Palestina

Il cessate fuoco unilaterale di Israele non è affatto un cessate il fuoco

Il cessate il fuoco, presentato da Israele alla comunità internazionale come un atto di benevolenza non è altro che l’ennesima manovra politica della leadership israeliana, che presto verrà accusata di crimini di guerra.
27 gennaio 2009
Abu Yusef
Tradotto da per PeaceLink

Negli scorsi giorni il Primo Ministro uscente Ehud Olmert si è rivolto alla nazione e al mondo intero. Era il momento che il politico guerrafondaio aspettava fin dalla sua entrata in carica: la Vittoria.

Dopo le numerose accuse di corruzione imputategli e dopo che è stato indicato come il responsabile del fallimento dell'azione militare in Libano nel 2006, Ehud probabilmente non pensava di poter mai rilasciare al popolo israeliano alcuna dichiarazione di cui essere fiero.

È salito sul palco come se avesse vinto il suo primo Emmy - impaziente di rendere una dichiarazione dettagliata del suo successo militare, annunciare la cessazione unilaterale  delle ostilità e ringraziare i suoi numerosi sostenitori, incluso il  Segretario di Stato uscente Condoleezza Rice, che di recente aveva insultato.

Israele ha vinto. Siamo uniti e siamo potenti. Abbiamo raggiunto i  nostri obiettivi. Bla bla bla.

Bisognerebbe guardare più da vicino ciò che viene definito "cessate il fuoco" e capire perché è stato dichiarato, prima di poterlo giudicare saggio o clemente.

Solitamente i cessate il fuoco vengono accordati tra le parti in causa o da con la mediazione di una terza parte. Non è questo il caso. Questo è un cessate il fuoco unilaterale in cui Israele decide semplicemente di fermare gli attacchi (il che comunque non è del tutto vero) senza alcun coinvolgimento di Hamas e senza la stesura di alcun accordo che definisca le condizioni di mantenimento e monitoraggio del cessate il fuoco.

Hamas ha ancora i mezzi - e sicuramente le motivazioni - per sparare razzi in territorio israeliano, e sebbene anch'esso abbia dichiarato un cessate il fuoco, non ha l'obbligo di rispettarlo, nemmeno se Israele ritirasse definitivamente le truppe.

Nel frattempo le forze militari israeliane hanno quasi completamente rioccupato la Striscia di Gaza,  ed è stato ordinato loro di "aspettare e vedere", o, secondo le parole del portavoce israeliano Mark Regev , di assicurarsi che gli abitanti di Gaza "rimangano calmi".

Nonostante l'IDF non abbia completamente interrotto le operazioni a Gaza, di fatto ora è ferma tra un milione e mezzo di persone furiose che vogliono vendetta. E' difficile immaginare che l'IDF non riprenda le operazioni non appena Hamas ricomparirà sulla scena, ed è ancora più difficile immaginare che Hamas per prima non riprenda le ostilità o istighi al combattimento .

Questo non è un cessate il fuoco; è un modo per riprendere le violenze e rioccupare la Striscia di Gaza.

Le politiche di Guerra e Pace

Fin dal principio è stato chiaro che l'intera operazione è stata lanciata sulla base di considerazioni politiche piuttosto che su ragioni di sicurezza. Livni e Barack hanno significativamente aumentato le  loro possibilità di essere eletti il mese prossimo, provando a Israele che sono "abbastanza forti" per governare, ed hanno ancora una volta dimostrato alla nazione che rispenderanno come animali selvaggi se provocati.

Le tempistiche entro cui l'inizio e la fine di questa guerra sono state definite, dipendono non solo dalla  politica interna israeliana ma sono anche legate alla politica americane. L'attacco - in risposta a "otto anni di attacchi di razzi" - è capitato proprio negli ultimi giorni dell'amministrazione Bush, che molti consideravano più disposta ad accettare la belligeranza israeliana rispetto al presidente entrante. A meno di un mese dal cambio di guardia a Washington, Israele ha attaccato ferocemente - solo pochi giorni dopo Natale - sapendo che il tempo a sua disposizione sarebbe stato limitato.

Il cessate il fuoco è stato infatti annunciato nel momento in cui Barack Obama si accingeva a proclamare il suo discorso inaugurale. Ciò non è nemmeno stato nascosto dai politici israeliani, i quali hanno  dichiarato che l'esercito sarebbe "uscito dalla Striscia prima dell'inaugurazione" - apparentemente in modo che il grande giorno di Obama non fosse rovinato da immagini di bambini morti.

Questa spregevole guerra al popolo di Gaza sarà ricordata come una delle manovre politiche più sadiche nella triste storia di questa regione. Verranno scritti libri su questo conflitto, per permettere al mondo di realizzare fino a che punto i leader israeliani si sono volutamente spinti per provare la loro "credibilità" al mondo e alla loro Nazione.

Comunque il cessate il fuoco dichiarato da Ehud nel suo discorso di vittoria del suo Emmy non sarà ne ricordato ne analizzato, perché non è ne reale ne duraturo.

Non c'è alcun cessate il fuoco, è solo una pausa per gli spot politici... dopo i quali le sanguinose azioni riprenderanno.

 

 

 

Note: Traduzione di Sofia Filocalossi e Inse Gramigna per Go'el Apg23
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