Che cosa era la guerra?
La cena solidale per il Progetto Kurdistan Save the Children è organizzata da Eleonora e Marco, con le Associazioni in-polis e Anelli Mancanti. Il progetto è nato nel 1991 dalla volontà di Hero Ahmed Ibrahim, per lunghi anni partigiana a fianco del marito Jalal Talabani, presidente della Repubblica dell’Iraq nel dopo Saddam. In questi anni, migliaia i bambini adottati a distanza. Perché nel Kurdistan la legge vieta l’adozione all’estero dei minori rimasti soli. E’ giusto che crescano là dove sono le proprie radici e la cultura della loro terra. Con la raccolta dei fondi, oggi il progetto si è posto anche l’obiettivo di estendere il servizio sanitario e scolastico a tanti giovani che nel loro martoriato Paese ne sono privi.
Parlo con Gulala Salih, la responsabile in Italia di Kurdistan Save the Children. I tratti dolci e insieme severi del viso incorniciato da lunghi capelli neri, Gulala è madre di due ragazzi, Raman di 15 anni e Stella di 7. E’ in Italia dal 1999. Fin d’allora è impegnata sul fronte dell’aiuto ai minori soli. E sicuramente il suo impegno è anche aumentato da quando è diventata madre. Sulla sua pelle ha vissuto il disagio di crescere durante persecuzioni e guerre. Poi la scelta di lasciare il suo Paese, di cercare un futuro diverso in Italia. Vivere lontano dalla famiglia d’origine, per il diritto di crescere in pace i propri figli. Per poter far conoscere le condizioni di doloroso disagio che anche in questo momento il suo popolo sta vivendo. Ora come sempre, da quando lei è nata 47 anni fa.
Undici anni dalla "Mission" che mi vide partecipe, assieme ad Andrea e ad altri amici, nelle terre del Kurdistan iracheno. Che viveva finalmente un periodo di pace dopo le devastazioni degli anni '80 e le bombe chimiche lanciate da Saddam.
Ma in undici anni cambiano tante cose. Quella pace che sembrava duratura è da tempo scalfita dalle atrocità commesse dall'Isis e dai combattimenti che a fasi alterne puntano alla riconquista dei territori nella parte occidentale della regione. E con migliaia di profughi - quelli che riescono a scappare - a cercare rifugio nella città di Erbil, divenuta adesso quasi città di frontiera.
E' quindi sempre più importante il progetto di Kurdistan Save the Children, l'adozione a distanza dei tanti minori rimasti orfani. E che adesso vuole raggiungere l'obiettivo di offririre anche un'assistenza sanitaria e scolastica.
Roberto Del Bianco
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