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Sono esposti a violenze inaudite e alla morte

No alla deportazione degli immigrati nei campi di concentramento libici

Ogni persona difenda i diritti umani di tutti gli esseri umani. Qui. Ora.
12 maggio 2009
Peppe Sini

immigrati Molte e autorevoli voci si sono levate contro la criminale, scellerata, mostruosa decisione governativa di deportare profughi innocenti nei disumani campi di concentramento libici in cui sono esposti a violenze inaudite e alla morte.
Occorre che continui a farsi sentire, ed anzi si faccia ancora piu' polifonica e possente la voce della legalita' e della moralita', la voce del diritto e della coscienza, del sentimento di umanita', la voce della civilta' contro la barbarie.
No alle deportazioni. No a questa flagrante violazione del diritto umano all'asilo, diritto sancito dall'art. 10 della Costituzione della Repubblica italiana, uno dei principi fondamentali del nostro ordinamento giuridico.
Questa e' la repubblica italiana, non la repubblica di Salo'.

E molte e autorevoli voci si stanno levando contro l'approvazione in parlamento, senza neppure dibattito nel merito ma con voto di fiducia, delle misure razziste del cosiddetto "pacchetto sicurezza". Tra altri provvedimenti vessatori e ripugnanti, due ne vogliamo qui segnalare semplicemente abominevoli.
La Libia dà una mano all'Italia


Il primo: il ridurre ipso facto a criminale ogni essere umano nato altrove che entri o si trovi in Italia con documenti non perfettamente in regola; ovvero perseguitare innumerevoli esseri umani non perche' abbiano fatto qualcosa di male, ma solo perche' esistono al mondo e magari per fuggire da guerre e dittature - e magari dalle nostre guerre, come in Afghanistan - esercita il suo diritto (il suo diritto, ripetiamolo: il suo diritto) di allontanarsi dai luoghi in cui la sua vita e' in pericolo e di chiedere aiuto dove le leggi locali e il diritto internazionale aiuto gli garantiscono.
Essere migrante non e' una colpa, il migrante e' piuttosto la vittima di situazioni ingiuste che gli impediscono una vita degna e felice nel luogo in cui e' nato ed ha i suoi affetti. E l'Italia, come ogni paese civile, ha il dovere di recare aiuto al perseguitato costretto alla fuga. Si chiama diritto d'asilo: e' un fondamento del riconoscimento della comune umanita' di tutti gli esseri umani; tutte le grandi tradizioni storiche e di pensiero lo riconoscono. Solo i razzisti lo negano, ed e' per questo che il razzismo e' un crimine contro l'umanita' intera.
L'invenzione razzista del reato di "immigrazione clandestina" e' un esempio di demenza e di crudelta', e' un rigurgito nazista. Che il parlamento respinga questa infamissima infamia.
Il secondo: la legittimazione dello squadrismo: lo squadrismo, con cui comincio' il fascismo, con cui comincio' la tragedia europea che culmino' nella seconda guerra mondiale e nella Shoa'.
Che il parlamento respinga ora e sempre questo orrore.

Che ogni persona di volonta' buona, ogni soggetto della societa' civile che appunto civile - e non barbaro - voglia considerarsi, ogni istituzione fedele alla Costituzione della Repubblica italiana, si opponga all'eversione
dall'alto del governo razzista. Si opponga al crimine dell'apartheid. Si opponga al nazismo che torna.
Cessino le deportazioni, il parlamento respinga il disegno di legge razzista.

Ogni persona difenda i diritti umani di tutti gli esseri umani. Qui. Ora.

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