Mappe concettuali a scuola con la Play Station portatile
Oggi, sabato 5 aprile 2008, con il professore d’italiano, abbiamo superato i “limiti scolastici” e realizzato una cosa insolita. Stavamo facendo Storia, precisamente la rinascita dopo il Mille.
Il docente, con il suo solito computer portatile, ha realizzato una mappa concettuale mediante un programma chiamato C-map. Questo software, consigliatoci dal professore, ci permette di realizzare mappe concettuali molto utili che consentono di realizzare un metodo di studio più interessante. Grazie a questo programma possiamo modificare la posizione dei concetti strutturando una mappa in modo molto articolato.
Dopo aver terminato la mappa, il professore ha presentato il suo lavoro alla classe. Gli alunni di scatto si sono alzati e sono andati vicino al portatile, incuriositi dalla mappa concettuale.
Ho approfittato del momento e ho chiesto di poter disporre del file con la mappa concettuale.
Sapendo che al professore piace tutto ciò che è tecnologico, gli ho chiesto se poteva salvare il grafico sulla mia Memory Stick, vale a dire la schedina di memoria della mia Playstation Portable (PsP).
Il professore, vedendo la PsP, non ha rifiutato la proposta e ha salvato la mappa concettuale sulla mia Memory Stick. Lo ha fatto tramite una sua penna USB che può memorizzare i dati su vari formati di schede di memoria. Ma ha anche detto che le prossime volte porta il cavetto USB per trasferire più facilmente i file fra il portatile e la PsP.
Questo fatto mi ha stupito molto perché, come mi sarei aspettato da un insegnante, mi avrebbe dovuto sequestrare la PsP. A scuola infatti non si dovrebbe portare uno strumento del genere usato solitamente per giocare. Stranamente il professore ha invece acconsentito e ha salvato la mappa concettuale in un formato compatibile con la PsP. Sono così riuscito a visualizzare sulla Play Station Portable lo schema grafico della “rinascita dopo il Mille”. Ho inviato questo file alla PsP di un mio compagno, Daniele, tramite il dispositivo wireless (Wi-Fi). In pochi secondi eravamo già in due ad avere sullo schermo della PsP la “rinascita dopo il Mille”.
Durante il processo di trasferimento con il Wi-Fi il professore seguiva con attenzione. Tanto ne era affascinato che ci ha chiesto come avevamo fatto, dato che non c'era in classe una connessione Internet (lo scambio wireless è avvenuto direttamente fra PsP e PsP). Dopo una breve spiegazione il professore ha detto: “Così potremmo evitare di fare le fotocopie”.
Al cambio dell'ora, il prof doveva fare una sostituzione e ci ha chiesto di seguirlo. Siamo andati in un'altra aula per spiegare questo procedimento ad altri alunni, sempre con la nostra PsP in mano.
Ciò che è accaduto in questa giornata per molte persone può significare poco, invece per chi ha una passione, è tanto…
Spero che le scuole possano incominciare a usare metodi di questo genere perché sarebbe bello avere la tecnologia a portata di mano e trasferire informazioni a scuola in modo così immediato.
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