Genova

Le infami intercettazioni del "Giornale"

Pubblicate le conversazioni intime (senza rilevanza pubblica o penale) tra Carlo Giuliani e i genitori. Interverrà l'Ordine dei giornalisti?
21 luglio 2006
Fonte: Liberazione (http://www.liberazione.it)

Ieri il “Giornale” ha pubblicato ampi stralci di intercettazioni telefoniche che riguardano la vita privata della famiglia Giuliani. Si tratta di conversazioni tra Carlo - ucciso a Genova dai carabinieri il 20 luglio di cinque anni fa - suo padre Giuliano e sua madre Haidi. Nelle conversazioni non c’è traccia di alcun reato, tutte riguardano solo ed esclusivamente i rapporti intimissimi fra tre persone della stessa famiglia: un ragazzo di venti anni e i genitori.
Vorremmo fare due commenti (cercando di essere freddi e lucidi, e trattenendo la rabbia).

1) La pubblicazione delle intercettazioni è una infamia. Chiunque capisce che l’uso del potere giornalistico per ferire la vita privata di privati cittadini (e con nessun altro scopo che questo), per di più con l’intento di offendere la memoria di un ragazzo morto cinque anni fa, è una attività - diciamo così - abbastanza disgustosa.

Siccome conosciamo il direttore del giornale, Maurizio Belpietro, conosciamo le sue idee, sappiamo che si è sempre battuto contro i giudici e le intercettazioni facili, ha sempre difeso gli uomini politici e gli industriali colpiti da questo malcostume che accomuna pezzi di magistratura e pezzi del giornalismo (ma che non era mai giunto a un livello così infame) dobbiamo dirci sicuri che la pubblicazione sul “Giornale” è avvenuta senza (e anzi contro) la volontà del direttore. Nei giornali succede. Spesso ai direttori sfuggono dei particolari, che poi si rivelano importantissimi, del lavoro giornaliero. In questo caso Belpietro può fare una cosa semplicissima: prendere carta e penna e chiedere scusa per l’incidente a Giuliano e Haidi Giuliani. Conosciamo bene Giuliano e Haidi e sappiamo che perdoneranno.

2) Perché un giudice, nel 2000 (questa sembra la data delle intercettazioni) ordinò di sorvegliare il telefono di un ragazzo di 20 anni? Pare di capire che lo fece perché si sospettava che quel ragazzo fumasse degli spinelli. Se fosse così sarebbe una enormità. E speriamo che tutto il mondo politico - di destra e di sinistra - che si è indignato per le intercettazioni contro parlamentari, funzionari, banchieri, affaristi ed ex re, faccia molto di più per questa indecenza. Siamo sicuri che il ministro della giustizia Mastella interverrà.

P. S. Ci pare evidente che se il “Giornale” non dovesse riparare all’incidente di ieri, chiedendo scusa ai Giuliani, l’Ordine dei giornalisti non potrebbe esimersi dall’intervenire. E’ in gioco il buon nome di tutta la categoria dei giornalisti e sono a rischio i principi fondamentali della nostra professione.

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