L'odio e l'indifferenza
Gentile direttore,
Adriano Sofri ha parlato dell'odio che pervade l'Italia; Giuseppe D'Avanzo ha rincarato la dose, affermando che "l'Italia è stata sempre cattiva, cattivissima, feroce".
Vorrei far osservare che non è tanto l'odio a doverci preoccupare, bensì l'indifferenza. I danni prodotti dall'odio, sono di gran lunga inferiori ai danni che l'indifferenza reca non solo alla società, ma anche all'ambiente. In un precedente articolo su "la Repubblica" (22/7/2006), intitolato "L'energia dell'odio", Sofri prendeva spunto dall'invenzione di un texano, grazie alla quale, un cacciatore poteva uccidere un cervo standosene comodamente seduto al computer in casa propria.
A Sofri sfuggiva che non è assolutamente l'odio che spinge i cacciatori ad uccidere tranquillamente gli animali; è l'indifferenza che consente loro il divertimento. Così, il piromane che dà fuoco ai boschi, non lo fa perché odia le piante, bensì perché delle foreste e degli animali che ci vivono, non gliene importa un bel nulla, e quindi può perseguire tranquillamente il suo scopo.
L'indifferenza e' ciò che permette ai potenti senza morale, di sfruttare i deboli; ai ricchi di continuare ad arricchirsi a scapito dei poveri. Spesso non è l'odio che spinge i delinquenti a stupri, rapine, sfruttamento di donne e bambini, ma la mancanza assoluta d'amore, che però non può essere definita odio. Non è l'odio il maggiore responsabile della fame nel mondo; della sofferenza di milioni d'individui.
Quando Bush manda gli aeroplani a sganciare bombe, sapendo perfettamente che moriranno donne e bambini, non lo fa perché odia quelle donne e quei bambini, ma perché per lui contano poco o nulla. Un esempio di casa nostra: oggi sono in molti in Italia a vedere con poca simpatia leggi a favore degli immigrati; non perché ci sia un odio particolare verso di loro, semplicemente perché c'è indifferenza alla loro sofferenza; danno fastidio e quindi non bisogna accoglierli. Ed un esempio di cronaca nera: il piccolo Tommaso Onori, rapito il 2 marzo 2006 a Casalbaroncolo, non fu ucciso perché odiato (è difficile odiare un bambino), ma perché era considerato alla stregua di un oggetto; e se un oggetto non serve, se dà fastidio, lo si elimina.
Articoli correlati
- Riflessioni sulle minacce alla pace
Dialoghi con Moni Ovadia
Su Israele parla di "politica del totale dispregio per le risoluzioni internazionali e, conseguentemente, per le istituzioni internazionali preposte alla pace". E sulla situazione internazionale dice: "Bisogna che la smettiamo per prima cosa di concedere cittadinanza ai linguaggi dell’odio".15 aprile 2020 - Laura Tussi - Breve scheda
Raoul Follereau (1903- 1977)
Fu promotore di un movimento di solidarietà con le vittime della lebbra e di lotta contro la lebbra. Incontrò i lebbrosi, li aiutò e per tutta la vita denunciò l'indifferenza nei confronti della loro condizione. Invitò i potenti della terra a convertire le spese militari per aiutare chi soffrePeppe Sini - La sentenza tradotta in italiano
Le polveri dell'ILVA soffocano anche la Corte dei diritti dell'Uomo
La condanna della CEDU dice verità forti sui danni sofferti dalla popolazione nell'indifferenza dello Stato, mentre il dibattito sul futuro dell'Ilva continua a fingere che non sia successo nulla19 novembre 2019 - Lidia Giannotti
Sociale.network