Disarmo

Lista Disarmo

Archivio pubblico

Il business delle armi

La guerra muove interessi inconfessabili

Il termine complesso militare-industriale fu usato dal presidente degli Stati Uniti Eisenhower nel discorso d'addio alla nazione del 1961 per avvertire del pericolo implicito per la democrazia dovuto all’intreccio di interessi e affari fra potere politico, industria bellica e forze armate.
21 aprile 2023
Gianni Alioti
Fonte: Intervento nel dibattito "La manipolazione dell’informazione sulla guerra" (Mantova, 14 aprile 2023)

Gli ‘interessi inconfessabili’ mossi dalla guerra non sono nulla di segreto. Sono solo interessi (economici e di potere) di cui ci si vergogna. È la ragione dell’opacità che li circonda. Non si ha convenienza a confessarli e comunicarli (qui entra in gioco il ‘silenzio’ dei media), perché svelano responsabilità nascoste e tanta ipocrisia. Russia-Ucraina: più di mille i militari italiani dell’Aeronautica operativi sul conflitto

Dietro ad ogni guerra (e nel mondo in questo momento se ne combattono oltre 40) c’è il complesso militare-industriale delle diverse potenze mondiali e regionali coinvolte nei conflitti. E questi eventi internazionali ne sono la vetrina e la dimostrazione dell’esistenza di interessi convergenti seppure ‘inconfessabili’.
Altrimenti non si condividerebbe con disinvolta noncuranza lo stesso spazio espositivo e commerciale. È il business delle armi che, a differenza delle persone, non ha confini, non ha colore né odore, come i miliardi di dollari che smuove.

Nel giugno 2014, papa Francesco ammoniva i fabbricanti di armi, chiamandoli mercanti di morte, che dovranno rendere conto a Dio del male compiuto. E aggiungeva "dall'altra parte" non porteranno con sé né "soldi, né potere, né orgoglio”. Recentemente ha lanciato nei loro confronti una durissima accusa: “coloro che guadagnano con la guerra, con il commercio delle armi, sono dei delinquenti che ammazzano l’umanità”.


Il termine complesso militare-industriale fu usato per la prima volta dal generale e presidente degli Stati Uniti Dwight Eisenhower nel discorso d'addio alla nazione del 17 gennaio 1961 per avvertire del pericolo implicito per la democrazia e la libertà, dovuto all’intreccio di interessi e affari fra potere politico, industria bellica e forze armate.

Eisenhower dopo la guerra di Corea si era reso conto che agli sforzi di mobilitazione industriale per rifornire le forze armate durante la guerra, non corrispondeva più lo stesso sforzo di riconversione produttiva nella fase di smobilitazione dovuta alla pace. Inoltre erano sempre di più gli ex generali ed ex colonnelli che prestavano servizio nelle industrie belliche, mettendo a disposizione, oltre alle loro conoscenze specifiche, anche le loro relazioni personali col Pentagono. Anche le grandi Università e un numero sempre maggiore di ricercatori e scienziati dipendevano sempre più dal dipartimento della Difesa, il quale iniziava a disporre di un apparato gigantesco per influenzare direttamente o indirettamente l'opinione pubblica.

Continua nell'allegato

Allegati

Articoli correlati

  • Israele attacca l'Iran, il movimento pacifista sia la voce dell'intera umanità
    Editoriale
    E' stato violato il diritto internazionale e occorre una condanna unanime

    Israele attacca l'Iran, il movimento pacifista sia la voce dell'intera umanità

    Di fronte al rischio di un'escalation suicida, i vari gruppi pacifisti nel mondo, a partire da quelli israeliani, hanno il compito di unire le voci e richiamare i governi a isolare Netanyahu. Ancora insufficiente è l'attenzione del movimento ecologista sui rischi nucleari della guerra
    19 aprile 2024 - Alessandro Marescotti
  • Ucraina, quello che la RAI non ci racconta
    MediaWatch
    Il servizio pubblico tende a schivare la delicata questione dei disertori

    Ucraina, quello che la RAI non ci racconta

    Vi è una sorta di reticenza nel raccontare il fenomeno diffuso della renitenza alla leva dei giovani ucraini. E delle donne ucraine che chiedono in piazza il ritorno a casa dei soldati. Si preferisce parlare dei soldati feriti che vogliono ritornare al fronte a combattere per difendere la patria.
    17 aprile 2024 - Alessandro Marescotti
  • Perché l'Ucraina sta perdendo la guerra
    Conflitti
    Il morale tra le truppe è cupo mentre i giovani stanno schivando la leva militare

    Perché l'Ucraina sta perdendo la guerra

    L'incapacità dell'Occidente di inviare armi a Kiev sta mettendo Putin sulla buona strada per la vittoria. Nei recenti incontri con POLITICO, i leader politici del paese hanno riconosciuto che gli spiriti pubblici stanno cedendo mentre l'Ucraina sembra scivolare verso il disastro
    17 aprile 2024 - Jamie Dettmer
  • Ucraina, rischio di incidente nucleare
    Ecologia
    La CIA sa chi ha colpito la centrale atomica

    Ucraina, rischio di incidente nucleare

    PeaceLink chiede una inchiesta internazionale sull'attacco gravissimo e irresponsabile alla centrale nucleare di Zaporizhzhia nell'area occupata dalla Russia. Non fare chiarezza sull'accaduto significa nascondere la verità e le responsabilità
    10 aprile 2024 - Alessandro Marescotti
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)