E' legittima la presenza dei militari italiani in Iraq?
La risoluzione n. 1483 parla di potenze occupanti (anche lei l'ha citata, onorevole Cicu). Vorrei ricordare che, nel testo della risoluzione, il riferimento alla locuzione "potenza occupante" - che, evidentemente, non potrebbe in alcun modo essere associato ad una missione delle Nazioni Unite - viene utilizzato richiamando le potenze occupanti al rispetto degli obblighi, delle leggi e delle convenzioni internazionali. Nel paragrafo successivo della risoluzione n. 1483, è esplicito il richiamo - anche se non viene formalmente menzionata l'Italia - a paesi che, come l'Italia, pur non avendo fatto la guerra (ed in questo senso non essendo occupanti), concorrono, con le medesime responsabilità, sotto il comando di quella che la risoluzione definisce l'autorità, l'authority, cioè il Governo provvisorio, l'autorità militare e civile provvisoria messa in campo dagli Stati Uniti d'America. L'Italia, quindi, è paese sottoposto alle potenze occupanti, partecipe, dentro l'autorità amministrativa, con un proprio rappresentante - è stato citato - nel campo della cultura.
Tutto ciò propone una violazione palese dell'articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana. È la prima volta che abbiamo una presenza di militari fuori da un mandato delle Nazioni Unite, in un contesto in cui la norma costituzionale ai sensi della quale l'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali è stata evidentemente violata da questa decisione, da questo atto.
Siamo, quindi, di fronte ad una situazione molto confusa, nella quale le potenze occupanti e le potenze subalterne a quelle occupanti, tra cui l'Italia, operano al di fuori di un quadro riconosciuto di legittimità e di legalità internazionale.
Articoli correlati
- Putin: il nuovo Bush?
Lo sfondone di George W. Bush smaschera la guerra in Iraq e dà ragione a Assange
Commettendo ciò che molti giornali chiamano “il lapsus freudiano del secolo”, l’ex presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, ha inavvertitamente definito la propria invasione dell’Iraq nel 2003 come “ingiustificata e brutale.” Proprio ciò che Julian Assange aveva rivelato 12 anni fa.23 maggio 2022 - Patrick Boylan - Sull'aggressione militare russa in Ucraina
Gli Stati Uniti d’Europa per la pace in Ucraina e nel mondo intero
Di fronte a una possibile escalation che può far scoppiare una terza guerra mondiale l’UE deve chiedere l’immediato cessate il fuoco in Ucraina, la costituzione di corridoi umanitari e l’invio di Caschi blu dell’Onu come forza di interposizione e di aiuto umanitario.11 marzo 2022 - Nicola Vallinoto - Rapporto “The right to a clean, healthy and sustainable environment: non-toxic environment”
ONU: "Taranto zona di sacrificio, una macchia sulla coscienza collettiva dell'umanità"
L'ONU scrive: "Le zone di sacrificio spesso sono create dalla collusione di Governi e imprese. L'acciaieria Ilva di Taranto, in Italia, da decenni compromette la salute delle persone e viola i diritti umani".18 febbraio 2022 - Comitato Cittadino per la Salute e l'Ambiente a Taranto - La lista di come hanno votato tutte le nazioni su quella risoluzione delle Nazioni Unite
Dichiarazione ONU sul diritto alla pace del 19 dicembre 2016
L'Assemblea Generale dell'ONU in quella data ha approvato la dichiarazione sul diritto alla pace (Risoluzione A/C.3/71/L.29 "Declaration on the Right to Peace") con 131 favorevoli, 34 contrari e 19 astenuti. Gli USA hanno votato contro da dichiarazione sul diritto alla pace. L'Italia si è astenuta.12 dicembre 2021 - Redazione PeaceLink
Sociale.network