Si rischia una guerra per errore ed è urgente una mobilitazione del movimento pacifista

Euromissili 2026, la Germania riceverà i nuovissimi Dark Eagle americani e saranno ipersonici

Ritorna in forma nuova lo spettro che Reagan e Gorbaciov cancellarono alla fine degli anni Ottanta. Fra pochi mesi infatti potrebbe essere compiuto un passo verso l'abisso, con il dispiegamento in Germania dei missili ipersonici Dark Eagle e simmetrica dislocazione degli Oreshnik russi.
9 novembre 2025
Redazione PeaceLink

Il ministro della Difesa russo Andrei Belousov, durante un incontro con i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa presieduto da Vladimir Putin, ha pubblicamente richiamato l’attenzione sul possibile schieramento, da parte degli Stati Uniti, di sistemi missilistici a medio raggio come il Dark Eagle sia in Europa che nella regione Asia-Pacifico.

Belousov ha manifestato la convinzione che gli Stati Uniti intendano rendere operativo il missile ipersonico Dark Eagle entro la fine del 2025, con successivo dispiegamento in Germania nel corso del 2026. Secondo le sue dichiarazioni pubbliche, riportate anche dalla stampa e dall’agenzia Tass, il missile Dark Eagle, grazie a una velocità superiore a Mach 5 e una gittata di oltre 5.000 km, potrebbe colpire obiettivi nella Russia centrale in sei-sette minuti dal territorio tedesco.

La Russia interpreta la possibile presenza permanente di questi sistemi sul suolo tedesco come una minaccia diretta, assimilabile a una nuova corsa agli armamenti a medio e corto raggio. Di conseguenza, il governo russo ha annunciato di aver sospeso la moratoria sul dispiegamento di missili a medio e corto raggio sul proprio territorio.

Queste informazioni sono state riportate da testate nazionali e agenzie specializzate. L’eventuale schieramento del Dark Eagle in Germania è dunque attualmente un tema dibattuto e ritenuto credibile dai media russi e occidentali, anche se la decisione definitiva e la tempistica operativa potrebbero dipendere da evoluzioni politiche e militari tra la fine del 2025 e il 2026. Militare addetto a missili ipersonici

Ritorna in forma nuova lo spettro che Reagan e Gorbaciov cancellarono con il loro storico accordo sugli euromissili alla fine degli anni Ottanta.

Oggi i missili ipersonici (che in pochi minuti posono colpire qualunque città europea o russa) la situazione appare molto più grave di quella di allora. Una crisi non sarebbe gestibile in una manciata di minuti e aumenta esponenzialmente il rischio di una guerra per errore, per un malfunzionamento tecnico o per un malinteso.

Il dispiegamento dei Dark Eagle avrebbe un simmetrico dispiegamento degli Oreshnik, i nuovissimi missili ipersonici russi.

In un primo tempo gli euromissili che gli USA avevano annunciato per il dispiegamento in Germania nel 2026 erano del tipo cruise (Tomahawk con velocità di 880 km/h). Ora cambia completamente lo scenario.

E' urgente che il movimento pacifista sia informato e si mobiliti.

Già da tempo è stata lanciata una raccolta di adesioni soppo un appello firmato, fra gli altri, da Alex Zanotelli:

https://www.peacelink.it/euromissili

Ma oggi la situazione sta rapidamente cambiando e il 2026 si sta avvicinando pericolosamente.

Ogni passo verso la "sicurezza" europea con i missili ipersonici è un azzardo verso l'abisso.

Mai come ora la sicurezza militare deve essere costruita in modo condiviso e concordato, come seppero fare Reagan e Gorbaciov.

Note: Il Dark Eagle è progettato e annunciato come sistema per testate convenzionali, non come vettore nucleare. Non ci sono indicazioni pubbliche che il Dark Eagle sia stato progettato e certificato o come vettore di armi nucleari. Le autorità USA lo presentano esplicitamente come arma convenzionale. Tuttavia dal punto di vista tecnico, un vettore per testate convenzionali in teoria potrebbe essere adattato per testate nucleari. Va tuttavia aggiunto che velocità ipersonica, accelerazioni, vibrazioni, riscaldamento aerodinamico, decelerazioni al rilascio — tutto questo influisce su sicurezza e funzionamento della testata. Pertanto l’introduzione di una capacità nucleare su un nuovo vettore richiederebbe test estensivi (che coinvolgono prove e infrastrutture) e la dimostrazione della sicurezza.

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