Leopoli, manifestazione contro la corruzione

Gli organizzatori sono giovanissimi e usano i social per autoconvocarsi.
31 luglio 2025
Mauro Carlo Zanella

A Leopoli, una manifestazione contro la corruzione.

Un migliaio di persone o anche di più hanno partecipato al sit-in e al corteo per la democrazia e contro la corruzione che, a partire dalla maggior piazza del centro storico di Leopoli si è snodato per un breve percorso lungo le vie circostanti, per poi tornare alla piazza, essendosi ulteriormente ingrossato con almeno due o tremila persone.

Manifestano per l’immediata abrogazione della legge, voluta dal governo e principalmente dal presidente Zelensky, che ostacola la lotta alla corruzione dilagante.

“La corruzione uccide il nostro futuro”, “Il popolo ucraino vuole una vera democrazia”, “No alla dittatura” dicono gli slogan. La nuova legge, la “12414”, che favorisce la corruzione ostacolando o abolendo gli organismi di controllo, non è stata approvata correttamente. È passata molto velocemente in Parlamento: la discussione è durata una sola serata mentre di solito, per l’approvazione di una nuova legge, la discussione può durare un mese e anche di più.

Ho parlato tranquillamente con chi stava al microfono, unica posizione “dirigente” in un movimento molto spontaneo.

Le uniche bandiere ammesse sono quelle nazionali (azzurro del cielo e giallo del grano).
Ciascuno aveva un cartello scritto a mano in ucraino su un cartone preso da qualche scatolone. Tutti diversi, sia come grafica che come testo.

Il più noto e amato personaggio era un cantautore che insieme ad altri ha suonato un pezzo conosciuti da tutti.

Le macchine potevano scorrere liberamente, senza alcun impedimento per il traffico e gli automobilisti con il clacson esprimevano la loro solidarietà e partecipazione alla protesta.

La ragazza che ho conosciuto mi descrive la protesta come “espressione della società civile”.

Lei fa parte a Leopoli della Comunità di Sant’Egidio, che gestisce con volontari un centro di ascolto ed aiuto per i più fragili e quindi rivolto soprattutto ai profughi interni delle città a ridosso del fronte o oltre il fronte: ucraini di lingua e cultura ucraina, fuggiti a suo tempo dalle regioni orientali dove predominano la lingua e cultura russa.

Si tratta delle due regioni del Donbass proclamatesi nel 2014 Repubbliche Autonome durante la guerra civile, ossia la Repubblica Popolare di Doneck e la Repubblica Popolare di Lugansk, per poi votare a favore dell’annessione alla Russia, come la Crimea.

Articoli correlati

  • Ucraina tra legittima aspirazione all’indipendenza ed etnonazionalismo
    Pace

    Ucraina tra legittima aspirazione all’indipendenza ed etnonazionalismo

    Leopoli, per quanto possa sembrare strano è una città molto frequentata da turisti che fanno foto e selfie davanti alle chiese e alle piazze più belle. Ci sono anche diversi musei e tour organizzati, birrerie, ristoranti e locali sono affollati, (molti sono “italiani”: “Limoncello” e “Celentano”).
    30 luglio 2025 - Mauro Carlo Zanella
  • A Leopoli suona la sirena, poi la vita riprende nella sua apparente normalità
    Pace

    A Leopoli suona la sirena, poi la vita riprende nella sua apparente normalità

    Come si vive in Ucraina, sotto gli attacchi così frequenti di missili e di droni? Risposta: a parte il tempo passato dentro un rifugio, tutto si svolge come in una giornata normale.
    30 luglio 2025 - Mauro Carlo Zanella
  • La NATO vuole il 5%
    Editoriale
    Il vertice NATO dell’Aja punta al raddoppio delle spese militari

    La NATO vuole il 5%

    Già oggi la NATO nel suo insieme spende dieci volte più della Russia in ambito militare. E se si guarda alla sola Europa — somma dei bilanci militari dei Paesi dell’Unione Europea e del Regno Unito — la spesa militare europea è tre volte superiore a quella russa. Con il 5% supererebbe le sei volte.
    25 giugno 2025 - Alessandro Marescotti
  • Uniti contro il genocidio, la guerra e il riarmo: il 21 giugno a Roma
    Pace
    Albert, bollettino pacifista settimanale dal 16 al 22 giugno 2025

    Uniti contro il genocidio, la guerra e il riarmo: il 21 giugno a Roma

    Mobilitazione in vista del vertice Nato dell'Aja del 24 e 25 giugno che vuole raddoppiare le spese militari. Le informazioni utili per raggiungere Roma. Un elenco dei temi che contestiamo alla Nato, dallo schieramento dei nuovi euromissili all'intesa militare con i criminali di guerra israeliani.
    18 giugno 2025 - Redazione PeaceLink
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.8.17 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)