Elezioni colombiane
Uribisti nelle elezione di domenica scorsa.
Questa cordata ha conquistato 70 dei 102 seggi del Senato e potrà
contare con una maggioranza simile anche alla camera.
 Tutti con Uribe. Questi risultati si ottengono mettendo insieme i 
partiti Uribisti propriamente detti (la U, Cambio Radical, Colombia 
Democratica e Alas Equipo Colombia) e quelli che di fatto appoggeranno 
il governo, tra questi da segnalare Colombia Viva, un partito 
dichiaratamente paramilitare, tanto da essere formato da tutti i 
sospetti di paramilitarismo espulsi dalle altre formazioni.
*Questa nuova distribuzione dei seggi rispecchia quella attuale dove 
al senato la maggioranza Uribista conta su 74 voti. Tale maggioranza si 
è formata con esuli di vari partiti che nel corso della legislatura sono 
saltati sul carro dell’Uribismo abbandonando i partiti con i quali erano 
stati eletti.
Per tutti il caso del partito liberale che cominciò il quadriennato con 
29 seggi al senato nel 2002 e lo termina con solo 17 poltrone, gli esuli 
si sono trasformati in alcuni dei più combattivi paladini dell’Uribismo.
L’elezione ha, dunque, di fatto confermato l’attuale equilibrio di 
potere assicurando al mandatario una piena governabilità in caso di 
vittoria nelle presidenziali di fine maggio.
Vince l'astensionismo. Un dato di estrema importanza è 
l’astensionismo di massa che segue il suo trend di crescita iniziato nel 
1994.
Solo il 40% dei Colombiani aventi diritto si è recato alle urne e di 
questi il 10 percento ha visto annullato il suo voto per errori dovuti 
alla complessità della scheda elettorale figlia della riforma politica 
semi nominale.
Un dato preoccupante, se si pensa che nel 1994 a votare era il 70 
percento della popolazione.
Come un'ombra. Su questa cifra pesa lo spettro delle Farc che a 
partire dalle due settimane prima del voto hanno inasprito la strategia 
di scontro frontale con l’esercito, tenendo sotto assedio vari villaggi 
in almeno sei differenti regioni del paese.
Una strategia atta a dimostrare che il famoso Plan Patriota 
tanto voluto dal presidente come strumento militare per eliminare l'acerrimo nemico, la quarantennale formazione guerrigliera, è del tutto fallimentare.
 Perdenti in lizza. Nella stessa giornata si svolgevano anche le 
primarie per scegliere i candidati del Polo Democratico e del partito 
Liberale che si confronteranno con il presidente uscente tra circa due mesi.
Sul fronte Liberale è uscito vincente il perdente di sempre, Orazio 
Serpa, vecchio politicante braccio destro dell’ex presidente Samper, 
sconfitto già nelle presidenziali del 98 e del 2002, per tutti il 
simbolo della corruzione politica dato gli scandali che lo legavano a 
Samper e le famose lotte dell’allora deputata Ingrid Betancourt per lo 
storico processo 8000, quello della vendita di alcuni fucili Galil 
Israeliani al governo… fucili buoni per il deserto pagati a peso d’oro 
per equipaggiare soldati impegnati nelle foreste.
La grande sorpresa è stata invece l’affermazione all’interno del Polo di 
Carlos Gaviria, ex presidente della corte costituzionale e candidato 
favorito dei movimenti indigeni del Cauca e della maggior parte dei 
movimenti sociali del paese. Ne esce sconfitto Navarro Wolf ex 
guerrigliero del mediatico M-19.
Carlos Gaviria è un buon candidato che però dovrà darsi molto da fare da 
oggi fino alle elezioni per farsi conoscere e cercare di scalfire lo 
strapotere uribista. Sinceramente nutriamo poche speranze.
* Il parente sconfitto.* Il fronte Uribista ha visto l’annichilimento 
del partito Colombia democratica di Mario Uribe (cugino del presidente), 
originario partito su cui poggiò Alvaro Uribe Velez 4 anni fa per la sua 
elezione. Vincitore assoluto è il partito “della U” di Juan Manuel 
Santos che guadagna la palma di primo partito del paese nonostante sia 
nato solo 4 mesi fa. Il suo creatore risulta quindi il primo tra i 
leader uribisti e la spunta su Cambio Radical di German Vargas Lleras da 
molti visto come il naturale successore di Uribe alla presidenza, tanto 
da ricevere la votazione personale più alta del paese.
Vargas Lleras è sopravvissuto a due attentati, il primo anni fa gli 
costò qualche dito, il secondo di stampo paramilitare alcuni mesi fa gli 
è costato la scorta ed ha significato una rottura nella luna di miele 
tra lui e il presidente Uribe. I due rappresentano due mondi quello 
della vecchia oligarchia e quello della nuova oligarchia paramilitare, 
quell’attentato è da alcuni visto come un segnale di ciò che potrebbe 
succedere nel paese se gli interessi di questi due mondi entrassero in 
conflitto.
Visto l’attuale processo di allontanamento non stupirebbe nessuno 
l’uscita di cambio Radical dalla sfera Uribista.
Sconfitti senza appello sono Peñalosa e Antano Mokus, i due ex sindaci 
di Bogotà che hanno sistemato e reso vivibile la città.
Buona nuova. Una nota positiva è la buona votazione ottenuta da Juan 
Manuel Galan per il partito liberale. Juan è il figlio di Luis Carlos 
Galan ucciso nel corso della campagna presidenziale del 1990, idolo del 
popolo, simbolo della lotta al narcotraffico. In quell’anno furono tre i 
candidati a non arrivare vivi alle elezioni e lui spirò tra le braccia 
di Yolanda Betancourt (mamma di Ingrid), mentre i sicari scappavano tra 
la folla.
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