Venezuela: parte la riforma agraria
Il presidente del Venezuela, Hugo Chávez, ha promulgato oggi un decreto che cerca di regolare l’uso e la proprietà delle terre rurali alla scopo di eliminare “in maniera progressiva” il latifondo e dar giustizia ai contadini.
Il leader ha firmato il decreto durante una manifestazione pubblica a Caracas a cui hanno partecipato diverse migliaia di contadini di tutto il paese e i governatori di 18 regioni che assicurarono il loro appoggio alla misura presa.
Con l’annuncio presidenziale, il governo approfondisce le azioni per verificare l’uso che i proprietari fanno delle terre, appoggiandosi ad un principio costituzionale che proibisce il latifondo.
Le fiscalizzazioni sono iniziate nel fine settimana con l’intervento, sostenuto da unità militari, dell’allevamento El Charcote, propietà di un gruppo britannico, situato nello stato Cojedes.
Chavez ha dichiarato che la riforma agraria dei primi anni ’60 fu un fallimento perché favorì le “elites governanti” e che il suo governo dovette sventare le “cospirazioni” dell’opposizione del 2002 e 2003 per poter avviare le misure necessarie a regolarizzare le terre.
“ Ora, visto che in Venezuela è iniziata una rivoluzione, una democrazia rivoluzionaria che non ha nessuna intenzione di fermarsi, questo problema va affrontato, controllato e sconfitto. La guerra contro il latifondo è essenziale nel seno della lotta boliviana”, ha sottolineato.
Chavez ha segnalato che, secondo l’ultimo censimento realizzato, meno del 5% dei propietari terrieri in Venezuela possiede quasi l’80% del totale dei terreni, mentre il 75% dei proprietari occupanti ne possiede il 6%.
Ha indicato che dall’approvazione della Legge sulle Terre nel 2001 il governo ha creato istituzioni, ha triplicato i crediti agrari, ha diviso le terre fra i contadini e importato trattori della Cina, Iran e Brasile; tuttavia ha aggiunto che queste misure risulterebbero incomplete senza una revisione dell’uso delle terre e l’eliminazione del latifondo.
Il decreto firmato da Chavez indica che il suo obiettivo è riorganizzare il possesso e l’uso della terra destinata ad usi agricoli per eliminare “in maniera progressiva il latifondo” nelle zone rurali del paese.
Aggiunge che si ripropone di incorporare le comunità alla produzione per lo sfruttamento razionale delle risorse naturali e garantire l’approvigionamento agricolo e zootecnico.
Le corporazioni produttrici hanno annunciato che si rivolgeranno alla giustizia per quanto riguarda la validità dei decreti dal momento che violerebbero la Costituzione.
Secondo le stime ufficiali, in Venezuela vi sono 30 milioni di ettari produttivi, dei quali un terzo è di proprietà dello Stato.
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