19 marzo 2006
Piero Nigra
In tutta la sua lunga preistoria l’umanità ha convissuto con la natura in un rapporto armonico e simbiotico. Non c’è dubbio: l’uomo primitivo era un consumatore critico e il suo stile di vita manteneva intatto l’ambiente del suo territorio. L’ambiente naturale era il suo capitale dal quale prelevava quotidianamente solo i suoi interessi, sotto forma di cibo, utensili, vestiario. Con la nascita di economie diverse dalla raccolta e dalla caccia egli ha cominciato a prelevare dall’ambiente più di quanto effettivamente gli serviva, intaccando in misura crescente il suo prezioso capitale, col risultato che oggi siamo nell’affannosa ricerca di uno stile di vita che possa frenare e invertire il disastroso rapporto che abbiamo con la natura. Anche l’originaria struttura sociale di gruppo si è progressivamente frantumata fino all’odierno individualismo competitivo. Lo sviluppo tecnologico che ha accompagnato questo processo non ha migliorato le condizioni di vita di tutti gli esseri umani, ma ha creato e incrementato disparità sociali ed economiche tra gli individui e i popoli. Se potessimo fare una media individuale delle disponibilità energetiche di tutti gli esseri umani viventi scopriremmo che questa media è la stessa dei raccoglitori-cacciatori, che non facevano uso di tecnologia complessa! Lo scritto “Il sistema federativo” intende spiegare le motivazioni della dissoluzione del gruppo sociale originario e la sua futura ricostituzione, necessaria agli esseri umani per ritrovare la loro identità sociale e per la ristrutturazione dell’ambiente planetario. In questo file si fa uso della teoria dei sistemi generali per indagare sul passato e per proporre soluzioni a breve e a lungo periodo, a modello dei sistemi naturali, finalizzate a coordinare gli sforzi e la volontà di cambiamento, che si manifesta in ognuno di noi in tutti i nostri piccoli gesti quotidiani.

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