Trivelle nei centri abitati ,inquinamento delle falde acquifere e rischio subsidenza. “Prima ancora che un bacino petrolifero, la Basilicata è un bacino idrico che dà da bere a due regioni”.
Lettera aperta all’Assessore all’Ambiente della Regione Basilicata. Perché non si interviene, considerato che dal 2005, sono centinaia i giorni in cui a Potenza, Melfi, Lavello, Ferrandina, Viggiano, Matera il valore di Pm10 è fuori norma?
Con un esposto-denuncia inviato alla Commissione Europea ed ai Ministeri Ambiente e Beni e Attività Culturali, la OLA ha chiesto la verifica delle prescrizioni allegate al Decreto Ministeriale del 5/2/1999
28 settembre 2008 - OLA | Organizzazione Lucana Ambientalista
I 400 milioni che erano destinati alla tutela ambientale e alla bonifica delle aree contaminate vengono dirottati per sostenere la produzione dell’ILVA. Il DDL 1359 evidenzia che "il rischio chiusura dello stabilimento sia quello più rilevante e significativo anche dal punto di vista ambientale".
Le iniziative di Trump stanno generando nervosismo e malumore tra coloro che speravano in una vittoria militare dell'Ucraina e nel suo ingresso nella NATO. La prospettiva di negoziati che potrebbero comportare concessioni significative alla Russia è vista come una minaccia.
Da Vicks VapoRub a ILVA VapoRub, il nuovo unguento per uso inalatorio è pronto per tutti i bambini di Taranto. Il governo stanzia 400 milioni per questo trattamento balsamico nelle affezioni delle vie respiratorie. La motivazione è che chiudere l'ILVA provocherebbe un "rilevante rischio ambientale".
Il decreto è in contrasto con il principio “chi inquina paga”, destinando a finalità produttive fondi per la decontaminazione di terreni e falde. Occorre poi dare all'ISS l'ultima parola nella Valutazione di Impatto Sanitario e includere i lavoratori ILVA nella verifica dei danni alla salute.
La guerra in Nord Kivu ha già fatto in pochi giorni almeno 3.000 morti secondo stime Onu. Occorrono fatti: «L’Ue deve cancellare il protocollo d’intesa sulle materie prime critiche firmato nel 2024 con il Ruanda», un paese che nel sottosuolo non ha queste risorse e le estrae in Congo illecitamente.
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