Conflitti

25 vittime in Cecenia

I comandi russi, a nome del colonello Ilya Shabalkin, rivendicano la "neutralizzazione di una banda di terroristi"
27 marzo 2004
Daniele Bertulu

sabato, 27 marzo 2004 01:14

25 vittime in due sole giornate: nonostante il presidente russo Vladimir
Putin abbia sostenuto ancora una volta l'esistenza di un "processo di
pacificazione irreversibile", in Cecenia la situazione sembra ritornare al
periodo più sanguinoso del conflitto tra esercito federale e ribelli
separatisti. Fonti del Cremlino annunciano che un camion è saltato in aria
su una mina in una strada poco lontana da una caserma nella città di Shali,
nelle montagne meridionali della provincia; il bilancio, secondo le maggiori
agenzie di stampa, sarebbe di 10 morti e 3 feriti, uno dei quali resta in
gravi condizioni.

A quanto sembra, il veicolo sarebbe uscito dalla base "senza permesso"
(funzionari dell'amministrazione locale asseriscono all'agenzia AP che i
militari al volante fossero ubriachi), ed avrebbe urtato l'ordigno nel
momento in cui altri soldati inseguivano il veicolo per tentare di
bloccarlo.
Intanto, come riportano fonti del governo filorusso di Grozny, gli attacchi
dei guerriglieri non si fermano, ed altri 11 tra militari e poliziotti
sarebbero stati uccisi in diverse zone della Cecenia; in particolare, un
altro camion è stato investito dall'esplosione di un ordigno ancora presso
Shali, e quattro federali avrebbero perso la vita; due agenti ceceni
sarebbero invece morti nel villaggio di Samashki, nel corso di uno scontro a
fuoco che avrebbe anche causato il ferimento di altri otto tra soldati e
poliziotti.
I comandi russi, a nome del colonello Ilya Shabalkin, rivendicano invece la
"neutralizzazione di una banda di terroristi" composta da un numero
imprecisato di persone, presso Alleroi (distretto di Nozhai-Yurt); secondo
l'agenzia russa RIA Novosti, i corpi di altri due presunti ribelli (uccisi
forse durante uno 'regolamento di conti' tra due fazioni) sarebbero stati
rinvenuti in un accampamento nella regione di Kurchaloi.
Inguscezia: elicottero spara sui civili
Un grave episodio si è verificato giovedì nella cittadina di
Ordzhonikidzevskaya, nella confinante repubblica dell'Inguscezia; secondo le
autorità locali, un elicottero da guerra russo avrebbe lanciato alcuni
missili nelle vicinanze di una scuola.
Almeno tre ragazzi, di età compresa tra 15 e 17 anni, sono rimasti colpiti
dalle schegge; uno di essi ha perso la vita, mentre gli altri due si trovano
in gravi condizioni. Non sono chiari i motivi del raid: l'esercito russo
dichiara che il reale obiettivo fosse "un'automobile in movimento", ma la
polizia ha smentito tali affermazioni.
Non è la prima volta che il conflitto sconfina in Inguscezia; lo scorso anno
una furiosa battaglia tra russi e indipendentisti ceceni (rifugiatisi nei
distretti di Sunzha e Nazran) aveva provocato oltre 100 morti; bombardamenti
e assalti dei guerriglieri, in ogni caso, sono piuttosto frequenti, e spesso
la popolazione civile è costretta a pagare le conseguenze peggiori.
Ancora in Cecenia, nei giorni precedenti, un uomo è stato assassinato nella
capitale Grozny, in un agguato compiuto da uomini armati e mascherati;
secondo i parenti della vittima, la responsabilità sarebbe da attribuire
"alle formazioni paramilitari" (OMON, Unità Speciali delle Forze di Polizia)
dipendenti dal figlio del presidente filorusso ceceno Akhmad Kadyrov.
A Urus-Martan, secondo l'agenzia per i diritti umani Memorial, un poliziotto
è stato sequestrato da individui non identificati.
Daniele Bertulu
(Ultimo aggiornamento sabato, 27 marzo 2004 10:36 )

Articoli correlati

  • Allarme escalation nucleare: fermiamo la corsa verso il baratro
    Disarmo
    Occorre una mobilitazione globale per fermare l'escalation

    Allarme escalation nucleare: fermiamo la corsa verso il baratro

    Putin ha dichiarato che la Russia "prenderà in considerazione" l'uso di armi nucleari in risposta a un attacco aereo massiccio. E' un preoccupante passo verso una nuova fase di escalation. La minaccia nucleare non è più un'ombra remota, ma un pericolo sempre più concreto.
    25 settembre 2024 - Redazione PeaceLink
  • Breve storia del missile Storm Shadow/SCALP che potrebbe incendiare la guerra russo-ucraina
    Disarmo
    Nel 1999 i governi di Italia, Francia e Gran Bretagna siglano un Memorandum of understanding (Mou)

    Breve storia del missile Storm Shadow/SCALP che potrebbe incendiare la guerra russo-ucraina

    Giovedì, 19 settembre alle ore 12:00, presso il Parlamento europeo ci sarà la votazione della risoluzione per esortare i Paesi dell'UE a continuare a fornire sostegno militare e finanziario a Kiev
    18 settembre 2024 - Rossana De Simone
  • Quello che la puntata di Riccardo Iacona non ha detto
    Disarmo
    "Europa in armi" su RAITRE

    Quello che la puntata di Riccardo Iacona non ha detto

    Il processo di riarmo in corso in Europa merita una riflessione più profonda e meno influenzata dalla paura e dall'emotività. La rappresentazione della Russia come un nemico che prepara un attacco all'Europa rischia di alimentare una narrazione sbagliata se non si approfondiscono i dati militari.
    8 settembre 2024 - Alessandro Marescotti
  • Kiev, la guerra c’è, ma non si vede
    Pace
    Racconto di un invitato italiano nella Capitale dell'Ucraina

    Kiev, la guerra c’è, ma non si vede

    Mauro Carlo Zanella, inviato dell'agenzia internazionale Pressenza, è da due giorni a Kiev, da dove ci racconta le sue impressioni -- sorprendenti -- della vita quotidiana degli ucraini sotto la guerra.
    19 agosto 2024 - Mauro Carlo Zanella
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.17 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)