registrati riversamenti di liquidi oleosi nella stessa zona e nell’ambiente lucano (in alcuni casi centinaia di ettolitri a seguito dello sbandamento di autocisterne cariche di petrolio), è ora che si volti pagina perchè siamo veramente stanchi di vedere come questa regione vada a picco a causa di un monitoraggio ambientale che non c’è.

In una trasmissione di linea verde un tecnico dell’Eni operante in Val d’Agri ha voluto far credere ai telespettatori che per le estrazioni petrolifere venissero usati dei fanghi impermeabili e che un inquinamento delle falde idriche non sarebbe stato possibile, solo un ingenuo crederebbe ad una simile sciocchezza.

Sicuri di poter fare un giorno non troppo lontano un lavoro migliore del Suo,
porgiamo distinti saluti.

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