Albert, bollettino pacifista settimanale dal 16 al 22 giugno 2025

Uniti contro il genocidio, la guerra e il riarmo: il 21 giugno a Roma

Mobilitazione in vista del vertice Nato dell'Aja del 24 e 25 giugno che vuole raddoppiare le spese militari. Le informazioni utili per raggiungere Roma. Un elenco dei temi che contestiamo alla Nato, dallo schieramento dei nuovi euromissili all'intesa militare con i criminali di guerra israeliani.
18 giugno 2025
Redazione PeaceLink

Albert Albert


Bollettino pacifista settimanale

La voce della ragione in tempo di guerra


Due cortei, un'unica voce contro il riarmo
Un auspicio di convergenza al Colosseo nel segno della lotta per la pace

Sappiamo che il 21 giugno a Roma si terranno due cortei distinti, entrambi contrari al riarmo e accomunati dall’urgenza di fermare la spirale bellica. Uno partirà da Piazza Vittorio Emanuele (comunemente nota come Piazza Vittorio) ed è promosso da Potere al Popolo, l’altro da Porta San Paolo, nell’ambito della campagna europea Stop Rearm Europe.

Pur prendendo avvio da percorsi organizzativi differenti, entrambi i cortei condividono la denuncia del riarmo europeo e globale. Per questo, come PeaceLink, esprimiamo un auspicio di convergenza simbolica al Colosseo, luogo comune di arrivo, affinché la pluralità delle voci si unisca in un messaggio corale per la pace.

In questo numero di Albert, come è tradizione del nostro bollettino, daremo pari visibilità e rispetto a entrambe le manifestazioni, pur avendo PeaceLink scelto di aderire ufficialmente al corteo promosso da Stop Rearm Europe. Riteniamo che sia fondamentale valorizzare ogni contributo sincero alla causa del disarmo, specialmente in tempi così drammatici.


Il vertice Nato spiegato dalla A alla Z

Ecco un elenco dalla A alla Z dei temi che molti movimenti pacifisti contestano alla NATO, ispirato ai principi del disarmo, della giustizia internazionale e della nonviolenza. Ogni voce rappresenta una critica documentata e discussa in ambito pacifista e antimilitarista.


Il quadro aggiornato delle bombe nucleari nel mondo A - Armi nucleari

Il SIPRI da poco ha pubblicato un nuovo dossier dei dati, lanciando un allarme. Ecco uno specchietto riassuntivo (SIPRI 2025).

Gli Stati Uniti sono la nazione che in questo momento ha il maggior numero di testate nucleari schierate (1770) seguita dalla Russia (1718). Per altre informazioni si veda l'articolo di Francesco Vignarca pubblicato recentemente sul Manifesto (cfr. allegato sulle armi nucleari nel mondo).

La NATO mantiene una strategia nucleare che prevede il cosiddetto "primo uso" delle armi atomiche (vedere voce "No first use").

L’Italia ospita ordigni nucleari USA nelle basi di Ghedi e Aviano, in violazione dello spirito del Trattato di Non Proliferazione (TNP) e in contrasto con il Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari (TPAN), sostenuto da ICAN.


B - Basi militari

Presenza capillare di basi NATO e USA in Europa e nel Sud Globale, sopravvissute allo scioglimento del Patto di Varsavia e finalizzate a sovrastare nettamente la Russia come numero e forza militare. 


C - Corsa agli armamenti

La spesa militare complessiva dei Paesi NATO supera quella della Russia di oltre 10 volte, secondo le stime più aggiornate. La spesa della Nato europea (comprendendo la Gran Bretagna) supera di oltre tre volte la spesa militare russa. Ciò nonostante il prossimo vertice Nato punta a un raddoppio delle spese militari, imprimento un ulteriore impulso verso la corsa agli armamenti. 


D - Diritto internazionale

Molte missioni NATO sono criticate come aggressioni travestite da difesa collettiva (es. Jugoslavia 1999, Afghanistan, Libia), spesso fuori dal proprio ambito geografico e al di fuori del diritto internazionale. Si veda l'appello dei giuristi italiani pubblicato in coda.


E - Euromissili

Lo schieramento di nuovi missili nucleari a corto e medio raggio in Europa, come parte della modernizzazione nucleare USA-NATO, viene visto come una riproposizione della logica della Guerra Fredda e come un’escalation pericolosa.


F - F35

Questo cacciabombardiere di quinta generazione è capace di penetrare nei territori nemici senza essere rilevato dai radar, grazie alla tecnologia stealth. Questa capacità lo rende ideale per attacchi preventivi o offensivi contro infrastrutture, basi militari, radar e centri di comando nemici.


G - Guerra per procura

Supporto e armamento di milizie alleate in scenari come Ucraina, Siria, Libia e Iraq, in nome della stabilità ma con effetti devastanti e destabilizzanti a lungo termine.


H - Bomba H 

Una bomba H è un’arma nucleare che utilizza la fusione di nuclei leggeri (idrogeno, deuterio, trizio) per sprigionare un’energia enormemente superiore a quella della bomba atomica tradizionale (a fissione). Una bomba H può avere una potenza superiore a quella di Hiroshima di oltre 600 volte. E' molto importante il trattato New START che scadrà nel 2026.

Ecco un confronto indicativo delle bombe H attive:

  • Russia: circa 1.710 (quasi tutte bombe H)
  • USA: circa 1.770 (quasi tutte bombe H)
  • Cina: circa 350 (quasi tutte bombe H)
  • Francia: circa 280 (tutte bombe H)
  • Gran Bretagna: circa 120 (tutte bombe H)

Vedere gli allegati per i dettagli e gli aggiornamenti


I - Israele

Le relazioni militari e tecnologiche con Israele, rafforzate nonostante le gravi accuse di crimini di guerra a Gaza, sono oggetto di forti critiche da parte dei movimenti per la giustizia e i diritti umani.


L - Lobby delle armi

La NATO agisce in sintonia con le grandi lobby industriali della difesa, favorendo un’economia di guerra anziché una riconversione civile dell’industria. Si parla di complesso industriale-militare e del suo potere di condizionamento del potere politico.


M - Missili

Si sta affermando in ambito Nato la tendenza a sviluppare missili con gittata sempre maggiore capaci di colpire la Russia o la Cina. Fra questi missili è particolarmente pericoloso il missile ELSA, un progetto a cui parteciperà anche l'Italia.


N - No first use

La NATO rifiuta una politica di “non primo uso” (No first use) delle armi nucleari, aumentando i rischi di conflitto atomico anche per errore o incidente.

In altri termini la NATO non adotta una politica di "no first use" (NFU), cioè non esclude l’uso per primo delle armi nucleari in caso di conflitto. Questo significa che l’Alleanza si riserva la possibilità di impiegare armi nucleari anche in risposta a minacce convenzionali o chimiche, non solo in risposta a un attacco nucleare subito


O - ONU

La NATO, pur richiamandosi all'ONU nella sua carta costitutiva del 1949, ha sempre più svuotato le Nazioni Unite del loro ruolo di ricomposizione pacifica delle controversie internazionali. Non solo: ha agito anche contro lo Statuto dell'ONU in più occasioni. 


P - Propaganda

La Russia è accusata di disinformazione ma la NATO non è da meno e svolge una funzione di propaganda che pervade le redazioni dei giornali, delle radio e delle TV. Ad esempio sono state falsate le percezioni dell'opinione pubblica pur di inviare armi all'Ucraina, alimentando la falsa credenza che Kiev stesse vincendo nella controffensiva del 2023. Stessa cosa con le sanzioni a Mosca. Come è noto hanno danneggiato più l'Europa che la Russia ma sono state varate con una campagna di propaganda che ha indotto i decisori politici a considerarle decisive.

Come pure rasenta la propaganda la giustificazione dell'attacco israeliano verso l'Iran presentando quest'ultimo come uno stato canaglia a un passo dalla bomba atomica. Tacendo che Israele non si sottopone alle ispezioni AIEA mentre l'Iran è pesantemente sottoposto a verifiche anche a sorpresa.

Un rapporto della Cnn che cita più fonti, ha concluso che l’Iran non sta attivamente perseguendo la costruzione di armi nucleari.

Marina Catucci scrive sul Manifesto: "Il pericolo imminente di una bomba nucleare iraniana è la sola ragione formale per cui Israele ha attaccato il Paese e tutta la vicenda diventa sempre più simile alla “pistola fumante” dei tempi di Bush jr, la fialetta bianca piena di “antrace” che nel remoto 2003 l’allora segretario di Stato Colin Powell aveva sventolato al Consiglio di sicurezza dell’Onu per avallare la guerra contro Saddam Hussein".


Q - Quick Reaction Alert

Il Quick Reaction Alert (QRA) è uno stato di prontezza operativa mantenuto dalle forze aeree NATO 24 ore su 24, 7 giorni su 7. In questi anni questo stato di prontezza è aumentato notevolmente. Sebbene non ci siano stati incidenti, esiste un tale rischio e in contesti di forte tensione tutto questo confronto può trasformarsi in una seria minaccia per la pace se si notre ad esempio il sospetto, più o meno fondato, che l'avversario stia compiendo attività di spionaggio a distanza e di targeting.


R - Riarmo europeo

Promozione del riarmo autonomo europeo in sinergia con l’industria bellica e con fondi UE sottratti a scopi civili. L'obiettivo è di investire 800 militardi nel riarmo quando l'Europa già supera di gran lunga la Russia nella spesa militare. Basta pensare che l'ammontare delle spese militari UE più quelle della Gran Bretagna supera di tre volte quelle della Russia.


S - Segretezza

L’opacità decisionale delle strutture NATO nelle procedure di autorizzazione dell'uso delle armi nucleari è una quelle questioni fondamentali per la democrazia; riguarda esercitazioni militari che simulano la guerra nucleare (ogni ottobre se ne fa una e quest'anno coinciderà con la marcia Perugia Assisi). Le esercitazioni nucleari e le simulazioni di guerra atomica mettono a rischio l’intera umanità, aggravando il clima di paura e insicurezza globale.


T - Trattati disattesi

Ignora o ostacola trattati di disarmo come il TPAN (che proibisce le armi nucleari). All'interno della NATO vi sono diversi atteggiamenti relativi alle mine o alle bombe a grappolo. E in trattato di non proliferazione nucleare è stato aggirato furbescamente pur di portare le bombe atomiche in nazioni come l'Italia.


U - Ucraina

Vedere: Guerra per Procura. Dopo una iniziale azione difensiva volta a evitare l'invasione su larga scala, Zelensky è stato incoraggiato a condurre la guerra in funzione della vittoria, per riconquistare il Donbass e la Crimea, territori su cui Kiev aveva perso il controllo. Il vertice NATO dovrà affrontare la triste situazione sul campo per le truppe ucraine, spinte verso la carneficina - sotto un diluvio di bombe plananti - nell'illusione della vittoria che non è arrivata.


V - Vittime civili

Le missioni NATO hanno spesso causato numerose vittime civili, come documentato in Afghanistan, Libia, Serbia, e non hanno garantito giustizia né risarcimenti adeguati. E soprattutto la NATO non ha preso posizione ufficiale di condanna di Israele per le vittime civili causate nei raid su scuole, ospedali, ambulanze, centri delle Nazioni Unite e punti di distribuzione del cibo.


Z - Zone denuclearizzate

Il concetto militare e geopolitico di “zona denuclearizzata” è ritenuto strategico e importante per un diritto internazionale che riduca il rischio di guerra nucleare.


Appello dei giuristi ai cittadini italiani sull'attacco all'Iran

I sottoscritti giuristi italiani, internazionalisti, privatisti e pubblicisti, in riferimento alla dichiarazione della Presidente del Consiglio riguardo al possibile 'prestito' di basi italiane agli Stati Uniti nel caso di un coinvolgimento americano nella guerra, osservano:
a) l’attacco israeliano all'Iran integra, con ogni probabilità, un uso della forza armata internazionalmente illecito, dal momento che quest’ultima è consentita solo dinanzi a un attacco armato, e non certo per prevenire la preparazione (fra l'altro, indimostrata) di bombe nucleari da parte di uno Stato;
b) un eventuale intervento statunitense in appoggio a Israele si configurerebbe, dunque, come una forma di complicità, anch’essa internazionalmente illecita, nell’azione militare israeliana;
c) ogni supporto fornito a un tale intervento si tradurrebbe altresì, da parte italiana, in una gravissima violazione dell’art. 11 della Costituzione, che, ripudiando la guerra “come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”, vieta qualsiasi ricorso alla forza in contrasto col diritto internazionale, ivi compresa ogni forma di compartecipazione a simili azioni;
d) la suddetta violazione si verificherebbe anche se l’attacco israeliano fosse ritenuto, a differenza di quanto crediamo, un semplice episodio di una guerra più ampia, fra Israele e Iran, dal momento che l’art. 11 impedirebbe, anche in quest’eventualità, qualsiasi forma di coinvolgimento da parte italiana. Le azioni cui il Governo italiano si dichiara disponibile, in una fase delicatissima in cui un Intervento degli Stati Uniti potrebbe generare una escalation nucleare senza precedenti, confermano la sua insipienza giuridica e il suo spregio per la legalità internazionale e costituzionale, già resi evidenti dalla sua oggettiva complicità nei crimini di massa in corso sul Territorio palestinese occupato. 
In questo momento storico sarebbe al contrario indispensabile recuperare il rispetto dei principi che hanno dettato la nostra costituzione e le carte internazionali nate dalla sconfitta del nazifascismo, e formare a livello internazionale un fronte non allineato, lontano dagli estremismi di Washington e Bruxelles e del sionismo internazionale.
Pasquale De Sena, Nerina Boschiero, Ugo Mattei, Barbara Spinelli, Luigi Daniele, Veronica Dini, Alberto Lucarelli, Lucilla Gatt, Gianluca Vitale, Maria Rosaria Marella, Michele Carducci, Alessandra Quarta, Luca Nivarra, Marisa Meli, Luigi Paccione, Alessandro Somma, Fulvio Rossi Albertini, Fabio Marcelli, Claudio Giangiacomo, Luca Saltalamacchia, Carlo Iannello, Paolo Cappellini, Ugo Giannangeli, Fausto Gianelli, Domenico Gallo, Arturo Salerni, Cesare Antetomaso, Geminello Preterossi, Michela Arricale, Nicola Giudice, Carlo Augusto Melis Costa.

Allegati

  • Bombe H attive


    Fonte: ChatGPT
    226 Kb - Formato pdf
    Confronto dei paesi della Nato con Russia e Cina
  • Le armi nucleari nel mondo

    Francesco Vignarca (Coordinatore Campagne Rete Pace Disarmo)
    Fonte: Il Manifesto, 17 giugno 2025
    10684 Kb - Formato pdf
    I dati (elaborati nella prima parte del 2025) sono appena stati pubblicati per l’Annuario del Sipri (International Peace Research Institute).

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