Perù: gli indigeni respingono l'aggressione dell'impresa mineraria Volcán
Ancora una volta è un conflitto sociale sorto in difesa del proprio territorio a caratterizzare le lotte di una comunità indigena e, di nuovo, la protagonista in negativo è un'impresa mineraria. A raccontare e diffondere l'ennesima storia di inquinamento e devastazione del territorio ci ha pensato la Caoi (Coordinadora Andina de Organizaciones Indígenas) tramite il sito www.minkandina.org.
In Perù, nella regione di Pasco (distretto Bolívar, sulle Ande Centrali del paese), la comunità indigena di Rancas è riuscita per il momento a far fallire i progetti estrattivi dell'impresa Volcán realizzando uno sciopero di massa che ha costretto addirittura a prendere posizione a loro favore il Ministero dell'Energia e delle Miniere, diretta emanazione di un governo, quello di Garcìa, tra i più discussi e criticati del continente.
La storia delle provocazioni contro la comunità di Rancas è lunga e probabilmente non sarà destinata a finire, poiché già si attendono rappresaglie della Volcán. Solo una settimana prima del paro indigeno (avvenuto il 17 Luglio), la stessa Volcán aveva convocato un seminario ufficialmente di carattere "informativo", ma che in realtà aveva lo scopo di destabilizzare la comunità. Al convegno erano stati infatti condotti ben quattro camion stracolmi di minatori dell'impresa e ovviamente favorevoli alla loro datrice di lavoro. Non appena i furgoni della Volcán con i minatori sono arrivati nei pressi della comunità di Rancas, gli abitanti della comunità (allertati dal suono delle campane come segnale di allerta) sono riusciti ad impedire la farsa della conferenza informativa. La pessima figura della Volcán, cacciata dalla comunità, non ha impedito però ai suoi dirigenti di evitare il senso del ridicolo, tanto da spingersi ad accusare alcuni abitanti di aver derubato i suoi tecnici di videocamere ed altri strumenti di ripresa.
La comunità di Rancas però non si è limitata alla difesa del suo territorio, ma ha sviluppato un suo studio che dimostra l'impatto ambientale negativo di cui la Volcán è responsabile. In particolare la comunità ha proposto di sviluppare un Plan de Mitigaciòn de Impactos Ambientales per la durata di trenta anni con la richiesta di finanziamento da parte della stessa Volcán, responsabile dell'inquinamento dell'ambiente causato dall'attività estrattiva, ma che difficilmente accetterà una simile richiesta di risarcimento, a meno che non vi sia costretta per via giudiziaria. "Ciò che ha fatto la Volcán è vergognoso", ha raccontato il sindaco del distretto Bolívar Celestino Ureta Atachagua, ricordando come l'impresa abbia minato la salute dei cittadini, contaminato i fiumi, l'aria e l'acqua.
Tra le richieste maggiormente significative del Plan de Mitigaciòn de Impactos Ambientales si richiede un risarcimento per i danni ambientali derivanti dall'inquinamento delle sorgenti, esami con cadenza periodica per individuare la presenza di piombo nel sangue per i cittadini abitanti nelle zone più vicine alla miniera, infine la creazione di una sorta di centro di monitoraggio in grado di rilevare la qualità di ambiente, aria, acqua.
"Questo è solo il primo passo", ha dichiarato fiducioso il sindaco Celestino Ureta Atachagua, anche se la Volcán proverà di nuovo ad impadronirsi dei territori della comunità di Rancas.
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