Colombia: lettera aperta di Amnesty International ai candidarti alle elezioni presidenziali
candidati alle elezioni presidenziali colombiane, in programma il 28
maggio, a spiegare cosa intendono fare per affrontare la crisi dei diritti
umani del paese e, in particolare, l'impatto sulle popolazioni sfollate
della recente smobilitazione dei gruppi paramilitari legati all'esercito
Dal 1985 i paramilitari, la guerriglia e le forze di sicurezza hanno
costretto oltre tre milioni di persone a lasciare le proprie abitazioni.
Altre decine di migliaia sono state uccise, fatte sparire, torturate o
sequestrate.
Adesso, alcune iniziative del governo, tra cui il Decreto 4760 (*) e il
programma di 'reinserimento rurale', rischiano di assicurare ai
paramilitari smobilitati il controllo su milioni di ettari di terre di cui
si sono appropriati.
Gli ex paramilitari, infatti, potrebbero essere autorizzati a ottenere
fondi per progetti di sviluppo agricolo proprio sulle terre ottenute con
la forza, spesso a seguito di violazioni dei diritti umani e col sostegno
dell'esercito. Questi progetti potrebbero riunire insieme contadini,
profughi e paramilitari. Questi ultimi costituirebbero circa la meta'
delle persone coinvolte in ogni progetto.
Diversi gruppi paramilitari hanno gia' annunciato la loro intenzione di
promuovere progetti di sviluppo economico per i propri membri e per le
comunita' che vivono nelle aree che si trovano sotto il loro controllo.
'In pratica, centinaia di migliaia di colombiani si troveranno di fronte a
un tragico dilemma: continuare a rimanere senza un posto dove andare
oppure tornare alle proprie terre e vivere fianco a fianco ai responsabili
della loro fuga e della tortura, dello stupro e dell'assassinio dei loro
cari' - ha denunciato Marcelo Pollack, ricercatore di Amnesty
International sulla Colombia.
L'organizzazione per i diritti umani chiede alla comunita' internazionale
di non legittimare il controllo dei paramilitari sulle terre attraverso il
finanziamento di progetti di questo genere.
Nella sua lettera aperta, Amnesty International sollecita i candidati alle
presidenziali a usare la loro piattaforma elettorale per esprimere
pubblicamente il proprio sostegno all'introduzione di una legislazione
sulla smobilitazione dei gruppi armati illegali, basata sui diritti umani
e in linea con le raccomandazioni dell'Onu in materia, e che garantisca la
restituzione, ai legittimi proprietari o ai loro eredi, delle terre rubate
dai paramilitari.
'Se intendono seriamente proporsi alla guida del paese, tutti i candidati
dovranno sviluppare soluzioni credibili per affrontare la crisi dei
diritti umani. Se non lo faranno, rischieranno di diventare parte del
problema' - ha commentato Javier Zuñiga, direttore del Programma Americhe
di Amnesty International.
L'associazione chiede inoltre ai candidati alle elezioni presidenziali
colombiane di impegnarsi pubblicamente a:
- riconoscere l'esistenza di una crisi dei diritti umani e di un conflitto
armato che affligge milioni di persone;
- dare seguito alle raccomandazioni internazionali, comprese quelle sulla
necessita' di porre fine all'impunita';
- assicurare il pieno rispetto dei diritti umani e del diritto
internazionale umanitario da parte delle forze di sicurezza;
- firmare un accordo umanitario con i gruppi della guerriglia per tenere
la popolazione civile al riparo dal conflitto;
- proteggere i difensori dei diritti umani e gli operatori sociali nello
svolgimento del loro lavoro;
- tutelare i civili maggiormente a rischio, tra cui le donne e i gruppi
indigeni.
(*) Il Decreto 4760 e' stato promulgato il 31 dicembre 2005 e contiene le
misure attuative della cosiddetta 'Legge giustizia e pace', entrata in
vigore l'anno scorso per favorire la smobilitazione dei gruppi
paramilitari e della guerriglia.
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