"Ilva comizi d'acciaio"
Taranto protagonista del graphic novel di Carlo Gubitosa e Kanjano by Becco Giallo
Il fumetto che si concentra sul dramma che vive da anni la città di Taranto. Questo libro, con il supporto di un apparato di infografica e collegamenti a contenuti multimediali disponibili in rete, è un tuffo nell'impatto ambientale e sociale di cinquant'anni di industria siderurgica
7 agosto 2013
Marcello Durante
Fonte: Comics Blog, il magazine fumettaro di Blogo
http://www.comicsblog.it/post/135667/ilva-comizi-dacciaio-taranto-protagonista-del-graphic-novel-di-gubitosa-e-kanjano-by-becco-giallo - 14 luglio 2013
http://www.comicsblog.it/post/135667/ilva-comizi-dacciaio-taranto-protagonista-del-graphic-novel-di-gubitosa-e-kanjano-by-becco-giallo - 14 luglio 2013
L’Ilva di Taranto è un caso “umano” che riempirà ancora a lungo le pagine di quotidiani e gli incubi degli italiani.
Nel graphic novel sceneggiato da Carlo Gubitosa e disegnato da Kanjano (volume composto da 192 pagine, brossurato, in b/n) ed intitolato Ilva comizi d’acciaio si affronta ancora una volta questo dramma che continua a distruggere un territorio bello come quello pugliese, colpendo direttamente i suoi cittadini. L’opera, pubblicata da Becco Giallo, narra alcune storie di vita e di morte all’ombra dell’acciaio e può essere considerata un vero e proprio viaggio a fumetti negli ultimi 50 anni dell’industria siderurgica.
Note: L'ILVA di Taranto, centro siderurgico per la produzione e la trasformazione dell'acciaio a ridosso del quartiere Tamburi, è al centro di un vasto dibattito pubblico per gli effetti delle sue emissioni sull'uomo e sull'ambiente. Questo libro, con il supporto di un apparato di infografica e collegamenti a contenuti multimediali disponibili in rete, è un tuffo in cinquant'anni di industria siderurgica che nasce da un lavoro giornalistico e di ricerca sul campo per documentare le esperienze di singole persone e di intere comunità che vivono e resistono all'ombra dell'acciaio.
“Sembra che senza la produzione di acciaio dell'Ilva debba crollare l'Italia, l'Europa e il mondo intero. Come se il mondo avesse una fame incredibile di acciaio e noi lo tenessimo a dieta forzata. Ma è davvero così?”
Alessandro Marescotti, PeaceLink
http://www.beccogiallo.org/shop/97-ilva-comizi-d-acciaio.html
“Sembra che senza la produzione di acciaio dell'Ilva debba crollare l'Italia, l'Europa e il mondo intero. Come se il mondo avesse una fame incredibile di acciaio e noi lo tenessimo a dieta forzata. Ma è davvero così?”
Alessandro Marescotti, PeaceLink
http://www.beccogiallo.org/shop/97-ilva-comizi-d-acciaio.html
Articoli correlati
- Come è accaduto in Gran Bretagna
Ogni tanto occorrono scuse solenni a nome dello Stato
A Taranto lo Stato - inteso come potere legislativo ed esecutivo - è venuto meno al suo dovere di proteggere e ha fermato persino la magistratura che ha fatto di tutto per svolgere un ruolo di supplenza. Il dovere di proteggere è il cardine di tutto. Ma il presidente Mattarella è silente.5 settembre 2024 - Alessandro Marescotti - La finta decarbonizzazione
Decarbonizzare l'ILVA moltiplicando il carbone per tre
Mentre il Sindaco di Taranto prefigura un futuro green per l'ILVA, le proposte governative vanno in direzione opposta. Il sindaco invoca una decarbonizzazione che il governo non prevede. Ma chi comprerà uno stabilimento che fa debiti in continuazione e nessuno ha saputo portare in pareggio?28 luglio 2024 - Alessandro Marescotti - Donna simbolo nella lotta contro l'inquinamento a Taranto
Un anno senza Celeste Fortunato
Le sue ultime parole furono queste: "Non arrendetevi mai, lottate sempre. Battetevi per ciò che è giusto, anche quando tutto sembra perduto. Amatevi. L’amore è la cosa più importante, irrinunciabile, fondamentale, alla base della mia vita".25 luglio 2024 - Alessandro Marescotti - Ma governi di ogni colore politico hanno cercato di mantenere in vita la produzione inquinante
Ex Ilva: PeaceLink, 12 anni fa sequestro, "simbolo della lotta per la giustizia ambientale"
Secondo Peacelink, “se in questi 12 anni i soldi sperperati fossero stati usati per i lavoratori e non per la produzione, allora operai, impiegati e tecnici del centro siderurgico potrebbero vivere felicemente con un altro lavoro e un'altra prospettiva anziché dentro una fabbrica senza prospettiva”.26 luglio 2024 - AGI
Sociale.network