Un'ordinanza in provincia di Lecce sta facendo discutere

Vietato distribuire volantini nel centro storico di Specchia

Con questa ordinanza verrebbe vietata anche una iniziativa di volantinaggio e sensibilizzazione dei turisti sui temi della pace e del rispetto dei diritti umani. Si promuove un'idea di turismo ridotto a svago passivo, privo di confronti con la realtà sociale e che limita persino la democrazia.
30 giugno 2025

Comune di Specchia (Lecce)

L’ordinanza n. 78 del 24 giugno 2025 del Comune di Specchia (in provincia di Lecce), firmata dalla sindaca Avv. Anna Laura Remigi, prevede l'interdizione dell’intero centro storico a:

  • comizi di qualsiasi natura,

  • manifestazioni a scopi politici,

  • volantinaggi,

  • affissioni e bacheche con contenuti politici, anche se poste all’interno di sedi politiche ma visibili dall’esterno.

Motivazioni dell’ordinanza

La motivazione dichiarata è tutelare:

  • la fruizione turistica del centro storico durante l’“Estate Specchiese 2025”,

  • l’immagine del borgo, considerato uno dei “Borghi più belli d’Italia” e “Gioiello d’Italia”,

  • la “pace sociale” e la “serenità” dei cittadini e turisti,

  • la prevenzione di “false informazioni o confusioni”.

Si precisa che l’attività politica è comunque consentita nel resto del territorio comunale, a patto che avvenga ad almeno 200 metri di distanza dal centro storico.


Commento critico alla luce dell’articolo 21 della Costituzione

L’art. 21 della Costituzione Italiana stabilisce:

«Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione».

Questa norma costituzionale tutela in modo molto forte la libertà di espressione, in tutte le sue forme, comprese le manifestazioni politiche e il volantinaggio in luoghi pubblici.

Profili problematici dell’ordinanza

  1. Generalità eccessiva del divieto
    L’ordinanza vieta qualsiasi forma di attività politica in uno spazio pubblico. Questa estensione generalizzata limita in modo sproporzionato i diritti politici.

  2. Durata significativa (oltre 3 mesi)
    Il periodo di interdizione si estende per tutta l’estate turistica. Una durata così lunga costituisce una restrizione significativa: immaginiamo una cosa del genere applicata al centro storico di Roma.

  3. Nozione ambigua di “pace sociale” e “serenità”
    L’argomento che la politica “disturba la serenità” è in contrasto con l'esercizio dei diritti. L’idea di vietare la politica per evitare malumori è in contrasto con lo spirito democratico.

  4. Potenziale effetto dissuasivo
    La minaccia di sanzioni, sequestri e denuncia penale ai sensi dell’art. 650 c.p. può avere un effetto repressivo indiretto su chi vorrebbe esercitare legittimamente i propri diritti.


Conclusione

L’ordinanza appare in contrasto con l’articolo 21 della Costituzione. L’equilibrio tra libertà di espressione e tutela del decoro urbano e turistico non può e deve essere raggiunto vietando l'esercizio dei diritti democratici negli spazi pubblici.

La democrazia non può essere sospesa nei luoghi più belli, e la bellezza non è incompatibile con la libertà.

Con questa ordinanza verrebbe vietata anche una iniziativa di volantinaggio e sensibilizzazione dei turisti sui temi della pace e del rispetto dei diritti umani; sensibilizzare contro la guerra e il riarmo è un diritto che non può essere compresso in funzione della "serenità del turista". 

Il turismo è anche la conoscenza della popolazione locale e questa ordinanza ha a che fare con una vecchia visione del turismo.

L’ordinanza del Comune di Specchia sembra promuovere un'idea di turismo ridotto a svago passivo, privo di confronti con la realtà sociale, culturale e politica del territorio.

Ma il turismo autentico è anche incontro con la popolazione locale, con le sue voci, i suoi conflitti, le sue speranze, i suoi fermenti. È conoscere non solo i monumenti, ma anche i pensieri e le passioni di chi abita quei luoghi.

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