Colombia, trucidati quattordici ragazzi erano stati invitati a giocare a pallone
Credevano di dover giocare una partita di pallone, invece avevano un appuntamento con la morte. Delle centinaia di massacri che ogni anno insanguinano la Colombia, quello dei quattordici ragazzi della città portuale di Buenaventura è uno dei più crudeli e al momento più misteriosi. Quando, lunedì scorso, furono invitati da alcuni uomini in un campetto fuori città, nessuno di loro mostrò il minimo sospetto. «Offrirono una sommetta ad ognuno pur di convincerli», ha raccontato un loro amico, che si è salvato solo perché era infortunato ad una gamba. Pensarono solo a riunire tutti i componenti della squadra del quartiere Punta dell'Est e partirono su un autobus cittadino. Furono i familiari a far scattare l'allarme, non vedendoli rientrare. Quando, due giorni dopo, la polizia ha recuperato i loro cadaveri parzialmente decomposti, che galleggiavano in un'insenatura dell'Oceano Pacifico, a poche centinaia di metri dalle piste dell'aeroporto cittadino, si è presentato uno spettacolo terribile. Se tutti erano stati ammazzati con un colpo di pistola alla nuca ed avevano la mani legate dietro la schiena, ad alcuni erano stati strappati gli occhi dalle orbite. Una crudeltà inspiegabile, visto che nessuna delle vittime aveva precedenti penali o simpatizzava per qualche gruppo armato. La città di Buenaventura ha partecipato commossa al dolore dei familiari dei giovani massacrati, due dei quali erano cugini di Adolfo Tren Valencia, uno dei giocatori più famosi della nazionale colombiana. La polizia locale non riesce neppure a formulare delle ipotesi sul massacro. Le sue modalità escludono che si tratti di uno dei tanti episodi di «pulizia sociale», destinati a colpire ladri o vagabondi. Ma risulta difficile anche attribuirlo allo scontro tra i paramilitari del Bloque Pacifico che hanno controllato negli ultimi anni la zona costiera, dalla quale s'imbarcano i carichi di droga diretti sulle coste orientali degli Usa, e i fronti delle guerriglie comuniste, delle Farc e dell'Eln, che tentano di recuperare il controllo della regione del Valle dove dominava il cartello di Cali dei fratelli Rodriguez Orejuela, ora detenuti in carceri statunitensi. Anche se questo massacro ha fatto particolare scalpore, Buenaventura conta quasi trecento morti dall'inizio dell'anno. E non sarà certamente il coprifuoco imposto dal suo sindaco in questi giorni a fermare la carneficina.
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