L'Honduras abroga la legge sull’impiego a ore
Secondo il testo approvato da quasi i due terzi dei deputati, i lavoratori assunti con questa legge saranno tutelati dalle disposizioni relative al diritto del lavoro, dalla legislazione nazionale del lavoro e dalle convenzioni internazionali ratificate dall'Honduras.
Approvata nel 2014 come prosecuzione e consolidamento del Programma nazionale per l'occupazione a ore, creato quattro anni prima in piena crisi economica, politica e sociale post colpo di Stato, la legge sull'impiego a ore ha fomentato e accuito l'istituzionalizzazione della precarietà del lavoro.
Per i settori che, insieme al nuovo governo della presidentessa Xiomara Castro, ne hanno promosso l'abrogazione, il vero obiettivo di questa aberrazione legislativa era quello di deregolamentare il mercato del lavoro e promuovere nuove forme di accumulazione capitalistica, capaci di generare un cambiamento negli equilibri e i rapporti di forza tra lavoratori e datori di lavoro.
“La legge sull’impiego a ore non regolava il mercato del lavoro, bensì lo deregolamentava, il che è incostituzionale”, ha spiegato lo storico dirigente sindacale Carlos H Reyes.
“Con questa legge – ha continuato – la dittatura intendeva stimolare gli investimenti nazionali e esteri, favorendo i capitali, rendendo il lavoro più precario, riducendo salari e peggiorando le condizioni di lavoro di milioni di honduregni e honduregne”.
Per Reyes, l’impiego a ore non ha fatto altro che promuovere e incentivare con forza sempre maggiore l'esternalizzazione del lavoro e il taglio dei contratti a tempo indeterminato, utilizzando veri e propri ‘trafficanti di manodopera’ (intermediari e appaltatori), massificare l'assunzione di lavoratori con contratti a termine e indebolire le conquiste sociali e le stesse organizzazioni sindacali.
La grave situazione che affrontano i lavoratori della Cervecería Hondureña (AB InBev-Coca Cola) e Embotelladora La Reyna (CBC-Pepsi) – con oltre 1300 posti di lavoro coperti da personale interinale – e settori come quelli della maquila, catene di fast food e l’agroindustria, testimonia l'urgenza che c’era di abrogare questa legge.
La decisione presa dal parlamento honduregno era stata sostenuta anche dalle tre centrali sindacali esistenti nel paese (CUTH, CGT e CTH).
Un'altra delle promesse fatte in campagna elettorale da Xiomara Castro diventa realtà.
Nel video che potete vedere QUI https://youtu.be/0CPKcQyEf5Q, la deputata Silvia Ayala, integrante della commissione speciale che ha redatto e approvato il testo del decreto poi sottoposto al plenario, spiega (in spagnolo, si possono attivare i sottotitoli in italiano) i contenuti di questa importante decisione del parlamento.
Fonte: Rel UITA (spagnolo)
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