Cuba: Il metodo cubano "Yo si puedo" ha già permesso l’alfabetizzazione di 2 milioni di persone nel mondo
Il metodo cubano “Yo si puedo” ha aiutato a recuperare circa 2 milioni di analfabeti dei 771 milioni stimati dall’UNESCO nel mondo, secondo quanto è stato reso noto in un seminario internazionale dedicato al tema.
Luis Ignacio Gómez, ministro dell’Educazione di Cuba, ha spiegato che le percentuali più alte di persone beneficiate si trovano in Venezuela, Messico, Mozambico, Ecuador e Nuova Zelanda, in quest’ordine, e fanno parte delle 15 nazioni che collaborano con Cuba in materia d’istruzione. Dal 2003 quasi 1 milione e mezzo di venezuelani ha imparato a leggere e a scrivere, ed è proprio nello stesso anno che il paese sudamericano ha iniziato in maniera decisa il programma scolastico strutturato in lezioni-video.
Premiato con il Rey Sejong” dall’UNESCO, “Yo si puedo” è formato da 65 lezioni video registrate, che sono state tradotte al francese, inglese e portoghese e presto saranno disponibili anche in varie lingue amerindie come il quechua, aymará, guaraní.
Davanti a circa 750 delegati di 31 nazioni presenti al Seminario Internazionale sulle Politiche e Programmi di Alfabetizzazione e Post-Alfabetizzazione, Gómez ha anticipato che in due anni e mezzo la Bolivia sarà dichiarato territorio libero da analfabetismo grazie all’aiuto del sistema cubano. Così facendo la nazione andina diventerà il secondo paese latinoamericano, dopo Cuba, nell’estirpare questo flagello. Cuba ci riuscì nel 1961 dopo una forte campagna che durò circa 12 mesi e nella quale parteciparono 100 mila alfabetizzatori, nella maggior parte adolescenti.
In un intervento speciale nel Palazzo dei Convegni di Cuba, sede dell’evento, Herman Van Hoof, direttore dell’Ufficio Regionale della Cultura per l’America Latina, dell’UNESCO, ha lanciato un appello per unire le forze affinché si possa sradicare un male la cui soluzione non sembra tanto vicina. “Nella continuazione della relazione sull’Istruzione per tutto il 2006, si spiega che l’alfabetizzazione non occupa un posto di primo piano nelle priorità della maggior parte degli organismi internazionali”, ha rivelato il funzionario dell’entità mondiale.
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