E’ deciso: da ottobre 2014 i sistemi d’arma diverranno aumento “contabile” del Pil perché considerati beni durevoli
In questi giorni abbiamo letto sui giornali che tutti i Paesi Ue, compresa l’Italia, adotteranno un nuovo Sistema dei conti nazionali e regionali (SEC 2010) per cui anche il reddito derivante dal traffico di stupefacenti, dalla prostituzione e dal contrabbando di sigarette o alcol, entrerà a tutti gli effetti nel calcolo del prodotto interno lordo.
Ma se questa notizia ha avuto una notevole risonanza, diversa è l’attenzione posta al riconoscimento che i sistemi d’arma, sempre più sofisticati e costosi, saranno considerati un “valore” che rientra nelle transazioni di mercato come qualsiasi altra merce.
La novità, che potrebbe tramutarsi per l'Italia in un incremento tra l'1% e il 2% del dato pregresso del Pil 2011, verrà inserita nei conti a partire dall’autunno 2014 in coerenza con le linee Eurostat, ed è stata giustificata dall’Istat in quanto “Negli ultimi venti anni le economie sono state investite, a livello internazionale, da cambiamenti di grande rilievo: il ruolo crescente delle tecnologie ICT nei processi produttivi, la sempre maggiore importanza delle risorse intangibili, il rafforzamento della proprietà intellettuale di beni e servizi, la globalizzazione dei mercati”. In conclusione questi cambiamenti hanno richiesto aggiustamenti nel modo di compilare le statistiche macroeconomiche.
http://europa.eu/rapid/press-release_MEMO-14-21_en.htm
Fra le modifiche metodologiche principali si è dunque affermato che la spesa per sistemi d'arma, sostenuta dalle amministrazioni pubbliche, ha la natura di investimento. Precedentemente, a causa della loro natura potenzialmente distruttiva, i sistemi d’arma venivano trattati come “consumi” intermedi a prescindere dalla loro lunghezza di vita. Oggi si è considerato che, se un armamento non viene distrutto durante una guerra, questo verrà utilizzato per un lungo periodo e potrà essere esportato dopo diversi anni, divenendo un investimento fisso lordo indipendentemente dalla natura della spesa o la sua destinazione, malgrado il suo potenziale distruttivo.
L’impatto di tale modifica sul Pil dipende dal bilancio militare di ogni paese: per l’Unione europea significa un aumento del prodotto interno lordo di circa lo 0.1%.
Complessivamente il nuovo SEC rappresenterà un aumento del 2,4% del Pil di cui l’1,9 sarà dovuto alla capitalizzazione delle spese in ricerca e sviluppo.
Ricapitolando gli investimenti in ricerca e sviluppo e quelli per i sistemi d’arma saranno contati come investimenti.
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-05-22/istat-cambia-sistema-conti-nazionali-anche-droga-e-prostituzione-calcolo-pil-ottobre-2014-133407.shtml?uuid=ABDWMIKB
Negli Stati Uniti il nuovo standard, adottato nel 2013, ha portato ad un aumento del 3,5% del Pil negli anni 2010-2012, con la capitalizzazione delle spese in ricerca e sviluppo pari a 2,5 punti percentuali http://www.bea.gov/national/an1.htm
La decisione di creare un collegamento tra la spesa militare e Pil è stata caldeggiata fortemente dai sostenitori di alti bilanci militari, incuranti del fatto che il Pil è un parametro arbitrario, artificiale, che non guarda alle priorità di un paese e scommette in una sua perenne condizione di pericolosità.
Il complesso militare industriale ringrazia.
Tying US Defense Spending to GDP: Bad Logic, Bad Policy
http://strategicstudiesinstitute.army.mil/pubs/parameters/articles/08autumn/sharp.pdf
Articoli correlati
- Il 26 maggio 2004 il New York Times riconobbe i propri errori pubblicando un articolo
Le presunte armi di distruzione di massa di Saddam in Iraq
Giornali come il New York Times, fino al 2003 ostili alla guerra, finirono per accettare come veritiere le affermazioni di Powell e per considerare ineluttabile l'intervento armato. A guerra terminata non fu trovata alcuna traccia di quelle fantomatiche armi.16 novembre 2023 - Una sola nazione si è astenuta: l'Ucraina
L'Assemblea generale dell'ONU vota per la fine dell'embargo a Cuba
Solo due nazioni hanno votato per mantenere l'embargo: Stati Uniti e Israele.
L'embargo a Cuba è stato istituito dagli Stati Uniti nel 1960, in risposta alla rivoluzione cubana guidata da Fidel Castro. L'anno successivo la CIA organizzò anche un tentativo di invasione che però fallì.3 novembre 2023 - Redazione PeaceLink - L'escalation preoccupa la comunità internazionale, si dimette dall'ONU Craig Mokhiber
"Decine di commando USA combattono in Israele"
Negli ultimi giorni gli Usa stanno partecipando sul campo alle operazioni di liberazione di 240 ostaggi catturati da Hamas e trattenuti a Gaza. Questa notizia segna un importante cambio nella posizione degli Stati Uniti, passando da spettatori e consulenti a partecipanti attivi nei combattimenti.2 novembre 2023 - Redazione PeaceLink - Evidente dimostrazione di due pesi e due misure
L'estrema destra israeliana in guerra contro Gaza e Cisgiordania
La risposta iniziale di Israele all'attacco è stata quella di interrompere tutta l'elettricità, il cibo, le medicine e l'acqua nell'intera area. Nessuno stato può fare queste cose a un altro stato, ma può farlo a un territorio che circonda e domina.1 novembre 2023 - Rossana De Simone
Sociale.network