Diritti Animali

Lanciata una petizione

Fermiamo il maltrattamento genetico degli animali

Spesso non ci rendiamo conto delle sofferenze che questi animali vivono: molti di loro soffrono di gravi disturbi respiratori rischiando anche il soffocamento e molte patologie correlate che spesso non vengono percepite come tali, ma piuttosto come normali caratteristiche specifiche della razza.
25 gennaio 2024
Valentina Coppola e Emanuele De Gasperis
Nel corso della storia gli animali non umani hanno avuto un ruolo fondamentale nella crescita di quella che definiamo umanità. L'interazione con l'ambiente è stata fondamentale, ma la coevoluzione con specie diverse dalla nostra ci ha consentito di vivere. Alcune volte gli animali non umani hanno lavorato per noi, altre volte sono stati e sono fonte di nutrimento, li abbiamo persino utilizzati come vittime sacrificali per l'espiazione delle nostre colpe... Oggi purtroppo assistiamo ad un fenomeno di massa diverso, ad un maltrattamento non necessario, futile, e intriso di (inconsapevole?) crudeltà.

Tutti i giorni osserviamo animali che soffrono a causa dell'insensibilità di noi esseri umani. Si tratta di creature sottoposte a sfruttamento senza alcuna necessità. Un caso particolarmente grave è quello di una selezione orientata ad esasperare alcune caratteristiche senza tenere conto della qualità della vita e del benessere degli animali, portando alla luce caratteri disadattativi e/o invalidanti e/o addirittura mortali. Sindrome brachicefalica nei cani a muso corto

Il maltrattamento genetico è una condizione particolarmente grave di maltrattamento perché non si limita al singolo individuo, ma va ad incidere sulla qualità di vita di intere generazioni e, a volte, di intere specie. 

Questa selezione estremizzata ha spesso condotto alla creazione di esseri viventi destinati a soffrire in quanto costretti a delle deformazioni invalidanti che non permettono loro di adattarsi all'ambiente in cui vivono: da qui la definizione di “razze sofferenti”. Queste razze nell'ultimo secolo sono state selezionate quasi esclusivamente prediligendo gli aspetti estetici. 

Nonostante vi siano numerose prove scientifiche a dimostrare la sofferenza di questi animali la popolarità di alcune razze brachicefaliche di piccola e media taglia come il Carlino, il Bulldog francese, il Bulldog inglese e il Cavalier King Charles Spaniel ecc. è aumentata negli ultimi dieci anni a livello internazionale. Gli stessi problemi li ritroviamo anche nei gatti come ad esempio lo Scottish Fold e il Persiano.

Spesso non ci rendiamo conto delle sofferenze che questi animali vivono: molti di loro soffrono di gravi disturbi respiratori rischiando anche il soffocamento e molte patologie correlate che spesso non vengono percepite come tali, ma piuttosto come normali caratteristiche specifiche della razza.

Ormai tollerare tale situazione non è più giustificabile in un paese civile e democratico, in una società sensibile al rispetto per la vita.

Chiediamo, pertanto, alle autorità competenti di legiferare in proposito ed auspichiamo che chiunque rivesta cariche istituzionali si impegni per quanto di propria competenza a far fronte a quella che ormai appare un'inadempienza. Assistiamo in questo ambito ad un vuoto normativo che permette di maltrattare intere generazioni di animali con situazioni che sono assimilabili a vere e proprie torture.

Per quanto detto sopra si chiede di:

- vietare l’uso delle razze sofferenti nelle pubblicità come già richiesto da numerose associazioni di veterinari a livello nazionale e/o internazionale e sensibilizzare, richiamando alla propria responsabilità chi riveste un ruolo che lo pone all’attenzione di tutti quale modello sociale;

- istituire l'obbligo di informare, lavorando sulla consapevolezza dell'adottante del pet sulle potenziali patologie e problemi di gestione, una sorta di consenso informato da somministrare al momento dell'adozione/acquisto.

- Vietare la riproduzione di individui e linee di sangue che presentano elevata probabilità di far nascere individui sofferenti e/o regolamentare gli standard di razza prediligendo il benessere degli animali anziché i caratteri estetici.

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