Latina

«Un voto tradito, un futuro brumoso»

Lo sfogo dello scrittore Carlos Monsivais Il messico vittima di «un golpe tecnico di stato». Sotto accusa l'élite del potere e l'intellighentsia al suo servizio. Ma non si salva neppure l' «otra campaña»
6 luglio 2006
Gianni Proiettis
Fonte: Il Manifesto (http://www.ilmanifesto.it)

Scrittore, saggista, pensatore di rilievo, critico sferzante della modernitá neoliberale, autore di una vastissima opera, Carlos Monsivais non ha mai rinunciato al suo ruolo di en fant terribledella societá messicana. Leader - anche se lui lo negherebbe - dell'intellighentsia nazionale, la sua opinione é ascoltatissima perché é sempre affilata, illuminante e divertente. Tre qualitá difficili da mettere insieme.

Che pensa dell' elezione del 2 luglio?E' stata un'elezione pacifica, affidabile, civica peró tradita con infamia e gangsterismo dall'élite del potere, la destra del Partido Acción Nacional, l'ultradestra di organizzazioni «segrete», la borghesia quasi al completo, un ampio gruppo di vescovi cattolici, gli imprenditori grandi e medi, i settori della classe alta e non tanto alta infuriati dall'ascesa di un rappresentante delle masse, una moltitudine di professionisti aggrappati al loro status, la maggioranza degli studenti delle universitá private, i cattolici integralisti di provincia, i terrorizzati dall'arrivo di Hugo Chavez (la voce circolante della destra che diventa brivido dell'anima), etc etc. Tutti costoro sono stati indotti a questa mareggiata del rancore conservatore da professionisti del marketing e da esperti in campagne di diffamazione di Spagna (del Pp), Stati uniti (dello staff di George Bush) e Messico. Va poi aggiunto il presidente Vicente Fox e le manovre ciniche e sfacciate del suo éntourage. E la massima autoritá, l'Instituto Federal Electoral, con consiglieri nominati dalla destra, si é prestato con giubilo all'operazione della frode. E' un «golpe tecnico di Stato», o come si voglia chiamare un'operazione condotta dalla presidenza della repubblica, con molti milioni di dollari investiti e l'attuazione diretta della radio e della televisione private.

Crede che l'influenza degli Usa nella politica messicana sia deter minante? L'influenza di Fox e della classe imprenditoriale nelle elezioni possono essere decisivi?L'influenza del governo e degli apparati finanziari Usa é molto grande nell'organizzazione di questa mostruositá, ma la realtá nazionale é stata decisiva, specialmente il governo di Fox e degli imprenditori. Hanno organizzato e patrocinato la frode in modo grottesco e piú specificamente la campagna d'odio contro Amlo, una cosa di proporzioni mai viste nella storia del Messico. L'odio ha infuso paura e il gioco ha funzionato peró ha permesso soprattutto il tipo di superioritá che l'odio concede in modo effimero. Parlo di una lotta di classe unilaterale, della borghesia contro i cittadini, dei pregiudizi antipopolari contro un candidato e molti milioni di persone che lo appoggiano.

Che puó dirci dell'atteggiamento di Cuauhtemoc Cárdenas, del subcomandante Marcos, di Patricia Mercado?Cárdenas é stato tre volte candidato alla presidenza ed é quasi certo che vinse la prima volta, nel 1988. Poi ha perso l'abbrivio e ora presiede una commissione per il bicentenario dell'Indipendenza che gli ha affidato Fox. Cárdenas ha dimostrato la sua avversione senza limiti a Lopez Obrador e gli ha tolto ogni appoggio pubblico. Fino ad ora. Se continua cosí, suppongo che nel 2012 si candiderá per la quarta volta e lo fará perché il programma di Amlo non lo convince. Il subcomandante Marcos si é allontanato dalle rivendicazioni specifiche del movimento indigeno e si circonda di gruppuscoli settari e insignificanti. La sua otra campaña é consistita in gran parte nell'attacco agli intellettuali della sinistra «non rivoluzionaria», che chiama «apologeti della latrina», e nell'odio insistente verso Amlo. Intanto, il movimento che nel 2001 portó allo Zocalo mezzo milione di persone, il 2 luglio del 2006 ne ha congregate tremila e non molto entusiasmate. Questo, mentre il suo cervello teorico, un marxista fermo al 1943, ripeteva che Lopez Obrador é «l'uovo del serpente». Patetico. Quanto alla signora Patricia Mercado, ha voluto costruire un partito controculturale, non ci é riuscita e ora si presta ad essere uno strumento di divisione della sinistra.

Che scenario prevede per il futuro immediato?Lo vedo brumoso, ma so che ci saranno mobilitazioni e resistenza democratica e pacifica. La destra neoliberale e l'integralismo non possono vincere a medio e lungo termine, e a breve termine la lotta persiste. Se c'é qualcosa che la destra ignora è quello che significa un paese devastato di 110 milioni di abitanti.

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