Relegati ai margini, i media ritornano come protagonisti nel web in quanto dispensatori di modelli per rappresentare l'informazioneI motori di ricerca e Internet. Un binomio ormai indissolubile. «Google e gli altri», l'ambizioso libro di John Battelle ne ripercorre la storia per Raffaello Cortina Internet è diventata un luogo dove passato, presente e futuro sono a portata di mouse. E le imprese vogliono trasformare l'intelligenza collettiva lì accumulata in un grande affare, mettendo così a dura prova la privacy. Un'intervista allo studioso statunitense
Mentre i tecnici si preoccupano di trovare qualche milione di pagine web in più, in alcune nazioni è stato posto un filtro sui motori di ricerca che non concede accesso ai siti Internet scomodi e alle parole censurate dai regimi dittatoriali.
Il punto di vista diventa l'elemento decisivo per qualificare l'informazione quando le notizie - attraverso la tv, la rete o le radio - sono ormai patrimonio pubblico. Le alternative? Un quotidiano che insegue i lettori, o una selezione via software del già scritto o detto
Durante la seduta delle Commissioni Esteri e Difesa del mercoledì 24 aprile, in cui inizialmente si prevedeva la discussione dell'Atto 1730, ovvero la modifica della legge 185/90, contrariamente alle aspettative, i contenuti dell'atto non sono stati affrontati.
Chiedono un cambiamento significativo nella politica di Biden verso Israele ma ottengono pallottole e arresti. Catherine Elias - leader della protesta - dice: "Siamo nel Paese che non solo finanzia, ma produce e crea anche la maggior parte delle bombe che vengono lanciate su Gaza".
Ricordiamo il 25 aprile con le parole di Piero Calamandrei: "Se volete andare in pellegrinaggio dove è nata la nostra Costituzione, andate sulle montagne, nelle carceri, nei campi, dovunque è morto un italiano per riscattare la nostra libertà, perché è lì che è nata questa nostra Costituzione".
I pacifisti per tutta la durata della guerra sono stati considerati da alcuni giornali come utili idioti al servizio di Putin, se non addirittura suoi complici. Oggi si scopre che i veri filoputiniani sono stati coloro che hanno puntato tutto sulla guerra che Zelensky e la Nato stanno perdendo.
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