Guatemala: Il Canto del Quetzal
"Faccio fatica a raccontare queste cose, che non sono scritte in nessun libro, ma abbiamo il dovere di tramandarle", spiega Doña Maria Teresa, portavoce dei rifugiati guatemaltechi in Messico. La sofferenza del racconto è però resa necessaria affinché nessuno dimentichi il genocidio praticato dai governi dittatoriali del generale Lucas García prima e di Rios Montt poi: 445 villaggi indigeni scomparsi, l'operazione "terra bruciata", la tortura ampiamente praticata contro qualsiasi aderente a gruppi di opposizione, dalla Pastorale Sociale ai guerriglieri dell'Urng.
Proprio per non dimenticare il genocidio, che in tanti vorrebbero seppellire nel dimenticatoio, e tenere viva la memoria, l'associazione senese Amici del Guatemala Onlus ha realizzato un video in cui, grazie al suo autore Lorenzo Grimaldi, si ripercorre la storia politica e sociale del paese centroamericano attraverso i volti, le voci e le interviste ai rappresentanti della società civile.
Ci sono gli attivisti del Cuc (Comité Unidad Campesina), che raccontano i danni di cui è stato vittima il loro paese, sottoposto agli aggiustamenti strutturali imposti dal Fondo Monetario e ad una politica di privatizzazione selvaggia che ha coinvolto tutti i servizi pubblici (ferrovie, energia, telefonia ecc..) e in cui si sono distinte per rapacità e sete di profitto le varie Shell, Texano, Cargill e Monsanto, solo per citare le multinazionali più note, desiderose di spartirsi le ricchezze del paese con l'assenso dei governanti di turno.
La comunità degli ex-guerriglieri di Nuevo Horizonte, tramite il suo portavoce Rony, denuncia il saccheggio della terra perpetrato ai danni degli indigeni, tasto su cui batte anche il missionario Padre Ottavio Sassu, arrivato nella missione di Dolores (nel Petén, dove l’Associazione Amici del Guatemala Onlus ha i suoi progetti di solidarietà) pochi mesi dopo l'uccisione di Monsignor Juan Gerardi, reo di aver pubblicato "Guatemala Nunca Mas", una dettagliata denuncia dei crimini commessi dallo stato guatemalteco contro gli indigeni maya e i campesinos.
Il video non si limita soltanto a raccontare i 36 anni del "conflicto armado" che ha messo in ginocchio il paese, ma guarda al futuro: scoperchia letteralmente i piani di multinazionali e Stati Uniti ansiosi di saccheggiare l'intero Centro-America (un esempio evidente è il Plan Puebla-Panamà e la firma di accordi bilaterali con ciascun stato, il Cafta, dopo il fallimento dell'Alca) e racconta con un pizzico di ottimismo dell'esperienza del neonato movimento Alleanza per la Vita e la Pace, sorto insieme alle prime iniziative di economia solidale.
"Non c'è la volontà politica di giungere alla democrazia", spiega sconsolata Doña Maria Teresa ricordando gli anni duri dell'esilio e della repressione indiscriminata, e i mancati effetti della riforma agraria sono tuttora evidenti nelle compagnie che sfruttano liberamente campesinos e bananeros con paghe da fame negando loro i diritti sindacali fondamentali, ma questo dvd vuol sostenere il percorso del popolo guatemalteco nella sua lotta, affinché la guerra sociale attualmente strisciante e l'ingiustizia lascino finalmente il posto alla pace.
1 DVD costa 8 euro
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