La scrittura è stata il mio remo, con il quale ho iniziato piano piano a navigare nel mio fiume di dolore. Un remo che mi ha permesso di non andare alla deriva, che ha dato voce e parole a ciò che parole e voce non può avere. Che mi ha aiutata a trovare un significato – tutto mio e solo mio – a quanto era successo. Che mi ha permesso di rialzarmi in tutta la mia dignità dopo che un gigantesco tsunami aveva travolto la mia famiglia.
Abbiamo potuto seguire di persona La Musica contro il Silenzio a Varese e a Brescia e abbiamo conosciuto gli organizzatori. Così abbiamo proposto loro un’intervista per raccontare meglio questa splendida iniziativa contro l’apartheid e il genocidio in Palestina. Ne è nata un’intervista a più voci.
Riusciranno i posteri a decifrare quanto della nostra civiltà abbiamo scritto - digitato - archiviato nei tanti "formati" di bit, via via sempre diversi e incompatibili?
È il dipendente perfetto per un Paese che investe più in armi che in stipendi. Basta abituarsi al ronzio, che poi anche tanti colleghi umani mica sono poco rumorosi. Non chiede aumenti, non ha figli da mantenere, non si lamenta. Ed è sempre puntuale, non discute e agisce con precisione.
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