Cile: prosegue lo sciopero della fame dei 4 detenuti Mapuche
Nello specifico, i quattro attivisti Mapuche - Juan Henulao, Jaime Marileo, Juan Marileo e Patricia Troncoso - sono oggi al 60° giorno di sciopero della fame, dopo essere stati condannati a 10 anni di carcere per l'incendio al fondo Poluco Pidenco di proprietà della Forestal Mininco, avvenuto nel 1991. È notizia di oggi che, dopo il ricovero forzato di qualche giorno fa, uno dei fratelli Marileo (Juan) è stato sottoposto a nuovo ricovero per le allarmanti condizioni fisiche.
I quattro, secondo l'iniquo quanto razzista processo per "incendio terroristico" (con l'accusa che non ha mancato di utilizzare testimonianze anonime), dovranno anche pagare un risarcimento superiore a 600mila euro (400 milioni di pesos) ad una delle imprese più ricche del Cile.
È anche l'applicazione dell'anacronistica legge anti-terrorismo n°18.314 (ereditata dalla sanguinaria dittatura di Augusto Pinochet) a causare le proteste della comunità Mapuche, verso la quale il "progressista" governo cileno che piace tanto ad Omero Ciai - al di là delle promesse di una maggiore partecipazione dei popoli nativi alla vita politica, e al di là del senatore socialista Alejandro Navarro favorevole all'amnistia per i quattro indigeni - non sembra mostrare intenzione alcuna di riconoscere l'illegalità della distribuzione di terre Mapuche ai latifondisti cileni e alle multinazionali straniere (financo voluta dai governi neoliberali di centro-sinistra negli anni '90), evitando così di dar avvio ad un pieno processo di riconoscimento dei diritti civili per i quali tutto il popolo nativo continuerà a lottare. Nonostante le morti impunite. Con la dignità e la fierezza di sempre.
Il sito del senatore cileno Alejandro Navarro: http://www.navarro.cl/
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