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Le contestazioni e le proteste confermano la necessità dei capi: che, col solo loro esistere, tengono separate e conflittuali le collettività umane

Per liberarci dai capi dobbiamo sostituirli nelle loro funzioni

Controproporremo progetti in positivo
di autogestione a livello mondiale
12 aprile 2008

Si apriranno tutti i recinti, fisici e mentali,
in cui i capi ci tengono rinchiusi abusivamente
Dalla nuova situazione deriveranno i nuovi principi del Diritto internazionale (che seguirà e si adeguerà ai fatti, codificandoli) e le nuove aperture mentali e istituzionali, al di sopra dei confini (ruderi preistorici) e con la sovranità da trasferirsi agli individui singoli; che se ne impadroniranno già subito, agendo come se fosse già stata loro riconosciuta. Essi ignoreranno i capi di tutti gli Stati; faranno finta di non vederli, come se fossero trasparenti. Non li riconosceranno per quello che i capi pretendono arbitrariamente di essere e di aver diritto di fare, solo perché incontrano gente disposta a credere, in quanto impedita a sentire altre voci.
Gli uomini saranno collocati in posizione di soggetti.
L'autoreferenza dei capi si regge sull'abuso di potere che permette loro di chiudere le greggi nell'ovile, perché tutti lo fanno e nessun altro capo ha interesse a discuterne il diritto.
I sottoposti poi subiscono la situazione di fatto come fosse una regola.
Gli specialisti e gli intellettuali devono sottostare ai poteri (di oggi e di domani) del procedimento naturale, se vogliono parlare.
Così solo i capi possono fungere da intermediari e da rappresentanti di base, di fatto andando in trasferta e rivendicando come un diritto i riconoscimenti di cui si appropriano.
Di questi riconoscimenti ora si approprieranno coloro che lo vorranno.

Note: Si ricorda che nel sito www.marioragagnin.net
è pubblicato il libro "I Volontari e il Potere",
composto di tre parti:
Il potere ai Volontari,
Il nuovo ordine umano partirà da Israele,
L'autogestione dal basso unificherà e libererà l'umanità.

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