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Come difendersi dal rischio nucleare

Incontro della Pace a cura di Pax Christi
12 gennaio 2001

- Introduzione di Alessandro Marescotti (presidente di PeaceLink)

- Relazione del Prof.Antonino Drago (docente di fisica Universita' di Napoli)

Si è svolto alla presenza di un folto pubblico il primo appuntamento della XVI edizione degli "incontri della pace" organizzati dal locale gruppo di Pax Christi. Il tema della serata, "come difendersi dal rischio nucleare", è stato affrontato da due relatori: il prof. Alessandro Marescotti, presidente di PeaceLink, ed il prof. Antonino Drago, docente di storia della fisica presso l'università di Napoli, uno dei primi in Italia che denuncio' i rischi nucleari e sollevo' il problema delle responsabilita' della scienza di fronte al pericolo atomico. Le notizie degli ultimi giorni sugli effetti nocivi dell'uranio impoverito sui militari italiani in missione in Kosovo e la mobilitazione della popolazione civile nei "porti a rischio nucleare" sono stati gli argomenti trattati dal prof. Marescotti, che ha subito polarizzato l'attenzione delle numerose persone presenti all'incontro. "In piu' di un caso si e' arrivati - proprio in Puglia! - all'apocalisse nucleare per un banale incidente o per incuria", ha osservato il prof. Marescotti, che ha denunciato - dati alla mano - tutte le situazioni in cui la popolazione avrebbe potuto essere decimata senza saperlo. Il prof. Drago, ha sviluppato poi una riflessione più approfondita sull'industria nucleare, sui meccanismi di funzionamento dei reattori nucleari presenti a bordo dei sottomarini militari, sui rischi di un eventuale incidente per la popolazione. In particolare, è stato chiarito il funzionamento dei cosiddetti proiettili all'uranio impoverito, considerati spettacolari strumenti di guerra nell'ottica militare e terribili mezzi di morte in un ottica che consideri la difesa dell'umanità il primo dovere. Nel corso del dibattito che si è svolto al termine della serata, è emerso il ruolo fondamentale dell'informazione e della coscientizzazione per la prevenzione di utilizzi del nucleare. Forte si è sentita la volontà di opporsi, con chiarezza, a chi vuol fare della guerra - ed oggi guerra significa nucleare - lo strumento di risoluzione dei conflitti internazionali. A questa logica andrà tutta l'opposizione di chi crede e crederà sempre nella nonviolenza e nel disarmo come strade per il reale progresso dell'umanità.

Pax Christi Taranto

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