Latina

In Centroamerica le maggiori difficoltà per debellare l'analfabetismo

Luci e ombre per il livello di istruzione latinoamericano

La maggiore discriminazione a livello educativo si verifica per le donne e gli indigeni
12 novembre 2005
David Lifodi

Un'istruzione di qualità per i ragazzi e corsi mirati di alfabetizzazione per gli adulti rappresentano le principali sfide che dovranno affrontare i sistemi educativi latinoamericani se vorranno riuscire a raggiungere la meta di ridurre entro il 2015 gli indici di analfabetismo registrati nel 1990.
Si tratta di un compito arduo, soprattutto se pensiamo allo scarso 5% del prodotto interno lordo che i paesi latinoamericani dedicano all'istruzione: secondo una relazione dell'Unesco sono soltanto sei i paesi che spendono appena di più, intorno al 6%, in un ambito fondamentale come quello dell'istruzione, e si tratta di Isole Barbados, Granadine, Santa Lucia e San Vincente, Bolivia, Cuba e Guyana.
I dati presentati dall'Unesco per il quarto anno consecutivo relativi al tasso di istruzione e alfabetizzazione non sono particolarmente positivi per i paesi del Sud del mondo. Se la situazione più critica si registra nell'Asia meridionale e nell'Africa subsahariana, dove le stime degli adulti in grado di leggere e scrivere non raggiungono nemmeno il 60% (le percentuali più deficitarie si trovano in Burkina Faso, Niger e Mali), per quando riguarda l'America Latina le percentuali sono lontane da questo quadro così drammatico, ma i problemi certo non mancano. Buona parte dei paesi del continente latinoamericano si trova a metà del cammino indicato dall'Unesco per il raggiungimento di un'educazione primaria di base per tutti, e una parte non indifferente della popolazione adulta continua ad essere privata del diritto di imparare a leggere e scrivere, come segnalano le fonti sudamericane dell'Unesco, che hanno i loro uffici a Santiago del Cile.
Ai successi in materia di istruzione celebrati poco tempo fa dal Venezuela di Chavez, che ha fatto registrare in soli due anni un milione e 500 mila adulti in grado di leggere e scrivere tanto da definire il paese bolivariano come "territorio libero dall'analfabetismo", in Centroamerica sembrano esserci le maggiori difficoltà. La media del 90% di alfabetismo adulto in Sudamerica contrasta purtroppo con i dati di Belize, El Salvador, Guatemala, Haiti e Nicaragua, dove, al contrario, oltre il 20% degli adulti continua ad essere analfabeta e secondo le stime dell'Unesco proprio questi paesi avranno le maggiori difficoltà a raggiungere il traguardo dell' "educazione per tutti" stabilito per il 2015.
"L'istruzione", ha sottolineato il responsabile dell'Unesco in campo educativo Nicholas Burnett, "non solo è un diritto, ma la base per un futuro in cui bambini, giovani e adulti abbiano la possibilità di accedere alle opportunità politiche, economiche, culturali fornite dai loro paesi e arrivare a combattere e a sconfiggere gli alti indici di povertà". I dati relativi al continente sudamericano risentono inoltre delle particolari dinamiche presenti in ciascun paese. Ad esempio la Bolivia ha raggiunto la non disprezzabile percentuale del 91% degli alfabetizzati, ma la stima scende al 75% nelle aree rurali del paese, e inoltre ci sono meno di 90 donne che sanno leggere e scrivere per ogni 100 uomini. Una discriminazione a livello educativo nei confronti delle donne si registra anche in Perù e Guatemala, mentre il divario di analfabetismo tra ricchi e poveri in Bolivia e Repubblica Dominicana raggiunge addirittura il 30% ed è sempre maggiore per le donne rispetto agli uomini. Situazione simile a quella boliviana si trova in Ecuador, dove, oltre alle donne, la classe sociale maggiormente esclusa dal processo di alfabetizzazione è quella indigena: a fronte di un 91% di alfabetismo adulto, nelle comunità indigene si raggiunge a malapena il 72%.
Secondo la relazione dell'Unesco l'America latina deve sforzarsi maggiormente di coprire almeno il livello dell'istruzione primaria di base, in un contesto in cui la sovrappopolazione degli studenti per ciascuno corso finisce per danneggiare un’istruzione di qualità nel continente, basti pensare che solo l’80% degli alunni che iniziano il ciclo di istruzione primaria arrivano in fondo agli studi: gli indici percentuali più alti dei paesi in cui gli studenti riescono ad arrivare in fondo al corso di studio, che non superano comunque l'80%, si trovano in Cile, Venezuela, Panama e Argentina.

Note: Articolo realizzato da David Lifodi per www.peacelink.it. Il testo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali citando la fonte e l'autore.

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