NATO: TARANTO SARA' PIU' GROSSA BASE MEDITERRANEO, PEACELINK
(ANSA) - TARANTO, 9 FEB - Per l'associazione Peacelink, 'associazione telematica per la pace', la base della Marina militare italiana a Taranto ha acquisito il nuovo status di base Nato, la piu' grande del Mediterraneo, ed e' cosi' diventata l'unico 'headquarter', quartier generale Nato, candidato ad ospitare la flotta americana che dal 2005 si dovrebbe trasferire da Gaeta per trovare una sistemazione piu' avanzata a sud-est per il controllo del Mediterraneo.
L'associazione oggi ha tenuto una conferenza stampa per ribadire la sua contrarieta' alla presenza a Taranto di una base Nato. Insieme col presidente di Peacelink, Alessandro Marescotti, c'erano Nicola Occhiofino (Prc), assessore alla solidarieta' e alla pace della Provincia di Bari, e Giovanni Matichecchia in rappresentanza del Comitato del 'no' alla base navale.
Marescotti ha detto che l'ipotesi che Taranto avesse acquisito il nuovo status di base Nato era stata ventilata nei giorni scorsi dal presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga e dal deputato tarantino dell'Udeur Massimo Ostillio, che e' anche vicepresidente della commissione Difesa della Camera. ''La conferma - ha affermato Marescotti - viene dai documenti ufficiali del Pentagono che attestano la costituzione a Taranto di una 'High Readiness Force', cioe' una forza navale 'ad alta prontezza', che va ad affiancarsi ad una 'High Readiness force' di terra ubicata in un nuovo apposito quartier generale della Nato''.
Marescotti ha diffuso documentazione ricavata dal sito internet del Pentagono contenente fra l'altro l'intera mappa della nuova Nato in Europa. Questa nuova mappa, secondo Peacelink, smentirebbe le voci di una possibile destinazione della sesta flotta Usa in Turchia perche' non esisterebbero attualmente in quel Paese comandi navali della Nato con certificazione 'High Readiness Force'.
Per i pacifisti tarantini la mappa del Pentagono non lascerebbe dubbi: l'unica sede candidata ad accogliere la sesta flotta Usa nella nuova sede del comando Nato, denominato 'Comstrikforsouth', e' Taranto. Tutto questo anche se - ha aggiunto Marescotti - nei giorni scorsi erano giunte smentite al riguardo dal Governo italiano e dal comandante americano Shelanski, in sosta tecnica nella stazione navale di Mar Piccolo con la nave comando 'USS Lasalle'. Marescotti ha aggiunto inoltre che gia' dalla fine del 2002 Taranto e' sede di comando Nato con la sigla 'Comitmarfor', alla guida del contrammiraglio Maurizio Gemignani, ma solo di recente lo staff multinazionale della Nato sarebbe diventato operativo al 100%.
Il presidente di Peacelink ha poi ribadito il 'no' del movimento pacifista all'ipotesi che Taranto ospiti sommergibili americani a propulsione nucleare. In proposito ha ricordato che Peacelink ha ottenuto nel 2000 il piano di emergenza nucleare per Taranto scoprendo anche, da documentazione non secretata del Pentagono, l'installazione nella base di Taranto del sistema americano di comando e spionaggio satellitare chiamato 'C4i'. (ANSA).
KTT 09-FEB-04 18:10 NNNN
(V. 'NATO: TARANTO SARA' PIU' GROSSA BASE...' DELLE 18.10) (ANSA) - BARI, 9 FEB - Il deputato dei verdi Mauro Bulgarelli ha presentato un'interrogazione parlamentare al presidente del Consiglio dei ministri e al ministro della Difesa su quanto oggi l'associazione pacifista Peacelink ha reso noto, a Taranto, a proposito dell'esistenza di documenti del Pentagono che attesterebbero la trasformazione della base navale ionica della marina militare italiana in base Nato. Per Bulgarelli, questo tipo di operazioni ''trasforma il nostro territorio in riservato dominio degli Usa per i loro piani di guerra''.
''Da tempo - afferma Bulgarelli - seguiamo con attenzione le manovre sospette della Marina Militare italiana e di quella statunitense attorno al porto di Taranto. Oggi il dossier di Peacelink conferma le nostre preoccupazioni: Taranto e' candidata ad ospitare dal 2005 la flotta americana ora di stanza a Gaeta e cio', ancora una volta, in virtu' di accordi segreti che eludono il controllo del parlamento. Questa prassi e' intollerabile e trasforma il nostro territorio in riservato dominio degli Usa per i loro piani di guerra''.
''Il trasferimento della flotta, inoltre, comporterebbe - - continua il deputato dei verdi - notevoli rischi per la popolazione a causa dell'inquinamento radioattivo derivante dal transito dei sommergibili nucleari e delle conseguenze gravissime che un incidente potrebbe comportare, come le vicende della Maddalena insegnano. Occorre dire basta a queste continue violazioni della nostra sovranita': la societa' civile ha il diritto di disporre del proprio territorio e della propria salute''. (ANSA).
http://italy.peacelink.org/editoriale/docs/185-3146_nato_a_taranto_-_dossier_di_peacelink_5_marzo_2004.pdf
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