A Bagdadg corteo per la libertà degli ostaggi
In Iraq la gente scende in strada di nuovo per chiedere la liberazione di Simona Pari e Simona Torretta. Questa mattina a Bagdad centinaia di uomini, donne e bambini hanno marciato nel centro della capitale, chiedendo la liberazione delle due italiane sequestrate nell'ufficio dell'organizzazione non governativa "Un ponte per..." martedì 7 settembre, insieme con due operatori iracheni.
La manifestazione è stata organizzata da un comitato della società civile, che riunisce tutte le organizzazioni non governative che operano in Iraq e che hanno deciso di schierarsi pubblicamente al fianco delle due ragazze italiane.
Il corteo è confluito nella piazza del Paradiso, a ridosso dell'hotel Palestine e non distante dalla sede di "Un ponte per Bagdad". Tra i manifestanti ci sono anche una cinquantina di capi tribù, insieme con rappresentanti degli sciiti, sunniti, cristiani. Sono molti gli ammalati che hanno avuto contatti con le due ragazze, scesi in piazza nonostante costretti su una sedia a rotelle, per testimoniare a favore dell'attività umanitaria portata avanti dalle due volontarie.
Niente slogan, ma una sola, unica richiesta viene dal corteo: "Siamo a fianco dell'Italia e chiediamo il rilascio immediato di questi nostri amici". Già due giorni dopo il sequestro, lo scorso 9 settembre, una cinquantina di bambini con i loro genitori avevano manifestato a Bagdad per la liberazione delle due italiane. In piazza erano scese le famiglie che conoscono bene il lavoro delle volontarie, dai tempi dell'embargo contro la dittatura di Saddam Hussein.
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