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Castel Volturno, inferno o laboratorio del futuro?

Ogni tanto Castel Volturno è sulla stampa nazionale. Ultimamente i giornalisti hanno presentato Castel Volturno come l’inferno, caricando le tinte, esagerando dati, e mettendo in evidenza soltanto gli aspetti negativi.
7 novembre 2006
Padre Giorgio Poletti (Missionari Comboniani Castel Volturno)

chiesa di Castel Volturno

Qualche volta travisando anche i numeri stessi. Castel Volturno dista da Napoli una quarantina di chilometri. Una rete di strade e superstrade permette di raggiungere il centro di Napoli facilmente. Un servizio discreto di autobus da Mondragone alla Stazione Centrale di Napoli facilita gli spostamenti verso la città. Anche noi in periferia viviamo le problematiche della grande città e le preoccupazioni per l’alto numero di omicidi dovuti alla criminalità organizzata e alla guerra tra le cosche. Tuttavia negli ultimi anni Castel Volturno non è stato sulla cronaca per omicidi: il giornale locale parla di arresti di piccoli spacciatori di droga, o di furti di poveri disgraziati. Questa è una terra dove bisogna ingegnarsi per vivere, anche se questo non giustifica il furto e lo spaccio. E’ un luogo che concentra le ragazze prostituite, che da qui partono per esercitare la prostituzione nelle cittadine dei dintorni e anche verso Napoli o Roma.

C’è un alto numero di immigrati che si sono insediati in questi anni sul territorio. Sono aumentati molto i Polacchi, gli Ucraini, i Rumeni. E’ chiaro che gli africani, da molti anni presenti sul territorio, sono molto visibili e facilmente discriminabili. I giornali ultimamente parlavano di circa 20.000 immigrati, di un immigrato per ogni italiano. Cifra esagerata. I giornalisti devono sempre fare notizia, devono creare lo scoop e spesso cercano volontariamente persone che presentino loro gli aspetti peggiori, e che perseguono interessi personali. Pineta Mare e gli altri agglomerati urbani sono luoghi dormitorio per un numero di villette e appartamenti che i proprietari italiani non abitanti a Castel Volturno affittano a prezzi esorbitanti. E allora gli immigrati devono unirsi per mettere insieme il prezzo dell’affitto sovrappopolando gli appartamenti.

Tento una stima, difficilissima per la mancanza di un censimento e anche per la grande mobilità degli africani, più elevata di quella delle altre nazionalità. Gli immigrati a Castel Volturno non superano i 6.000, e mi sembra di eccedere. La popolazione censita dal comune è di circa 20.000 residenti italiani, a questi bisogna aggiungere gli italiani non iscritti che aumentano notevolmente la popolazione. E’ un comune che ha molte persone di fuori agli arresti domiciliari, un comune che da anni è la valvola di scarico di Napoli e delle altre città limitrofe. Calamità del passato come il terremoto dell’Irpinia dell’ 80 e il Bradisismo di Pozzuoli hanno favorito la crescita della confusione e del caos di Castel Volturno. In quelle occasioni molte persone delle periferie urbane sono state trasferite nelle villette e negli alberghi del Litorale. Molti di questi sono rimasti, altri se ne sono andati portandosi via tutto quello che potevano: water, porte, termosifoni….

Castel Volturno è diventato un terreno di conquista, dove molti vengono con la speranza di fare qualche affare e poi andarsene. Il turismo estivo è sempre più ridotto, poco qualificato. Invece di diventare una possibilità per tutti, arricchisce solo qualche commerciante pur creando problematiche enormi per il bilancio Comunale.

Castel Volturno è anche nella morsa della Camorra, che controlla tutte le iniziative economiche invadendo tutti i campi di profitto. I capi della malavita non vivono qui, ma nei paesi vicini: Casal di Principe, Villa Literno….e da là dirigono le fila del traffico criminale. Molti immigrati sono vittima della criminalità che li usa come corrieri e spacciatori della droga. Da molti anni ci sono luoghi, come la pineta o l’area vicino all’albergo bruciato Boomerang, dove si raccolgono i tossico-dipendenti. E’ la “fossa dei serpenti”, e le ragazze lì che si prostituiscono per droga. Alcuni di questi e queste sono ormai personaggi ben conosciuti perché da anni sopravvivono invecchiando male. Ogni tanto purtroppo qualcuna muore sulla strada investita da una macchina.

Vengono anche dalle regioni vicine a “comprare” droga. Spesso vedi giovani che scendono dagl’autobus e che al mattino presto corrono per comprare la loro dose giornaliera.

La convivenza tra immigrati e italiani residenti non è facile. Il centro storico di Castel Volturno, il mondo a sé dei Castellani D.O.C, non è molto coinvolto: è una parentesi surreale tra i problemi sempiterni del territorio.

Nel centro storico il Municipio è il luogo della politica, dove si parla e si discute. Tuttavia esistono altri luoghi dove le decisioni vengono prese: Pineta Mare, la Domitiana, Mazzafarro, i Seponi… Tutti questi luoghi hanno i loro capi-quartiere che regolano i voti nel tempo delle elezioni stabilendo gli indirizzi politici e chi favorire. Politicamente la zona è di destra: vive ancora il ricordo delle bonifiche fatte da Mussolini. Nelle campagne ci sono ancora le case coloniche diroccate dell’Opera Nazionale Combattenti: le abitazioni e i pezzi di terra distribuiti da Mussolini agli ex combattenti della prima guerra mondiale. Esiste anche una sinistra molto ridotta che negli anni passati ha portato avanti battaglie sociali e che in due occasioni nel passato è riuscita ad offrire un sindaco di sinistra. Anni in cui la giunta comunale ha potuto portare avanti rivendicazioni contro la famiglia Coppola, costruttori abusivi di Pineta Mare. Rivendicazioni che avevano lo scopo di “restituire” allo Stato un territorio di cui gli imprenditori si erano impossessati con il beneplacito di esponenti politici del tempo. I sindaci di sinistra tentarono anche la battaglia legale che mirava alla chiusura delle cave che fornivano sabbia per le costruzioni, durante del boom edilizio che iniziato negli anni ’60. Le cave hanno fatto del territorio un “colabrodo”, dando origine a molti laghetti dove attualmente sono nascosti e sommersi rifiuti edili e tossici di ogni tipo. Il contenzioso tra lo Stato e i Coppola si è risolto alcuni anni fa con il cosiddetto Accordo di programma: un compromesso che attraverso il Consorzio Rinascita ha dato il via ad una serie di iniziative edili come “La messa in sicurezza della Domitiana”, e la speranza di altri lavori futuri come il porto di Pineta Mare e la sistemazione del Mandracchio in Centro Storico.
Siamo la provincia d’Italia più inquinata, con una media altissima di tumori. Ci sono momenti della giornata in cui, a seconda dello spirare del vento, la puzza diviene insopportabile. E non è l’odore di sterco di bufala…

La convivenza tra immigrati e italiani è possibile, anche se non è facile. Non c’è una vera e propria ghettizzazione, anche se i giornali vorrebbero molto poterne creare una. Ciò che esiste sono luoghi dove la convivenza è sofferta, dove gruppi di italiani sono esasperati dal crescere dell’incertezza e dell’insicurezza. La discriminazione è nei confronti degli africani, più visibili e più vulnerabili. Se in un palazzo ci abitano cinquanta famiglie italiane lo si chiama condominio, invece se in un palazzo ci abitano cinquanta famiglie “nere” lo si chiama ghetto. E’ chiaro che le belle polacche e ucraine non vengono discriminate.

Purtroppo ci sono anche immigrati che con il loro comportamento criminale non facilitano lo sforzo di convivenza. Bisogna infatti riconoscere che qui nel Sud esiste ancora un potenziale spirito di accoglienza che, pur non volendo generalizzare, si è praticamente estinto al Nord. Un germe di solidarietà e comprensione che tuttavia è stato avvelenato in questi anni da ideologie politiche.

La verità è che Castel Volturno è un laboratorio del futuro. E ci sono molte persone positive che si impegnano per un futuro migliore. Sono persone, individui e cittadini, che ci credono ancora. C’è, per esempio, la scuola elementare e media che si stanno impegnando e si sforzano di non essere “episodiche” nella vita dei bambini tramite progetti pomeridiani. A volte, con una punta di ironia che qualcuno non riesce a cogliere, uso dire che a Castel Volturno il Dio c’è. A Roma può darsi…

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