La multinazionale Coca Cola perseguita i lavoratori che si organizzano per lottare rivendicando i loro diritti lavorativi. Licenziamenti, trasferimenti, e togliere gli incarichi fanno parte delle strategie della compagnia. L’Agencia Red Acción (ANRED), informa che queste violazioni sono realizzate con la complicità del sindacato Sutiaga ed hanno come premessa la politica antisindacale.
Omar Rombolá (lavoratore senza incarico), Carlos Zerrizuela ( licenziato il 9 Maggio) e Ariel Castello ( disoccupato dal 22 Maggio) hanno dialogato con ANRed sulla politica imprenditoriale della Femsa Coca Cola, il ruolo del sindacato, la lotta per i diritti lavorativi, i licenziamenti e le persecuzioni verso i lavoratori .
L’impresa Femsa S.A. è la prima azienda imbottigliatrice della Coca Cola in America Latina. Arrivata in Argentina nel 1994 in veste di società. I capitali originari della Femsa sono messicani. Secondo i lavoratori ciò che non è nessun segreto sono le condizioni di lavoro che l’impresa impone ai lavoratori.
Il maggior volume di contrattazione d’impiegati coincide con l’inizio dell’alta stagione, vale a dire a partire dal mese di settembre, con un contratto di sei mesi. Per quanto riguarda gli stipendi, l’impresa non si risparmia in materia di raggiri. Omar ci da un esempio con riferimento alle differenti categorie create per lo stesso posto di lavoro.
Secondo i lavoratori, il sindacato porta fino all’estremo la politica dell’impresa. EL SUTIAGA ( che appartiene alla CGT) ha firmato con la FEMSA una convenzione che toglie agli impiegati il pagamento dell’anzianità, gli straordinari notturni, il pagamento del titolo (1), e della giornata di lavoro in caso di malattia di un familiare . Quando la Femsa si è stabilita in Argentina aveva fra i suoi obiettivi la chiusura degli impianti per centralizzare la produzione ad Alcorta e continuare con la politica antisindacale mediante un processo di disiscrizione coattiva. I lavoratori segnalano che di fronte agli abusi e alle soprusi dell’impresa il sindacato non li ha mai difesi.
Tradotto da Davide Morbidelli per www.peacelink.it
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