I caschi blu italiani sono in pericolo ma il presidente Mattarella rimane in silenzio
ALBERT - BOLLETTINO QUOTIDIANO PACIFISTA
Albert: la voce della ragione in tempi di guerra
1. In Libano va in scena l'ipocrisia tricolore
1.1 Cosa è la missione UNIFIL in Libano
In Libano ci sono i militari italiani nella missione UNIFIL, quella dei caschi blu dell'ONU in Libano. E' una forza di interposizione ONU fra Israele e Libano. Vigila sulla scriscia "blu" al confine. Ovviamente Israele non dovrebbe entrare nella fascia blu. Ma lo sta facendo. E per di più sta intimando ai caschi blu dell'ONU di andare via.
I caschi blu dell'ONU sono in pericolo. Anche i militari italiani sono in pericolo. Si aspetterebbero che le massime autorità italiane intervengano per un sostegno alla loro misione e per una severa condanna della condotta del governo israeliano.
E invece niente.
1.2 Quando la Meloni faceva visita ai militari italiani di UNIFIL
Ma i caschi blu dell'ONU italiani ricordano bene che il 28 marzo 2024 la presidente del Consiglio Giorgia Meloni portava loro di persona gli auguri di buona Pasqua. E, davanti ai militari, si esibiva in elogi perché avevano "scelto di indossare una divisa" ed erano lì "per garantire quella pace di cui tanti, soprattutto in questo momento, si riempiono la bocca seduti comodamente dal divano di casa loro".
E la Meloni che dice di fronte alla tracotanza dell'esercito israeliano? Il giorno 1 ottobre - quando Netanyahu ha dato l'ordine di invadere il Libano - si è limitata a un comunicato di sole 4 frasi in cui si legge:
"Sto seguendo da vicino la drammatica situazione in Libano in contatto costante con i Ministri della Difesa e degli Esteri. La protezione dei civili resta la priorità così come garantire la sicurezza dei militari del contingente italiano di UNIFIL presenti nel sud del Libano. L’Italia continuerà a lavorare con i suoi alleati per la stabilizzazione del confine tra Israele e Libano e il ritorno degli sfollati alle proprie case. Una de-escalation a livello regionale è urgente e necessaria e l’Italia continuerà a fare la sua parte anche in qualità di Presidente del G7".
1.3 L'attuale solitudine dei caschi blu di UNIFIL
Proprio perché dice che sta seguendo "da vicino la drammatica situazione in Libano" e che è una sua prorità "garantire la sicurezza dei militari del contingente italiano di UNIFIL presenti nel sud del Libano", stupisce davvero che rimanga in silenzio adesso che le truppe israeliane abbiano intimato ai caschi blu di andare via.
Così si lasciano soli i militari italiani dopo averi elogiati e aver detto la loro sicurezza è una priorità?
E adesso siamo noi pacifisti a elogiare quei caschi blu perché hanno rifiutato di ritirarsi e di piegarsi di fronte al diktat di Israele. E a esprimere grande sconcerto per i silenzi, per i complici silenzi di cui si avvale Netanyahu nel mettere spalle al muro l'Onu senza ricevere neanche un comunicato di rimbrotto.
1.4 Israele straccia due volte il diritto internazionale
Anche il presidente della Repubblica italiano, Sergio Mattarella, ha sicuramente visto che Israele ha varcato la “linea blu”, ossia il confine tra Israele e Libano monitorato dai caschi blu dell'UNIFIL.
Il governo israeliano ha violato due volte il diritto internazionale: sia per aver violato la sovranità nazionale del Libano varcandone i confini, sia per aver violato la risoluzione ONU che schiera i caschi blu della missione UNIFIL. E per di più ha intimato ai caschi blu di andare via. E' difficile esprimere tanta protervia verso l'ONU senza godere dl sostegno o dell'accondiscendenza o della pavida indifferenza di chi dovrebbe rappresentare le cosiddette democrazie occidentali.
1.5 Presidente Mattarella, ma lei non ha nulla da dire?
Gentile Presidente, perché rimane in silenzio? Non solo l'esercito israeliano ha invaso il territorio libanese, ma ha anche intimato alla missione ONU di abbandonare le proprie basi, come dichiarato dal portavoce della missione UNIFIL Andrea Tenenti: “Israele ci ha chiesto di andarcene, abbiamo rifiutato”. Questa richiesta è un atto gravissimo che dimostra l’intenzione di Israele non solo di ignorare le risoluzioni internazionali, ma anche di minare la stessa esistenza di una forza di interposizione delle Nazioni Unite. La missione UNIFIL, in cui operano circa 1.200 militari italiani, è ora in pericolo, con soldati israeliani che si avvicinano alle loro basi e bombardamenti quotidiani che mettono a rischio la sicurezza del personale. E lei rimane in silenzio! Lei non ha pronunciato una parola di sostegno al segretario generale dell'ONU Guterres quando Israele lo da sichiarato "persona non grata". Gli ha vietato ogni ingresso sul territorio israeliano. Lo ha accusato di dare - testuali parole - "sostegno a terroristi, stupratori e assassini". E lei, signor Presidente, è rimasto in silenzio di fronte a queste inaudite parole!
1.6 Avete isolato il segretario generale dell'ONU Guterres!
Non si fa così.
Se di fronte a questa gravissima situazione regna il silenzio allora c'è più di qualcosa che non va.
Il governo italiano non ha neppure convocato l’ambasciatore israeliano per chiedere spiegazioni.
E oggi nessun rappresentante dello Stato ha visitato i nostri soldati in Libano per ribadire che l’Italia è al loro fianco.
È lecito farsi alcune domande.
Perché chi oggi rappresenta l'Italia ha abbandonato il segretario dell'ONU Guterres?
Perché chi oggi rappresenta l'Italia ha abbandonato i propri militari, lasciandoli in una missione rischiosa ma senza il sostegno politico delle massime cariche dello Stato?
Non è accettabile che un Paese come il nostro, parte integrante delle Nazioni Unite non faccia sentire la propria voce in difesa della sovranità del Libano e del mandato dell’UNIFIL. Questa è una questione di principio, di dignità e di rispetto del diritto internazionale. Il nostro silenzio - se dovesse perdurare oltre - è complice di una situazione che potrebbe rapidamente degenerare anche per il mancato sostegno all'ONU, all'istituzione che fu costituita per garantire la pace.
Il nostro sostegno ai caschi blu
I militari italiani, che prestano servizio in un contesto così fragile, meritano di essere sostenuti dal loro Paese. Meritano che la loro missione non sia dimenticata o, peggio ancora, considerata inutile. L’Italia deve rivendicare il rispetto della missione UNIFIL e condannare apertamente l’aggressione israeliana. Non farlo significherebbe non solo abbandonare i nostri soldati, ma anche tradire i principi di pace e giustizia su cui si fonda la nostra partecipazione alle missioni ONU.
Lo Stato italiano ha l’obbligo morale e politico di agire.
Noi, come pacifisti che crediamo nell'ONU, sentiamo il bisogno in questo particolare momento di sostenere i caschi blu. Anche se oggi sono dimenticati dai governi, i caschi blu devono essere alla base del cessate il fuoco e di una pace duratura. Chi non fa sentire la propria voce oggi sarà moralmente responsabile di ciò che accadrà domani.
Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink
2. Prossimi appuntamenti per la pace
In vista della giornata di mobilitazione nazionale del 26 ottobre, l'agenda pacifista prevede una serie di eventi. Ecco i principali appuntamenti.
- Fiaccolata per la Pace. Ponte San Nicolò (Padova), Fiaccolata “Cessate il fuoco. Torni la pace”
Venerdì 11 ottobre 2024, ore 17:00 – Parco Vita. Un incontro per chiedere il cessate il fuoco in Medio Oriente e per promuovere la pace. - Convegno: “Intelligenza” delle Macchine e Follia della Guerra. Sapienza Università di Roma. Venerdì 11 ottobre 2024, ore 16:00 – Sala Lauree, Facoltà di Scienze Politiche. Un convegno sull'intelligenza artificiale applicata agli armamenti, con un focus sulle armi letali autonome (LAWS), noto anche come "robot killer". Link per saperne di più: Intelligenza delle macchine e follia della guerra
- Marcia della Pace: "La guerra non è un film". Lodi, Marcia della Pace. Sabato 12 ottobre2024, ore 9:00 – Partenza dal Parco Martiri della Libertà. Un’occasione per sensibilizzare sulla brutalità della guerra e per promuovere una cultura di pace.
- Manifestazione di Solidarietà con il Popolo Palestinese. Roma Sabato 12 ottobre 2024. Una manifestazione per esprimere solidarietà e vicinanza alla popolazione palestinese in questo momento di grave crisi.
- Premio Colombe d'Oro per la Pace. Roma, Sala della Protomoteca del Campidoglio. Sabato 12 ottobre 2024, ore 17:00. Cerimonia di premiazione per coloro che si sono distinti nella promozione della pace e della giustizia. Tra i premiati ci sono giornalisti di spicco e la Campagna Internazionale Stop Killer Robots, che riceverà il prestigioso riconoscimento della Colomba d’Oro Internazionale. Link per prenotarsi: Premio Colombe d'Oro
- 16 ottobre, Bologna (vedi locandina sul Medio Oriente, di Amnesty International)
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