Giornali come il New York Times, fino al 2003 ostili alla guerra, finirono per accettare come veritiere le affermazioni di Powell e per considerare ineluttabile l'intervento armato. A guerra terminata non fu trovata alcuna traccia di quelle fantomatiche armi.
Dopo due decenni di guerra continua in Afghanistan, una crescente popolazione di veterani si presenta per cure di salute mentale. La depressione rimane una delle principali condizioni di salute mentale nei militari. E ogni anno più di seimila si suicidano.
January 1st of each year is the time for formulating resolutions to keep or break (usually the latter) during the 365 days ahead. So Martina, an ex-pacifist who now is no longer “ex”, has decided to make only one resolution for 2023. “That way,” she says, “I’m sure to keep it.”
8 gennaio 2023 - Patrick Boylan
Come combattere la disinformazione di guerra? Julian Assange ce lo insegna.
Il 1° gennaio di ogni anno è il momento consueto per formulare i buoni propositi per i 365 giorni a venire. Se ne formulano tanti e di solito se ne mantengono pochi. Una ex-pacifista, ora decisa a non essere più ex, ha invece scelto per quest'anno un solo proposito. Così è più sicura di mantenerlo.
Nessuno sembra farci più caso ma i militari della NATO, ora sotto comando italiano, stanno sempre occupando illegalmente il Nord Est dell’Iraq, zona grande quanto il Donbass. Più audace di Putin, la Premier Meloni, in tuta mimetica, è andata sotto Natale a rendere loro visita. Nessuno ha fiatato.
L'Iraq è in preda alla crisi climatica. Un viaggio sulle tracce dell'acqua – dai monti del Kurdistan, nel Nord, alle paludi mesopotamiche, nel Sud del Paese
Commettendo ciò che molti giornali chiamano “il lapsus freudiano del secolo”, l’ex presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, ha inavvertitamente definito la propria invasione dell’Iraq nel 2003 come “ingiustificata e brutale.” Proprio ciò che Julian Assange aveva rivelato 12 anni fa.
I Curdi e il Kurdistan, grazie alla loro accoglienza al Papa, hanno confermato, come sempre, di essere un popolo di pace e terra di accoglienza, fratellanza e convivenza tra culture, religioni ed etnie diverse, se questa terra viene lasciata e tenuta lontana dagli interessi politici ed economici.
Dopo la pandemia, il crollo del prezzo del petrolio e la nomina, frutto del compromesso tra USA e Iran, di al-Kadhimi come primo ministro, cosa è cambiato?
Il 25 gennaio in oltre 50 città italiane associazioni, movimenti e cittadini hanno organizzato eventi aderendo all'appello Spegniamo la guerra, accendiamo la Pace. PeaceLink pubblica le foto di alcune piazze. E alla vigilia è stata diffusa un'importante lettera dalla società civile irachena
27 gennaio 2020
Sabato 25 gennaio 2020 giornata di mobilitazione internazionale per la pace
“La guerra è un male assoluto e va ‘ripudiata’, come recita la nostra Costituzione all’Art. 11: essa non deve più essere considerata una scelta possibile da parte della politica e della diplomazia”.
Ritenendo che possa rappresentare occasione di presa di coscienza collettiva e motivo di rilancio delle ragioni della nonviolenza, riproponiamo l’articolo di Tonio Dell’Olio di Mosaico dei giorni del 13 novembre, in sostegno a padre Alex Zanotelli, direttore responsabile di Mosaico di pace.
Abbandoniamo l’alta filosofia, le raffinate (o interessate?) analisi geopolitiche o sociologiche. Mettiamo in fila, uno dopo l’altro, le banali, lineari verità che questi tempi ci raccontano. Ma che sembra proibito dire, un po’ come il famoso bambino del “vestito nuovo dell’imperatore”.
vista la sua lunga esperienza nei paesi in cui abbiamo “esportato la democrazia” con la guerra, il riferimento alla democrazia partecipata assomiglia più ad un suo uso strumentale per ottenere una legittimazione puramente esteriore o ad un consenso artificiale
“Sono convinto che oggi il settore R&S (ricerca e sviluppo) della nonviolenza debba fare grandi passi avanti” (Alexander Langer 1991)
13 aprile 2018 - Alessio Di Florio
Jalal Talabani non è stato soltanto, fino al 2014, il Presidente della Repubblica dell’Iraq. E’ stato il garante istituzionale di un Paese nato esattamente un secolo fa.
E’ trascorsa una settimana dal Referendum - così a lungo atteso - per l’indipendenza del Kurdistan Iracheno. Oggi la notizia della morte di Jalal Talabani. I due eventi, casualmente così ravvicinati, sembrano concatenarsi in una sequenza simbolica di passaggio di testimone.
Ma si riuscirà mai, per dirla con don Lorenzo Milani, a far strada agli impoveriti senza farsi strada? Portare al centro della politica gli ultimi, gli emarginati, gli impoveriti, i lavoratori, chi lotta contro le ingiustizie, le mafie, la disumanità e la barbarie delle guerre, facendo quanti più passi indietro perché siano loro a farne almeno una volta, almeno uno, avanti? Ma non sarebbe quasi ora di domandarsi, anche se non so quanti hanno fratelli che sono figli unici, se siamo ancora convinti che esistono gli sfruttati, i malpagati, i frustati, i calpestati e gli odiati e la vicinanza/distanza da loro?
2 giugno 2017 - Alessio Di Florio
A ogni incontro, Gulala riporta una frase esplicativa nella sua semplicità, della poetessa americana Eve Merriam: “Io sogno di dare alla luce un bambino che chieda: Mamma, che cosa era la guerra?”
Brevi note dopo la cena-incontro solidale che da Campi Bisenzio ha dato voce a chi dall'Italia lavora per Kurdistan Save the Children. Un progetto che prosegue, un ponte reciproco con la regione tormentata del Nord Iraq.
Ci sia consentito porre qualche legittimo dubbio. Quanti tra gli europarlamentari favorevoli a questa escalation sarebbero disposti a sostituire coloro che, tra disertori e renitenti ucraini, non vogliono più combattere in una guerra armata dalla NATO? Quanti manderebbero i loro figli e nipoti?
Taranto è una città perfetta per l'uso della bicicletta. Infatti è una delle città meno piovose d’Italia. Il clima è mite e non presenta salite che rendano difficili gli spostamenti in bicicletta. La bicicletta elettrica è interessante per chi abita nei quartieri più distanti.
La proposta è partita dal eurogruppo dei Verdi. Tuttavia sia il cancelliere tedesco Olaf Scholz sia il ministro della Difesa Boris Pistorius hanno respinto l’idea di fornire all’Ucraina missili a lungo raggio. A febbraio il parlamento tedesco aveva detto no ai missili Taurus.
Sabato prossimo, 21 settembre, Giornata Internazionale della Pace, si terranno iniziative di lotta da nord a sud del Paese, in risposta all’appello del Comitato "No Comando NATO Né a Firenze Né Altrove" per dare un segnale forte e chiaro di protesta contro la NATO.
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