Il 21 giugno, una grande manifestazione a Roma contro il riarmo – anzi, forse due.
Anzi, nella Capitale si rischia che ci siano due contromanifestazioni lo stesso giorno alla stessa ora sullo stesso tema: NO alla corsa al riarmo – la solita sinistra che si spacca, si direbbe. Anche se ora sembra che questa eventualità si possa scongiurare.
Infatti, Potere al Popolo (PaP) ha annunciato una manifestazione No Riarmo a Roma per il 21/6 in una assemblea pubblica del 13 aprile e ha dato subito il preavviso in Questura. La formazione Stop Rearm Europe, invece, ha annunciato il 5 maggio una propria manifestazione a Roma (che era già nell’aria, tuttavia), anch'essa per il 21/6, e ha aperto una sua pagina web in questi giorni.
Per scongiurare la sovrapposizione di due manifestazioni, all’assemblea PaP, aperta al pubblico, tenutasi sabato scorso (24/5) a Roma al Cinema Aquila, molti partecipanti hanno chiesto al partito di rinunciare alla propria iniziativa e di unire le forze in campo. (Il video dell’assemblea appare sulla pagina Facebook di Potere al Popolo).
Michela Arricale (Giuristi Democratici e PaP) ha esortato la sala stracolma a "fare uno sforzo [per ottenere] un tavolo di confronto sui nodi principali... puntiamo su una piazza ma ognuno con le proprie rivendicazioni. Dividiamo il palco, ma non dividiamo le piazze."
Per poter partecipare alla contromanifestazione No Riarmo a L'Aia, ecco il modulo che bisogna riempire: https://transform-network.net/event/no-nato-war-summit/ .
Le lingue ufficiali saranno l'inglese e l'olandese.
Alla fine, Giorgio Cremaschi, capofila dello schieramento più intransigente, ha riconosciuto che sarebbe “meglio se ci fosse una sola manifestazione… ma,” ha aggiunto, “a patto che siamo tutti d'accordo per dire:
1. no ad ogni genocidio e sì alla rottura delle relazioni con Israele;
2. no ad ogni riarmo, sia nazionale, sia della NATO, sia dell'UE;
3. no alle politiche economiche liberiste.”
Il rappresentante di ARCI (che fa parte della campagna Stop Rearm Europe) ha poi teso un ramoscello d'ulivo prospettando l'eventualità di un solo corteo con due piattaforme diverse.
Ci sarà un intesa tra le due formazioni anche per determinare chi sarà sul palco? Lo sapremo nei prossimi giorni; già PaP parla, in un editoriale su Contropiano, di andare “nelle prossime settimane a verificare le varie possibilità.”
Intanto il Coordinamento Nazionale No Nato ha diramato sul suo sito un appello a Potere al Popolo e ai promotori della campagna Stop Rearm Europe che viene riportato di seguito:
21 giugno a Roma: serve un corteo unitario!
La spirale della Terza guerra mondiale può e deve essere fermata solo attraverso una decisa e continua lotta contro la partecipazione del nostro paese ai conflitti in corso, contro il sostegno allo Stato sionista d’Israele deciso più che mai a continuare lo sterminio del popolo palestinese, contro le politiche di riarmo dell’UE e della NATO. Negli scorsi mesi c’è stata un’ampia e sana reazione popolare e di forze politiche, sociali, sindacali alle politiche guerrafondaie che il governo Meloni promuove al soldo degli USA e dei vertici UE. Una reazione che ha vissuto nelle centinaia di iniziative di base diffuse nel paese in ogni città e provincia, nelle mobilitazioni di piazza e presidi, nella giornata del 5 aprile a Roma promossa dal M5S che ha visto una partecipazione popolare ampia e variegata, il 12 aprile a Milano in solidarietà con il popolo palestinese che ha visto 50.000 persone in piazza, il 25 aprile in cui molte città si è animata e sviluppata la contestazione ai tentativi di delegittimare il 25 aprile legittimando lo sterminio a Gaza e l’invio di armi in Ucraina.
Il prossimo 21 giugno a Roma sono state convocate due mobilitazioni nazionali: una, convocata da Potere al Popolo e altri organismi che hanno lanciato questa data a seguito dell’assemblea del 13 aprile scorso a Roma; l’altra, convocata dai promotori della campagna “Stop rearm Europe” che risponde ad un appello di numerosi organismi europei ed è stata lanciata pubblicamente in una riunione internazionale, partecipata da oltre 90 organismi, lo scorso 5 maggio.
I firmatari di questo appello ritengono che due piazze per il prossimo 21 giugno a Roma sono inevitabilmente disgreganti e dispersive per l’ampio e diffuso fermento popolare che cerca un riferimento e momenti di lotta unitari per scendere in piazza contro la guerra: per questo una frammentazione sarebbe inaccettabile. Per questo motivo l’appello esplicito ai promotori delle due mobilitazioni è quello di dialogare e convergere per confluire in una piazza unica che raccolga e valorizzi il malcontento e la volontà di protesta e riscossa di larga parte della popolazione del nostro paese.
Una piazza unica, plurale, in cui ogni organismo possa portare i propri contenuti, bandiere, simboli e slogan al fine di rilanciare ulteriormente la lotta per fermare la Terza guerra mondiale in tutte le forme in cui si manifesta!
Per una mobilitazione popolare, unitaria e di riscossa!
Chiediamo ad ogni organismo e singolo che intende sottoscrivere tale appello di farlo circolare e comunicare la propria adesione scrivendo a coordinamentonazionalenonato@proton.me
Firmatari:
Coordinamento Nazionale No Nato
Brigate Verdi
Generazioni Future
Resistenza Radicale - azione non violenta
Tavolo Uniti contro la guerra – Napoli
Patrizia Morciano - Lecce
AsSUR - Associazione Scuola Università e Ricerca
Roberto Villani - Direzione nazionale PRC, Comitato Politico Nazionale PRC
Coordinamento della Marcia della Pace Tivoli Guidonia
Coordinamento per la Pace Milano
Peacelink
Rete No War
Collettivo Millepiani Arezzo
ANVUI
Elena Coccia, Avvocatessa, Napoli
La Fucina per la Nonviolenza – Firenze
Francesca Anna Perri, medico emergentista (Sanitari per Gaza Nazionale)
Aldo Infantino , Angelo Giacomazzi, Antonella Pedrini, Giuseppe Lobascio, Maria Guido (Sanitari per Gaza Veneto)
Matteo Rosellini, RSA USB Worsp di Pisa
Marco Lenzoni RSU/RLS coordinamento regionale USB-Sanità Toscana
Roberta Leoni, insegnante
Fulvio Grimaldi, giornalista
Sandra Paganini
Sinistra Libertaria
Movimento Login
Rete Mobilitazione Globale Pace
Giuseppe Felici
Rosario Marra
.
Articoli correlati
- PeaceLink aderisce alla mobilitazione
No alla prima fabbrica di armi per ReArm Europe
Appello lanciato dalla rete "Mamme da Nord a Sud". In Lazio l’impianto “ex Winchester” di Anagni produrrà esplosivi7 aprile 2025 - Un'inchiesta del Coordinamento No NATO
Il complesso industriale-militare in Emilia-Romagna
Il complesso militare-industriale analizzato in questo dossier comprende, oltre alle basi militari, anche i punti nevralgici regionali dell'industria bellica. Focalizza anche le collaborazioni accademiche con la NATO e il settore militare.31 marzo 2025 - Redazione PeaceLink - Relazione al corso "Ban war" organizzato da Pax Christi
Testimonianza di un’esperienza professionale per la riconversione dell’industria militare
Elio Pagani descrive la sua obiezione di coscienza alla produzione militare.
E' una ricostruzione storica della vertenza Aermacchi del 1988, culminata in una piattaforma che chiedeva il controllo dell'esportazione di armi e la diversificazione produttiva, sostenuta dai lavoratori.26 marzo 2025 - Redazione PeaceLink - L'evento organizzato a Roma da Michele Serra
I sostenitori del riarmo e quelli della pace si sono dati appuntamento in piazza in nome dell'Europa
"L'Europa deve riarmarsi, è finito il tempo della melassa", ha detto Carlo Calenda. Tantissimi pacifisti si sono dissociati da questa manifestazione. Su PeaceLink è stato lanciato un appello contro il piano europeo di riarmo. Chi firmerà fra quelli che hanno aderito alla manifestazione di oggi?15 marzo 2025 - Alessandro Marescotti
Sociale.network