Palestina

Breve rassegna stampa

Crisi in Medio Oriente. Cosa succederà a Gaza?

L'operazione israeliana è stata battezzata "Pillar of defence" ("pilastro", azione centrale della difesa). Ma la popolazione di Gaza è in trappola, non può sfuggire alle bombe perché non può allontanarsi dalla Striscia
18 novembre 2012

Nella Striscia di Gaza ci sono già decine di vittime e centinaia di feriti, scarseggiano medicine e apparecchiature negli ospedali, scarseggiano beni essenziali normalmente già insufficienti e introdotti tramite i tunnel alla frontiera egiziana. 

Israele ha già preparato e sta mettendo a punto l’offensiva di terra, con 30.000 riservisti. Ricordando la terribile operazione "piombo fuso",  a cavallo del Natale 2008, che durò decine di giorni e costò la vita ad almeno mille civili, innumerevoli feriti e mutilati e morti causate dall'emergenza sanitaria, c'è da temere una nuova strage di civili. Piombo fuso iniziò come adesso senza che ci fossero azioni decise e tempestive dell'ONU e cessò troppo tardi sotto la pressione internazionale, quando l'escalation dell'orrore si impose al mondo. E' una nuova strage che va evitata. Sarebbe un nuovo terribile colpo per qualunque possibilità di pace in quella terra.

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da infooggi.it

L'operazione "Pillar of Defence" porta all'invasione di Gaza?

Andrea Intonti

STRISCIA DI GAZA (PALESTINA), 17 NOVEMBRE 2012 –

È giovedì 8 novembre. Militari israeliani invadono la Striscia di Gaza. Nello scontro a fuoco che ne deriva i militari occupanti uccidono un bambino di 12 anni. Poco dopo militanti palestinesi hanno fatto saltare in aria un tunnel lungo il confine e lanciato un missile anti-carro contro la jeep di una pattuglia israeliana, ferendo un militare. La risposta israeliana è stata la solita: bombardamenti a tappeto nella Striscia

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Le ragioni dell’escalation militare contro Gaza

Redazione International Business Times | 16.11.2012 21:30 CET

L’incubo è iniziato mercoledì 14 novembre con diversi attacchi militari da parte di Israele che ha lanciato su Gaza l’operazione “Pillar of Defence”, con droni, elicotteri apache, caccia F16 e navi militari. I primi attacchi israeliani hanno portato all’omicidio di Ahmed Al Jabari, comandante in capo dell’ala militare di Hamas, nonché negoziatore della tregua con Israele, oltre che di diversi civili, tra cui bambini.

Al Jabari è stato ucciso mentre si trovava nella sua auto, bombardata davanti ai passanti attoniti nell’area di Thalatin a Est di Gaza City. La sua guardia del corpo, Muhammad Al Hams, è morta successivamente in ospedale. Poco dopo, altre zone delle Striscia di Gaza sono state duramente colpite da ripetuti attacchi aerei. Si tratta prevalentemente di zone abitate, a Khan Younis, Tel Al Hawa, Sheikh Zayed Square e At Twan nel nord di Gaza, Al Sabra a Gaza City, Rafah, Beit Lahia, Khuza’a, al Bureij. L’attacco è avvenuto anche via mare ...

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Corriere.it, Redazione on line, 17 novembre 2012

MEDIO ORIENTE

L'esercito israeliano pronto ad entrare a Gaza
Ma dall'Egitto : «Tregua possibile»

Nella notte è cessato il lancio di razzi di Hamas. Israele: «Distrutto il loro potenziale, agiremo». Oltre quaranta morti nella Striscia di Gaza

Dopo quattro giorni di conflitto, nella notte il lancio di razzi dalla Striscia di Gaza verso Israele si è fermato: una nuova opportunità per il cessate il fuoco mentre si intensificano gli sforzi diplomatici. Fonti militari hanno detto - domenica mattina, quinto giorno dell'operazione «Pillar of Defense» - che da Gaza non sono arrivati attacchi già dalla notte di sabato. Una tregua che coincide con l'avvio del negoziato annunciato dal presidente egiziano Morsi. Ma Israele, restio a una fine delle operazioni prima di avere in mano segni di una tregua effettiva, ha portato avanti la sua offensiva contro Hamas. Gli aerei militari dello Stato ebraico hanno attaccato i tunnel in cui vengono trasportati armi e viveri verso la Striscia e altri obiettivi in tutta Gaza, tra cui un centro media (sei i reporter feriti). Secondo fonti mediche, altri due adolescenti palestinesi sono stati uccisi in un altro attacco nel nord della Striscia. Migliaia di soldati dello Stato ebraico intanto sono ammassati vicino al confine di Gaza...

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BBC NEWS.

Ultimi avvenimenti in Medio Oriente e a Gaza

La crisi tra Israele e il governo di Gaza è molto pericolosa per la stabilità internazionale ed è fonte di grande preoccupazione per le sorti dei civili. A Gaza City gli ospedali sono già pieni

18 novembre 2012

http://www.bbc.co.uk/news/world-middle-east-20383888

http://www.bbc.co.uk/news/world-middle-east-20386755

 

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Il manifesto
GAZA - mondo

Quinto giorno di attacchi
58 uccisi, molti bambini

redazione, 18.11.2012

Non si fermano i raid aerei e i bombardamenti dal mare, mentre al Cairo si susseguono i tentativi per ottenere una tregua e fermare il massacro prima che scatti l'invasione da parte delle forze israeliane. Colpite le sedi di tv e giornali palestinesi. Continuano intanto, anche se in numero sempre minore, anche i lanci di razzi verso Israele, con alcuni feriti. 

Per il quinto giorno consecutivo sono proseguiti i raid israeliani sulla Striscia di Gaza, con un bilancio di vittime sempre crescente che ormai ha raggiunto i 58 morti, mentre al Cairo si tratta per arrivare a un cessate il fuoco. Intanto due razzi lanciati su Tel Aviv sono stati intercettati da Iron Dome mentre un altro ha ferito gravemente un civile israeliano nel sud. 

La speranza di una tregua è affidata al negoziato in corso nella capitale egiziana a cui partecipa un emssario israeliano, il capo dell'ufficio politico di Hamas, Khaled Meshaal, e il capo della Jihad islamica, Ramadan Shallah. Per una tregua si stanno adoperando anche il governo tunisino, i cui inviati si trovano oggi a Gaza, e la Lega araba, il cui segretario arriverà domani con una delegazione ufficiale. Fonti palestinesi ritengono possibile che venga raggiunto un accordo già "oggi o domani". Ma il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha però avvertito che Israele è pronto ad "allargare significativamente" l'offensiva su Gaza e che "i soldati sono pronti per qualsiasi tipo di attività che si dovesse richiedere", quindi anche un'offensiva terrestre. Il presidente statunitense Obama starebbe a sua volta cercando di evitare il peggio, pur mantenendo comunque il suo appoggio a Israele, con un tentativo di "ottenere la fine dei lanci di razzi palestinesi senza ulteriori violenze" - cioè senza un'invasione dell'esercito israeliano...

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