PeaceLink smentisce le dichiarazioni dell'Assessore Febbo
Le dichiarazioni rilasciate ieri dall'Assessore Mauro Febbo lasciano sbigottiti e increduli in quanto di una gravità enorme e incocepibile, soprattutto perché provenienti da un amministratore pubblico.
L'assessore dichiara che non è vero quanto paventato dal sindaco di Vasto Luciano Lapenna sull'opposizione del sindaco di Casalbordino alla cava sottomarina davanti la spiaggia di Punta Penna. Non sappiamo da dove Febbo tragga questa certezza, ma sicuramente non corrispondono a verità. Il 18 novembre scorso si è tenuta in Regione una riunione, alla quale hanno partecipato i due sindaci, definita (anche se porta con se alcuni dubbi) "conferenza dei servizi". In quest'occasione il dott. Remo Bello, sindaco di Casalbordino, non soltanto ha espresso voto negativo, ma si è espresso duramente aggiungengo che farà tutto quanto è in suo potere per fermarla. Sono dichiarazioni verbalizzate e archiviate. Sarebbe bastato rivedere i verbali della seduta, piccola accortezza che l'assessore Febbo probabilmente non ha fatto, per verificare. Dichiarazioni che, tra l'altro, il dott. Remo Bello ha confermato al quotidiano Il Centro, che le ha pubblicate il 19 dicembre. Sarebbe quindi preferibile che l'assessore Febbo, prima di lanciarsi in avventate dichiarazioni, verifichi attentamente i fatti.
Ulteriore sgomento portano i passi successivi della dichiarazione. L'assessore dichiara, testualmente, "gli interventi previsti non pregiudicheranno affatto l’integrità del sito Sic" e "L’area interessata al prelievo di sabbia è stata, inoltre, sensibilmente ridotta ed oltretutto è stata ulteriormente allontanata dal litorale da cui dista circa un chilometro e 250 metri circa". Due incisi brevissimi sono doverosi:
- in località Punta Penna non vi è soltanto, come erroneamente riportato nella documentazione del progetto, ma un'intera area naturale molto più vasta.
- affermare che la distanza dal litorale è di un chilometro e 250 metri, come se fosse lontanissimo dalla riva, fa pensare che l'assessore non conosce la zona o non ha ben presente i fondali. Chiunque può verificare di persona, andando sulla spiaggia per notare che questa distanza è brevissima, coinvolge la Riserva e l'intera area (a pochi passi anche da alcuni trabocchi, tra i pochi rimasti in piedi dell'intera costa teatina).
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