Honduras

Diritti umani ed elezioni

Il risultato potrebbe determinare progressi o regressioni in materia di diritti
18 novembre 2025
Giorgio Trucchi
Bertha Oliva Parlare di diritti umani in Honduras significa parlare di una lunga storia di repressione, inquadrata nella tenebrosa dottrina della sicurezza nazionale, promossa dagli Stati Uniti nel Paese e nella regione negli ultimi decenni del secolo scorso.
Più di 184 attivisti sono stati vittime di sparizioni forzate e centinaia di honduregni sono stati uccisi per aver sognato e chiesto un Paese diverso. Queste cifre non riflettono la realtà di quanto accaduto a causa dell'elevato numero di casi non denunciati e della mancanza di indagini.

Parlare di persone scomparse, uccise, incarcerate, costrette all'esilio, significa anche parlare delle crisi causate dal colpo di Stato civile-militare del 2009 e dalla sanguinosa frode elettorale del 2017. Significa anche parlare dell'impunità per la stragrande maggioranza di tutti questi crimini.

"Quello che è successo nel 2009 e nel 2017 è il risultato dell'impunità dei responsabili dei crimini contro l'umanità commessi negli anni '80", ha affermato Bertha Oliva, coordinatrice del Comitato dei familiari dei detenuti scomparsi in Honduras (Cofadeh).

Durante gli anni successivi al colpo di Stato (2009-2021), in Honduras sono aumentati vertiginosamente i tassi di violenza e degli omicidi, così come le pratiche repressive da parte delle istituzioni contro l'opposizione politica e sociale organizzata.

La vittoria elettorale di Xiomara Castro (Libertá e Rifondazione - Libre) nel 2021 ha permesso di invertire questa situazione, cercando, sebbene tra difficoltà e contraddizioni, di indirizzare il Paese sulla via del rispetto dei diritti fondamentali.

Assumersi la responsabilità per gli omicidi di Vicky Hernández e Herminio Deras, ottemperando alle disposizioni della Corte interamericana dei diritti umani, e sostenere la presentazione al Congresso Nazionale della Legge sul rispetto degli obblighi internazionali in materia di diritti umani nei confronti delle vittime, sono stati alcuni dei segni della volontà dell'amministrazione Castro.

In pericolo

Di fronte a uno scenario elettorale fortemente polarizzato, in cui si confrontano due progetti diametralmente opposti, è necessario chiedersi quale sarà l'impatto del risultato del 30 novembre sui diritti umani.

"Ci sono minacce molto forti alla stabilità del Paese, con aggressività e cinismo, da parte di coloro che hanno saccheggiato e messo in vendita territori e beni comuni, che hanno svuotato le casse pubbliche, che hanno massacrato il popolo", ha spiegato Oliva.

"Da questi spazi di corruzione organizzata, infuriati perché non è stato loro permesso di continuare con gli abusi e il saccheggio, si promuove una campagna mediatica di disinformazione e alterazione della realtà per tornare al passato".

Omicidio


Ieri (17/11), un bambino di 5 anni, Carlos Caleb Hernández, è stato ucciso nel villaggio di El Aguacatal, nel comune di Santa Bárbara, mentre tornava con i suoi genitori da un comizio politico del partito Libre. Il veicolo che trasportava diverse persone è stato attaccato da sconosciuti incappucciati, che lanciavano slogan contro il governo. Un'altra bambina di 14 anni è rimasta ferita da un'arma da fuoco.

Crimini che aumentano la tensione elettorale e che sono il risultato diretto della campagna di odio che sta scuotendo il Paese.

La coordinatrice del Cofadeh non ha dubbi. "Se vincesse uno dei candidati del bipartitismo, ci troveremmo di fronte a un profondo regresso in materia di diritti umani. I violenti - ha continuato - riprenderebbero il controllo e il cinismo diventerebbe la norma, l'oblio la politica e la memoria un ostacolo", ha affermato.

Per Oliva, la forte polarizzazione in queste elezioni, unita alle numerose denunce di tentativi di frode e delegittimazione del processo elettorale da parte dell'opposizione politica e dei gruppi di potere, potrebbe portare a una crisi post-elettorale e a pericolosi scontri di piazza.

“Continueremo a osservare e a riferire. L'Honduras si trova in una situazione difficile. Bisogna stare all'erta”, ha concluso.



 Fonte: Rel UITA (spagnolo)

Articoli correlati

PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.8.25 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)